198 Gesù, Buon Maestro, istruisce i suoi piccoli discepoli.
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06/01/2011 |
198 Gesù, Buon Maestro, istruisce i suoi piccoli discepoli.
Gesù, attraverso la Portavoce, risponde al Gruppo di Preghiera.
Samanta: “Ciò che mi lascia molto perplessa è come mai i Sacerdoti mettono una chiusura completa su questa Realtà, senza che Loro abbiano letto e conosciuto, come se qualcuno abbia loro raccontato qualcosa.
Se io, come persona semplice, sono riuscita a capire che è Gesù Che parla, perché Loro, che pregano tutti i giorni, non riescono ad aprirsi a queste Parole Semplicissime e a Gesù Che ci sta facendo Scuola?”.
Gesù a Samanta: “Figlia, il tuo cercarMi è stata la tua Anima, la tua Semplicità; la tua Bellezza Interiore non voleva più rimanere al buio. Il tuo respiro affannato attirava a te la non soddisfazione di quella Pace, di quella Quiete che ogni Figlio cerca, che desidera, ma che non trova la Via Giusta. A te, che l’hai cercata, che per Infinita Bontà del Padre l’hai incontrata, cammina Fiduciosa ed insegna agli altri il Frutto che, dentro di te, cerca sempre più Spazio per potersi ramificare ed incontrare il tuo Cuore, la tua Mente, la tua Coscienza e, infine, la tua Anima. Affidati a quelle Mani Tese e cammina Fiduciosa.
La tua domanda ai Pastori della Chiesa: “Io, Samanta, una Piccola Pecorella Smarrita, che cammina in un Viale di Luce, che di continuo mi interrogo, mi affido alla Preghiera, predisponendomi nel Discernimento di questa Realtà, che io, con tutta L’Anima, riconosco, chiedo umilmente a voi: apritemi gli occhi se sono nell’errore.
Ma se mi concedete di essere ascoltata, sono sicura che gioirete con me per la Bellezza ritrovata. La mia Purificazione è dolorosa, ma già comincio a pregustare la Gioia del Traguardo, fatto di Luce e Pace.
Mi sento amata dal Signore, dalle Fonti Celesti. Mi chiedo e desidero essere amata anche dalla sua Casa Terrena e dai suoi Pastori. Infinitamente grazie”.
Samanta: “Cosa dire di queste Parole? Mi ci riconosco appieno. Desidero donare questa Lettura del Signore, Che ha operato in me attraverso la sua Portavoce e renderla pubblica: è un Dono che voglio fare ai Giovani del Mondo: testimoniare quanto Gesù è Vicino e Presente in ognuno di noi.
Confido nel Signore, che questa Parola venga ascoltata dai Cuori Sinceri, e che ne facciano Eco, perché sento che è di questo che hanno bisogno i Giovani del Mondo: ritrovare la Certezza di un Sentiero da percorrere, un Sentiero guidato da Gesù”.
Tina: “Io, da sempre, ho vissuto nella Chiesa; la Parola del Signore era spiegata, annunciata, ma la mia Anima si stava inaridendo.
Quando ho incontrato fra Lino, ho capito cosa era la Chiesa, cosa era il Sacerdote; durante le Sante Messe celebrate da lui, per me era un bucare il Cielo.
Poi, quando ho conosciuto la Sorgente, il Progetto Divino, lì ho trovato l’Acqua Fresca, la Parola Viva: è il Cielo che entra in Comunione con la Terra, attraverso Barbara, per darci Luce.
La fatica della Chiesa a non saperci dare una risposta davanti ad una Realtà così Viva; di che cosa ha paura? Mi porto questa amarezza. E, dall’altra parte, mi porto la Gioia di quello che il Signore sta facendo sperimentare a noi”.
Gesù a Tina: “Figlia, la tua Anima è Piena di Risposte alle tue domande. Non solo in te deve esserci il desiderio di sapere, ma di poter accogliere le Risposte. E non più: “Pastori, perché vi chiudete? Non rispondete?”. Ma tendi Loro la mano e insegna loro i Frutti che Io, Signore, sto donando a te.
Figlia, che per lungo tempo sei rimasta cieca dal tuo dolore, il non sentirti amata, ma Io, Signore, c’ero. Il non sentirti protetta, alzando intorno a te dei muraglioni, ma Io, Signore, c’ero a proteggerti.
Sentiti amata, compresa, accolta dai Cieli e ti sentirai sollevata da terra e sperimenterai le Vie che il Signore sta tracciando nel tuo Cammino di Luce, di Verità, di Risveglio.
La Preghiera è un’Arma nelle tue mani: usala per il Bene e terrai lontano tutte le ombre.
Per te, Figlia, alla Chiesa: “Non voglio spiegazioni e risposte, ma voglio solo donarvi i Frutti del mio Cammino, la Bellezza che espande e il desiderio di insegnare a camminare ai Piccoli con un Gesù Vicino, Piccolo, Tenero, Pieno d’Amore”.
Diffondi, Figlia, e sperimenterai il sollevarti da terra”.
Tina: “Per me è stato duro rompere i primi argini: la paura della Piccolezza, della Fragilità. Poi, durante il Cammino, ho capito che il ritrovare la Piccolezza, il mettere alla Luce la mia Fragilità, il mettere alla Luce l’Amore che avevo dentro, non era abbassare le armi, ma solo trasformare quelle armi di difesa, di bruttezza; per proteggermi e per proteggere Antonella dovevo lasciarle cadere e lasciare che il Signore, pian piano le ricolmasse di una sola Parola: Amorevolmente affidarmi.
È stata dura per me cercare una Via. Sento di averla trovata e non voglio più perdermi tra i dubbi, le incertezze e il pensiero dell’uomo, ma desidero camminare in Comunione con i Cieli, dove trovo Sicurezza, dove trovo Fermezza, Continuo, Forza.
Ho aperto il mio Cuore al Signore e lascio operare Lui, convinta che opera per la mia Salvezza e per quella di Antonella. In me non più chiedere, in me solo condividere i Dolci Frutti del Signore, i Dolci Frutti che il Signore sta operando in me. Solo donare Gratuitamente”.
Giancarlo: “La risposta su questa Realtà i Membri della Chiesa non la daranno, i potenti fanno uso improprio della Legge.
Sono all’inizio di questo Cammino, vago. È difficile portare la Croce, ci vuole la Fermezza, la Convinzione, ci vuole la Meditazione, per stare col Signore ci vuole tempo”.
Gesù a Giancarlo: “Figlio, il tuo linguaggio è pieno di confusione, ma pieno di dolore. Il tuo passato ti schiaccia, come il peso di un macigno.
Non chiederti: impara a pregare Fiducioso. Ogni volta che cadi a terra, alza lo sguardo, ricordati che su quella Croce puoi affidare tutti i tuoi peccati, tutti i tuoi dolori.
La tua Via è segnata dal Cammino dell’Accoglienza, dell’Abbandono: non lasciare che il Cammino della Purificazione si allunghi, perché potresti pentirti.
Non vagare nel buio, sono il tuo Signore, Che ti sto tendendo la Mano.
Un giorno avrai delle lezioni da donare alla Chiesa e non delle domande.
La tua Anima riconoscerà la Luce: a te seguirLa, assecondarLa. Questo è Ciò che affido a te: Preghiera e Perdono.
Sappi perdonare e sarai amato e perdonato”.
Giancarlo: “Ancora non capisco se è un sogno o una realtà quello che sto vivendo, ma una cosa è certa che, in poco tempo, sto cogliendo tanti Cambiamenti in me, nella mia Famiglia e sono convinto che, se mi abbandono a Gesù e lascio operare Lui, posso sperare in una Vita Migliore per me e per la mia Famiglia.
Sto vivendo cose che non pensavo esistessero: il sentirmi accolto, il sentirmi amato: questa è la Forza di cui avevo bisogno, questa è la Forza che mi farà camminare, afferrando la Mano del Signore.
Spero di essere una Bella Testimonianza di quanto si può camminare, se si seguono gli Insegnamenti di Gesù.
Auguro a tutti di poter far parte di questa Scuola Divina, perché riconosco che sono i Cieli che ci stanno soccorrendo.
Mi affido al Signore”.
Antonella: “La mia domanda alla Chiesa, ai Pastori è cambiata nel tempo. Ogni volta che leggo un Argomento mi chiedo: “Come può la Chiesa non riconoscere la Voce del suo Sposo?”. Forse sono riempiti del loro io? Come possono non riconoscere che è Gesù Che parla?”.
Gesù ad Antonella: “Figlia, la tua domanda nasce da una conferma che, ormai hai già chiara dentro di te.
Io, Gesù, chiedo a te, Figlia: quanto tempo, quanta lotta in te prima di cercare la Luce: volevi sempre raggiungerla, ma non ti decidevi. Quanto dolore per riconoscere i tuoi errori. Quante giustificazioni, quanto tormento.
Allora, ora che, Sinceramente, hai voluto rivedere la Luce ed Io, Signore, ti ho afferrato la mano per Intercessione di una Dolce Fanciulla e per Intercessione del tuo Papà, dico a te, Figlia: accogli con Amore i tuoi Passi sono di Risveglio, di Cammino Sincero.
A te dare Testimonianza della Pace e dell’Amore che Io, Signore, ti ho concesso: sappilo curare, tienilo come Regalo Prezioso e non stancarti mai di condividerlo alla Santa Madre Chiesa, ma anche ai Giovani, assetati di Risposte, di Vita Vera, di Futuro.
Cammina con la Forza della Fede Vera”.
Antonella: “Mi sono avvicinata a questa Realtà, dopo aver conosciuto un santo sacerdote, fra Lino: i primi Bagliori dopo le prime Confessioni.
Il Secondo Passo è stato conoscere questa Realtà e la sua Portavoce e, da subito il Dolore della Purificazione. Quante lotte e quale tormento perché non volevo aprire le Porte alla Luce, non volevo farmi leggere dentro, perché coglievo l’amarezza non di aver deluso l’uomo, l’umano, ma di aver deluso i Cieli.
Eppure è stata la Forza dei Cieli a sostenermi, a sorreggermi, a farmi avanzare. Ho incontrato il Sorriso di una Ragazza, Barbara, quella Ragazza Che ha dato un: “Sì” Incondizionato al Signore; in Lei coglievo Accoglienza, potevo affidarLe il mio Percorso di vita; mi sentivo capita ed è come se, insieme a Lei, sono arrivata ad abbandonarmi a Gesù. Sì, riconosco che mi ha accompagnata ad incontrare Gesù, a farmi capire che, percorrendo il Sentiero di una Vera Fede, non ci si sente più soli.
Ho cominciato ad assaporare il Frutto della mia Famiglia: non una ragazza orfana, ma una Ragazza con una Madre Vicina e un Padre ancora più Vicino, perché Lui veglia su di me. Quanta Dolcezza scoprire Tutto Questo. E quanto questa Purificazione è così Dolorosa, ma sta portando così tanti Frutti nella mia vita.
Ogni volta che cado, so dove aggrapparmi per rialzarmi: la Forza dei Cieli, Che ci donano.
A voi Giovani del Mondo dico: sono una di voi, sono una come voi, ma sono così impaziente di condividere con tutti voi una Esperienza Unica e Irripetibile: il mio Incontro con Gesù, il mio Incontro con i Cieli e la Vera Fede che diviene Concretezza nel mio Quotidiano.
Affidandomi a Gesù, affidandomi alla mia Sorellina dei Cieli, affidandomi a mio Padre, in Cammino nei Cieli, sto incontrando Pace e Serenità e la Forza per donarsi, la Forza dell’amare senza chiedere nulla in cambio, perché già questo mi rende Felice.
Un Grazie Speciale alla mia Mamma, che cammina con me, un Grazie Speciale a quel Dolce Ragazzo che ha deciso di condividere con me un Sogno; un Grazie a tutta questa Grande Famiglia; un Grazie a fra Lino e un Abbraccino Dolce, Dolce alla Portavoce di Gesù”.
Marzia: “Prima di entrare a far parte del Progetto Divino, conoscevo Gesù, ma non Questo Gesù.
Nata da una Famiglia Cattolica, il mio percorso di vita è stato tribolato, con alti e bassi; sono stata anche per due anni presso i testimoni di Geova; ho cercato Gesù, ma non il Gesù Vivo Che ora ci parla.
Sapevo che avevo un’Anima, ma non ne conoscevo il Valore, altrimenti il mio Percorso di Vita sarebbe stato diverso. Per tanti anni non sono tornata in Chiesa.
Dal primo giorno che sono venuta in questa casa, ho riconosciuto Gesù in Rosanna e fra Lino. Nei primi mesi ho vissuto il tormento, poi da una sera che ho vissuto sul viso quel Piccolo Vento che mi ha lasciato una Dolcezza tale, non più.
Prego e spero che le mie Preghiere arrivino a Gesù. A Messa prendo la Comunione e piango, chiedo al Signore: “Sono nel tuo Abbraccio?”.
Gesù a Marzia: “Figlia, è il tuo Amore di Madre, che ti ha spinta sempre a cercare Colui Che ti ha sempre accompagnata, ma non ti aprivi all’Ascolto.
Ora ti ho sentita orientata con tanta Forza, con tanta Fiducia, che sento il tuo Passo Felpato.
Non temere, chiedi, scusati: il mio Perdono è su quella Croce, già è stato assunto sul mio Amore. A te perdonarti, per poter iniziare a respirare un Respiro Vero, che avrà l’Eco del Richiamo, quel Richiamo che porterà Amore e Pace dentro di te e attorno a te.
L’Amore è una Conquista non con le armi del fare, ma con le Armi del donarsi e del sentirsi saziata dalla Ricompensa della Crescita Interiore.
Annuncia alla Chiesa Ciò che hai trovato: un Gesù Vero, un Gesù Vivo, un Gesù Presente, Costante, Che illumina il tuo Cammino Vero, fatto di Fiducia, di Speranza, di Amore, di Sazietà, il Dolce Cammino presi per mano da Gesù, Che farà tornare Canti Gioiosi nel tuo Cuore, l’Eco per i tuoi Cari”.
Marzia: “Comincio a sentire il comunicare nella maniera Giusta Ciò che ho sempre portato dentro. Ho sempre desiderato essere il Focolaio della Casa, ma non trovavo il modo per pormi con la mia Famiglia.
Anni duri ho vissuto, anni di dolore, di smarrimento, di inquietudine; ero sull’orlo del precipizio.
È grazie a uno Spiraglio di luce, che mi è stato donato attraverso un condividere sul Progetto Divino con mio Figlio: quella Scintilla che si accesa in me, che mi ha fatto sperimentare il tormento di guardarmi dentro, ma il trovare anche la Via da percorrere, per poter affidare i miei tormenti, il mio passato, che era sempre presente, ma che adesso, con la Forza del Signore, con il Santo Rosario, con l’Amore sto imparando ad affidarmi e sto riassaporando la Forza del Perdono.
È solo se ci si sente perdonati e se ci si perdona che quei sassi vengono sbriciolati e si diventa Leggeri e si comincia a risalire. Irto quel Cammino, ma trovi sempre di più la Luce, che ti dà Pace, che ti dà Quiete.
Ed io con la mia Piccolezza, ho afferrato con tutte le Forze quella Mano Tesa. Desidero camminare con il Signore, perché voglio essere Testimonianza di Pace e di Amore. E quanto tutto questo può essere raggiungibile, seguendo questo Viale di Luce: lo riconosco, lo riconosco come Dono dei Cieli e tutto quello che posso dire: mi sento nella Verità, nella Luce e invito tutti a gustare i Frutti che il Signore può donare ad ognuno di noi. Basta affidarsi e Lui ci guiderà.
Auguro ad ogni Figlio della Terra di percorrere un Sentiero fatto di Vera Fede”.
Pamela: “Non ho niente da chiedere alla Chiesa, ma quando Loro parlano del: “Credo”, secondo me non ci credono, non credono alla Risurrezione dai morti.
Ho tante domande da fare a me stessa. Mi sento in colpa, perché forse sono quella più indietro di tutti. Prego poco”.
Gesù a Pamela: “Figlia, non temere di afferrare l’Amore. Non devi temere. Porti il buio dei pesi degli altri. Ogni figlio costruisce il suo cammino. Impara a dare Rispetto al tuo essere Figlia di Dio.
Non temere il giudizio degli uomini, ma mettiti davanti alla Croce: è Lì che ti aspetto. Non rimandare, non c’è ascolto se non si cammina. È a te, Figlia, che per Amore e con Amore che chiedo: non più giustificazioni, non più tirarsi indietro.
Non giudicarti, non ti spetta. Accolgo le tue Preghiere, ma se non partecipi del mio Perdono, come puoi pensare di camminare nel Sentiero della Vera Vita, fatta di Dolore, di Perdono, di Speranza, ma di Gioia, di Accoglienza?
Non aver paura dell’Amore gratuito. L’incontrare la Grazia del sentirsi amata va vissuto con la Gioia e non con la paura; ricorda, la paura apre varchi, apre gelosie, apre tormenti ed Io, Signore, non ho previsto questo per nessun Figlio. Perché tu pensi di essere esclusa da questo Dono?
Impara a camminare Fiduciosa e avrai la Grazia per dare Testimonianza che l’Incontro e l’affidarsi ai Cieli si può, perché l’Amore di Dio è Infinito, ma Presente”.
Pamela: “Signore, sto imparando a camminare. Provo ad avvicinarmi a quella Croce, ma chiedo a Te di essere sostenuta. Sono ancora vacillante, ma lo desidero con tutte le mie Forze: camminare, camminare nella Luce di questa Scuola Divina; la riconosco Autentica, ma non mi sento degna; per troppo tempo ho incontrato la solitudine che, ora che ho trovato, che ho incontrato la Bellezza del sentirsi amata, ne ho persino paura.
Eppure mi dai sempre Prova che ad ogni piccola caduta sei Lì, Pronto a rialzarmi.
Mi impegnerò, ce la metterò tutta: non desidero altro che vivere appieno il Dono di amare, di amarmi e riconoscere di sentirmi amata, perché tua Creatura.
Mi sento solo di dire: “Grazie”, perché ho la voce tremolante.
A Tutti coloro che leggeranno questa Testimonianza mi sento di dire: Stefano ha davvero un Angelo di Sorella nei Cieli, non lo ha mai lasciato, come non sta lasciando nessuno di noi, perché camminiamo con lo stesso Gesù con il Quale anche Lei sta camminando.
Avvicinatevi Fiduciosi a questo Progetto Divino: è Tutto Gratuito, ci sono solo Frutti di Amore da accogliere”.
Sergio: “Non sono titolato a parlare, perché sono l’ultimo arrivato nel gruppo.
All’inizio non ho abbracciato questa Realtà del Progetto Divino.
Perché la Chiesa non accoglie? La Chiesa è piena di questi errori.
Io dei benefici con questa Realtà li ho avuti: sono tornato in Chiesa, ho ripreso a pregare, sono uscito da un letargo: per me è Primavera.
Conosco innanzitutto i miei limiti; per quelli della Chiesa, forse, c’è qualcosa che fa male, forse hanno costruito un qualcosa di falso e adesso, davanti alla Verità, fanno fatica a riconoscere i loro errori, ma una cosa è o bianca o nera”.
Gesù a Sergio: “Figlio, per molto tempo Mi hai lasciato nel cantuccio, perché la tua coscienza fosse messa a tacere.
L’impatto del mio Amore, l’incontrarMi, il riconoscerMi ha creato in te una lacerazione. In quella lacerazione un Barlume di Luce, Dove Io, Signore, molto Umilmente, Mi sto inserendo.
Fin dal primo momento ti ho dato Luce sui Passi da percorrere. Li volevi scansare, volevi combattere, volevi cancellare le tue paure, convincendoti che non era possibile che Gesù parlasse a te, Sergio. Ma ricorda che, chi nell’Anima porta il Dono della Verità e della Giustizia non potrà fare a meno di incontrarMi.
A te, Figlio, dico: sono qui, su questa Croce per alleviare i tuoi tormenti, per ricondurti nella Pace, sul Sentiero di Luce avanza con Umiltà, Abbandono, con la Preghiera e l’Amore e sperimenterai che le mie Vie sono Infinite, ma diventano Concretezze per un Figlio che abbraccia la Vera Fede.
Figlio, il tuo Libero Arbitrio sia orientato al Bene.
I Frutti vanno coltivati e poi gustati.
Impara ad attingere dalla Preghiera: ti darà Luce di Meditazione e di Verità.
Grande è la tua Fede nella tua Piccolezza”.
Sergio: “Quanta fatica, Signore, quanto tormento per avvicinarmi a questa Vera Fede, con Gesù che mi fa da Specchio, Gesù Che mi legge dentro e Che mi fa riscoprire che, nel Profondo, sono così Piccolo e Fragile ma che, nel corso degli anni, la paura ha fatto di me un Figlio disorientato, con una scorza dura che non viene amata, non viene capita; viene solo giudicata nella bruttezza.
Il mio sconcerto, perché non mi riconosco così, non mi sento così interiormente, ma che per tutta la vita ho dovuto vivere nella falsità: il mondo che mi giudica con durezza: “Un uomo superbo nella sua antipatia”; interiormente: un ragazzo non cresciuto, un ragazzo pieno di paure.
A Te, Signore, chiedo l’Aiuto di poter trasformare questa mia Vita, portando alla Luce la mia Vera Identità, tutta quella Dolcezza, tutte quelle mie paure. Sono Sicuro che, con il tuo Aiuto, riuscirò ad essere una Testimonianza Vera che l’abbandonarsi alla Croce, che il nutrirsi di Preghiera ti fa un Uomo Nuovo.
Eccomi, io sono pronto, desidero essere rivestito di quelle Vesti Nuove, per sentirmi Vero, Autentico, Pronto ad amare e a sentirsi amato.
Sostienimi, Gesù, in questo Cammino.
Chiedo: “Perdono”: questo è il mio Primo Passo per riconquistare l’Umiltà e segurTi. In questo Cammino sto scoprendo il Valore della Parola: “Amore”.
Confido in Te e nell’Aiuto di chi mi circonda”.
Angela: “Mi riallaccio all’ultimo versetto che abbiamo letto di s. Luca: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in Pace, secondo la tua Parola…”. Per me questa Realtà del Progetto Divino è stata la Salvezza.
Ho sempre cercato Gesù e qui Gesù si è lasciato trovare.
Gesù ultimamente parla spesso dei Nuovi Cieli ed io chiedo: “Quando, Signore?”.
Alla Chiesa chiederei se si sente Responsabile, perché ci sarà la Separazione del Bene e del male e tanti potranno dire: “Io non sapevo” perché la Chiesa non ne ha parlato”.
Gesù ad Angela: “Figlia, il tuo Amore non lo vivi con Leggerezza e Abbandono. Dici che sono Vivo, che sono Vicino: perché, allora, non vivi abbandonata dietro al mio Cammino?
Parli di Nuovi Cieli, ma non dimenticare la Nuova Umanità, il Dolce Dono del Padre, che si vivrà anche su questa Terra. Preparati ad accoglierlo.
Insegna le Armi dell’Ascolto alle Persone a te Care.
Affida il tuo Cammino di Bellezza ma, con Amore, lascia che, dove la tua parola non arriva, sia Io a condurre, perché sono il Signore Che ascolta. Ed Io, Gesù, ascolto le tue pene, le tue richieste.
Non sentirti sola, ci sono. CercaMi e Mi trovi. SeguiMi e ti accompagno. Abbi Fiducia nel tuo Gesù e non stancarti mai di parlare con Me: ci sono, racconta, ti ascolto. Ma non temere mai le mie Risposte, perché sono di Verità e Via.
Figlia, continua a testimoniare con Amore. Chi si affida al Signore, non teme nulla”.
Angela: “Signore, Tu Che mi leggi dentro, Tu Che vedi le mie Profondità, cogli Giusto: non riesco a vivere la pesantezza dell’umano, perché non mi sento seguita. Vivo la paura che i miei Cari non faranno mai il Passo di vivere con me la Vera Fede. Per questo nascondo a me stessa questo cammino terreno e desidero proiettarmi nei Cieli perché nei Cieli Tu leggerai nelle Anime e io so che nella nostra Anima Tu coglierai la Piccolezza e la Fragilità, l’immaturità di ogni Figlio e ci salverai tutti.
È vero, Signore, vivo il tormento perché riconosco questa Realtà, la riconosco con l’Anima ed è per questo che desidero camminare; e poi, portando il peso della mia Famiglia, ho paura ad avanzare.
Ma voglio rafforzare la mia Fede, voglio confidare in Te, affidarmi a Te, che il mio avanzare sia la Scia per i miei Cari.
E Tu non mancherai di illuminarli per poterTi seguire.
Desidero portare alla Luce le mie paure, affidarTele, perché sia Tu, Signore, a scioglierle e a riaccendere quella Fiaccola che, di tanto in tanto, vacilla, ma solo per Amore, Signore, questo Tu lo sai.
Farò della mia Vita un Vero Cammino e dove io riconosco i miei limiti, li affiderò a Te nella Preghiera.
Confido nel Sostegno di questa Famiglia Spirituale: lo riconosco come Grande Dono e spero che in Tanti ne possano beneficiare”.
Emanuela: “Mi sono avvicinata a questo Percorso in un momento di sofferenza e ho capito che ciò che ti deve accompagnare è la Preghiera, la Pace, la Beatitudine che si trova quando si segue il Signore. La Preghiera ti apre Orizzonti Meravigliosi ed è vero che i Miracoli accadono nel quotidiano.
Su questa Realtà, ho chiesto a un Sacerdote e non ho avuto risposta. Con altri Sacerdoti non ho avuto il coraggio: non ho fatto Loro delle domande, perché, a volte non sai trovare le parole giuste, perché conosci la Loro chiusura ed è difficile iniziare un dialogo, sapendo di andare incontro ad una sconfitta”.
Gesù ad Emanuela: “Figlia, non vacillare, rafforza la tua Libertà. Non vivere per essere confortata nell’umano. Guarda i Cieli, sono così Ricolmi d’Amore: attendono di donare e di essere Accolti.
Non perdere la Speranza. Chiedi con Amore e sarai esaudita. Ascolta i miei Insegnamenti. Poni l’Amore, l’Accoglienza. Sii Mano Tesa per te, per chi ti circonda.
Costruisci nella Pienezza. Non ti contentare delle briciole. La tua Anima ha bisogno di Ricchezze Inestimabili, perché Questo è Ciò che il Signore ha previsto per te. Non contentarti dei frutti del pensiero, delle ragioni. La tua Anima è assetata di Luce e Libertà.
Lascia agli altri il giudizio, perché esso è l’insoluto. Guarda il Giudizio di Dio, perché è il Compimento ed è nel Compimento che ti sentirai ricolma di ogni Bene.
Non lasciare che la paura ti fermi. Cerca le tue risposte dentro di te, poi attorno a te, perché quando le avrai attorno a te, potrai riconoscere le Verità Assolute perché Io, Gesù, già te le ho impresse nell’Anima.
Cammina Fiduciosa nella Gioia e nella Pace”.
Emanuela: “Signore, quanto è Bello sentirsi letti dentro: porti alla Luce le mie Verità, quelle che ho sempre nascosto a me stessa e agli altri. Il mio obiettivo: non deludere mai, essere la colonna portante con la mia Piccolezza che l’ho rivestita di un peso così grande, che molte volte mi sento schiacciata, eppure non riesco a chiedere: “Aiuto”. In me non c’è quella Forza di riconoscere che ho bisogno di essere soccorsa.
Ho costruito la mia Vita sempre in previsione di aiutare gli altri, questo soccorrere di continuo e non curarmi mai di me stessa, per non scoprire che, farmi vedere debole: non vedo gli altri che mi soccorrono.
Molte volte sperimento la stanchezza, la sofferenza delle delusioni, ma non le vivo fino in fondo. Torno ad essere quella Figlia tenace per non deludere, per non far soffrire chi mi è attorno. Ma quanto vorrei vivere appieno le mie Lacrime e le mie Gioie.
Questo, Signore, è ciò che mi fa vacillare: le mie paure, affrontarle; ma confido in te, Signore, perché so che mi condurrai in una Vita più Piena, ricolma di Dolcezze e Affetti, dove sarò io la prima ad essere ricolma, ad essere appagata.
Tu mi preparerai, Signore, a donare la Pienezza dell’Amore senza pregiudizi, senza ostacoli, un Amore fatto di Libertà e Respiro, quel Pulito che sarà Respiro pure per gli altri.
Sono in questa Scuola, Signore, perché voglio imparare le Meraviglie dei tuoi Insegnamenti”.
Tonino: “Dopo il Dolore così Straziante della Dipartita di Barbara, io vorrei soltanto che Tutti potessero vivere questa Pace e questo Amore che stiamo vivendo noi, a partire dai Consacrati, che spesso vedo arrabbiati e spesso dicono che questa Realtà viene dal male.
Ho informato tanti Sacerdoti e non ho avuto risposte e ora informo meno.
Auguro a Tutti di vivere questo che stiamo vivendo noi”.
Gesù a Tonino: “Figlio, il tuo Cammino è Irto, il Dolore ti ha mitigato.
Il futuro? Non cercare risposte. Se nel tuo Essere c’è il riconoscere di questa Realtà, dona i Frutti che essa ha dato alla tua vita: sono Insegnamenti di Dolcezza.
Perché ti ostini a chiedere se, poi, non ottieni risposte, ti rattristi
Allora Io, Gesù, dico a te: che le tue Verità siano portate alla Luce: se il Dio Che comunica nell’Anima di questa Creatura è lo stesso Dio Che parla alle Anime di ogni Figlio, perché non vivi i miei Insegnamenti? Sono di Speranza e di Verità.
La Pazienza e l’Attesa darà le sue Glorie prima al Dio d’Amore e poi agli Uomini di Buona Volontà.
Cammina Sereno. Lasciati guidare. Non affrettare i Passi. Il Dire del Signore ha bisogno di Preghiera, Meditazione e, a suo Tempo, di Segni Visibili”.
Tonino: “Signore, quanti Cambiamenti hai apportato alla mia vita! Ho portato sempre il peso di essere il Capofamiglia, di guidare la mia Famiglia, sempre nella Pace, nella Serenità.
Poi, all’improvviso, il crollo, niente aveva più valore, niente avevo costruito: perdere Barbara: come consolarsi? Come consolare la mia Famiglia? Ho sempre saputo di far parte di questo Mondo Terreno, ma non mi sono mai sognato di dover perdere tanto: una Figlia.
Un Dolore Incolmabile, anche se dentro di me sentivo che questa Figlia aveva Qualcosa di Diverso: una Figlia Speciale, dicevo sempre, nella sua normalità: una Ragazza come tante, eppure in me c’era sempre presente quella Parola: “Speciale”.
Signore, cosa dire se non: “Grazie”? Credo di essere stato un buon Padre per Lei, ma se Lei ha detto: “Sì” ad un Padre, perché Tu Le hai dato di vedere il Compiuto ed ora mi rendo conto, dopo tutta questa Scuola Divina, che non poteva essere diversamente.
Ti chiedo: “Perdono”, Signore, se ogni tanto provo sofferenza per il giudizio dell’uomo, ma dentro di me riconosco questa Fiammella Accesa che Tu, Signore, alimenti di continuo, ma riconosco anche che quella mia Dolce Figlia, ci mette di Suo. La mia Forza la attingo anche dalla sua Forza.
Il mio Coraggio è la Preghiera. So che arriva ai Cieli, perché sento la Forza che ho dentro di me, per continuare a vivere.
Ringrazio sempre il Signore perché mi ha donato questa Moglie, questo Figlio e, soprattutto, che sul nostro Cammino ci ha fatto incontrare un santo sacerdote come fra Lino.
Porto con me sempre una Preghiera: spero tanto che la delusione che mi hanno dato le persone di questa Terra non arrivi mai a quella Figlia, che ha Amato sempre Tutti e continua ad amare Tutti, fino a dare la sua Vita per Tutti noi, Figlia Speciale di un Umile Papà Terreno”.
Jonathan: “Sono venuto in questa casa grazie a Stefano ed è successo perché una volta mi ha chiesto di leggere una parte della Bibbia. Ho tanti Amici in comune con Stefano, una Amicizia di lunga data e mai nessuno mi aveva parlato di questa Realtà.
La prima volta ero venuto con Mamma poi anche con le mie Sorelle ed è bello che oggi ci sia anche Papà.
Se Dio è Uno, mi chiedo: perché non lo è anche per i Sacerdoti? Se per me, da un anno, è cambiato tutto, perché per Loro, che da una Vita servono Dio, non riescono a dare queste risposte su questa Realtà?”.
Gesù a Jonathan: “Figlio, il tuo interrogarti ti fa Onore. Senti che la mia Casa Terrena ha Importanza Spirituale, perché è Lì che sono Presente, in quel Tabernacolo. A te dare il Buon Esempio.
L’avvicinarti a questa Realtà ti dà Luce, in quella Luce impara ad ascoltare.
Il Perdono, l’Umiltà devono avere il Giusto Peso. Non si costruisce nella durezza. È nella Piccolezza e nell’Abbandono che ci si prepara a riconoscere i propri peccati, i propri errori. È restando sempre nella Mitezza che si accoglie il Perdono e il perdonarsi.
Affidati alla Grazia che Io, Gesù, ho da donarti. Cammina nell’Amore e nella Preghiera: cancellerò le tue macerie per Intercessione di una tua Cara Amica Che veglia su di te, perché Grande è stato il tuo Bene per Lei.
Ora sei nell’incertezza, ma Io, Gesù, ti darò Sicurezza, con Dolcezza il peccato sarà un fioco ricordo, a te il Dono dell’Accoglienza di questa Grazia; la Libertà, il Rispetto va donata, a te accoglierla.
Sii Mano Tesa, è molto importante”.
Jonathan: “Signore, vivo lo Stupore di sentirmi letto dentro, nelle mie Profondità, quel peccato, quelle macerie che mi tormentano: ho coperto il mio Cuore rendendolo rigido, ho steso un velo pietoso sulla mia Coscienza per non affogare. Ma non riesco ad appagare i miei pensieri: mi martellano di continuo.
Ma non riesco a fare quel passo di Umiltà, riconoscendo i miei errori. Li giustifico di continuo, diventando, a volte lingua, velenosa. Il mio giudizio verso il mio Prossimo è sempre più pesante. Il mio linguaggio non dà Bellezza e vivo il ritorno di quell’eco di quelle mie parole. Sento il giudizio degli altri su di me con l’antipatia, con l’allontanamento.
Per questo in me, Signore, nasce il Desiderio di chiederTi Umilmente di trovare la Forza di riconoscere il mio peccato, di non giustificarlo, ma di affidarTelo, per essere lavato. Solo così sono sicuro che potrà tornare a risorgere il mio Vero Essere. Mi sento confuso, smarrito, bisognoso di Amore. Eppure non faccio altro che scagliare sassi; non mi ci riconosco, eppure lo vivo tutto.
Ciò che ho da donarti, Signore: la mia Preghiera. Nella Preghiera, il chiederTi Aiuto: “Soccorrimi”.
Voglio camminare abbandonato e Fiducioso in questo Cammino di Luce, voglio essere Speranza e dare Speranza ai Giovani del Mondo.
Desidero risorgere, per essere Testimone cha a Dio nulla è impossibile, che la Vera Vita si può percorrere anche su questa Terra”.
Nico: “La mia esperienza iniziale, a differenza vostra: io non ero stato avvertito: mi sono sentito spogliato in tutto e per tutto dalle Parole di Gesù, ma è stata una Esperienza Forte. Ero felicissimo: Gesù parlava e, nel parlare, mi leggeva dentro e, alla fine mi ha detto: “Tu, Nico, porti questo, questo, questo”: mi portavo dentro tanti dolori”.
Gesù a Nico: “Figlio, che vivi la tua Vita come Dono, sii sempre vicino alla Croce. Il buio vuole conquistarti. Non lasciare che le tentazioni vengano accolte. Il tuo Sentiero è di Luce. Cammina su questa Luce e sarai protetto e custodito.
Apri il tuo Cuore all’Amore Divino e ti aiuterà a trovare il Vero Amore, che abbia il Sapore del costruire in Alto e non lo sprofondare.
La tua Umiltà è un Dono che va custodito: non fartelo rubare e non permettere a nessuno di sfruttarlo: sempre Mano Tesa, ma con Prudenza.
Preghiera. Preghiera”.
Nico: “Signore, riconosco le mie cadute. Molte volte l’averTi incontrato, l’averTi riconosciuto mi fa sentire così protetto interiormente, che dimentico che cammino sui questa Terra e che devo fare i conti anche con l’umano. E molte volte sa far male. Mi aggrappo sempre ai tuoi Insegnamenti, all’Arma che ci è stata donata da Maria.
Mi rialzi, ma poi mi lascio trascinare dalla mia Bontà: voglio dare Amore, voglio essere Mano Tesa, voglio sentirmi Degno Cavaliere e questo fa di me un ragazzo distratto.
Mi hai insegnato: “Prudenza sempre!”. Riconosco che devo ancora camminare, incarnare i tuoi Insegnamenti.
Confido in Te, Signore, confido in questa Nuova Famiglia Spirituale. Sono Sicuro che in Te troverò Sostegno, Forza e Solidità, per rafforzarmi anche nelle concretezze umane. Insegnami, Signore, ad essere Mano Tesa, con Prudenza.
Il mio Ascolto è Incondizionato”.
Stefano: “Innanzitutto circa le domande per la Chiesa: non mi aspetto risposte, perché tante volte abbiamo bussato anche presso i Vescovi e al Papa.
Prima mi meravigliavo, adesso non più, perché Gesù ci ha insegnato che se non hai la vera Fede, non puoi camminare con Gesù; la Fede ce l’hanno i Consacrati; Gesù ci sta insegnando la Vera Fede.
Da parte mia, l’unica cosa che mi viene da pensare, dopo tutti questi anni: mi dispiace il rimprovero di Gesù, perché non cammino sia singolarmente, che come gruppo; penso che diamo più Dolore che Gioia ai Cieli. Mi viene da pensare che potevamo dare molto, molto di più.
Se Gesù ha scelto noi, con tutte le Vie che il Signore ha aperto, non siamo riusciti ad afferrarle. Spero che, insieme, riusciamo a portare questo Progetto Divino innanzitutto nella nostra giornata e agli Altri, che possano interrogarsi su questa Realtà, se ci vedono Uniti”.
Gesù a Stefano: “Figlio, ti ho messo nelle mani le Armi del sapere, dell’accogliere, il donare. Perché ora nel tuo Cuore sento la resa? Il mio Cammino non è ancora arrivato al Compimento: chiedo a te, perché la resa? Non sono forse Io, Gesù, che dono la Vittoria al Bene e la sconfitta al male? A te il Coraggio: non deve mai vacillare. Nei Cieli arriva il Dolore della rassegnazione.
Chi è stato investito di Grazia non teme mai le sconfitte. Chi cammina nel Signore non conosce il dubbio, la negatività. A te, Figlio, chiedo la Forza e il Coraggio della Testimonianza del Cammino fatto.
Il mio Costruire dentro di te affidalo ai Giovani, così come viene richiesto a voi da lungo tempo. Non camminate soli, ma uniti in un un’Unica Forza, la Forza dell’Amore che dona Luce ai Giovani del Mondo”.
Barbara: “Mio Dolce Cuoricino, ascolta il Signore. Ti donerà la Grazia.
Il mio Sacrificio è stato per Amore e voi donate per Amore e non per pretesa. E il Signore compirà Tutto. Tutto è nelle sue Mani”.
Stefano: “Quanto Cammino fatto, Signore, quante Suppliche ai Cieli, quanto narrare a Barbara quando era in Vita, non ho mai condivisa appieno con Lei Ciò che, adesso, sento di condividere. Le affido tutto. Talmente tutto, che non sento neppure il bisogno di condividere con gli altri.
Ti chiedo Perdono, Signore, perché spesso mi rifugio nel mio angolino per non soffrire. Mi sento in Cammino su questo Viale della luce e la Comunione con i Cieli mi dà Pace, mi dà Serenità.
E, molte volte, non sentendomi compreso su questa terra, non sentendomi ascoltato, porto tutto il peso delle tue Rivelazioni attraverso mia Madre, Rivelazioni che colgo sempre più Concrete, che vedo sempre di più compiersi.
E, di fronte a tanta indifferenza, a tanta distanza da parte degli Uomini, mi sento inerme, non so come farmi capire, non so come proteggermi. Per questo depongo le armi e mi rifugio in Voi, anche se so che da Voi dovrei attingere Coraggio per camminare e Testimoniare su questa Terra; non stancarmi mai di affidare e di testimoniare, perché saranno i Cieli a operare.
Ogni volta che sto per crollare, mia Dolce Barbara ti riaffacci, mi risollevi, mi incoraggi. Tu cogli tutta la mia Piccolezza, ma in quella Piccolezza vuoi farmi crescere, perché in questa durezza del Mondo ci si può difendere solo con l’Amore.
Faccio del mio meglio, sto imparando sempre di più il farmi accompagnare dal Santo Rosario, ne colgo i Frutti, Barbara, e ti ringrazio. Continuerò ad imparare gli Insegnamenti del Signore, perché il nostro Amore non conosca mai confini. Non mi ha mai lasciato il tuo Amore: mi raggiunge, mi sostiene.
Non Ti deluderò Barbara, non deluderò quel Dolce Dono che il Signore ha previsto per Te, per me, per Noi, Giovani del Mondo, ancora alla Ricerca della Vera Vita. Ma confido nel Signore che Ciò che ha operato in noi, lo opererà presto anche in quei Cuori Puri e Sinceri.
Il Signore non mancherà di dare i Segnali dell’Autenticità di questa sua Opera. Siamo Piccoli, Pochi, Umili, servi, ma sostenuti dalla Forza dell’Amore. E, chi cerca l’Amore, sarà ricolmato. E la nostra Ricompensa sarà la Gioia di aver dato Gloria ad un’Opera del Signore.
Sostienici, Piccolì, Cuore mio”.
Paolo d. G: “Non ho più domande, perché il Signore darà Risposta a tutto: i Modi e i Tempi li sceglie Lui. Prima ero in guerra con tutti, ora no. Davanti a questa Realtà i Sacerdoti, avendo anche la Liturgia e i Sacramenti, sentono anche la Responsabilità di voltare le spalle al Signore.
Per me, quando prego e medito di più i Messaggi vedo i Frutti. E se qualcuno ha imparato qualcosa, è Giusto che lo metta a servizio degli altri, per quanto possibile”.
Gesù a Paolo d. G: “Figlio, a te chiedo: cosa ti è stato richiesto in questo Cammino? La tua Purificazione, l’Abbandono, ma la tua Testimonianza sempre e comunque. Non si può vivere nell’egoismo.
Quanta fatica per condurti fino a questa Pacatezza. Non ti ho mai abbandonato, neppure quando cadevi: ero sempre Lì, Pronto a risollevarti. A te,che ora ho insegnato Lezioni d’Amore, perché ti ritiri? Non è così che si serve il Signore; nelle difficoltà e nelle cadute impara ad essere Mano Tesa. Il ritirarsi davanti agli affamati e assetati non fa di te un Compiuto della Volontà di Dio”.
Paolo d. G: “Signore, ancora una volta riconosco il tuo Dire, ma sono pronto a giustificarmi perché, anche se in Cammino, mi fa sempre male il Rimprovero, anche se sono Rimproveri d’Amore e di Verità.
Ti chiedo Perdono, perché riconosco che, a volte, la mia Sazietà me la voglio vivere, senza che nessuno possa scalfirmi. Riconosco di non essere stato Obbediente: mi hai insegnato di non rimanere nell’egoismo, per la paura di essere ferito, ma che ci sei Tu, Signore, ogni volta che la cattiveria dell’uomo mi raggiunge. Mi ridai Pace, mi allontani le nubi e fai tornare il sereno.
Ho una Richiesta, Signore, mi sento pronto a riconoscere che ho bisogno di Coraggio. Con il mio linguaggio mi pavoneggio, mi innalzo, ma davanti a Te come posso non chiedere Sostegno: ho così tanto bisogno di Amore, di camminare Sereno di arrivare a questa Libertà Interiore, che mi porti a donarmi senza paure. Molti errori li vivo solo perché li commetto per paura.
Mi hai insegnato l’Abbandono, l’affidarmi, confido in Te, che presto io possa raggiungere questa Meta e gustare tutta la Pienezza e le Meraviglie della Fiducia, della Libertà.
Rafforzaci, Signore, in questo cammino, uniscici sempre di più. Riconosco che è il Dono più Bello che io abbia mai ricevuto.
Grazie a te, Barbara, che non ci hai abbandonato. Ci stai insegnando il Vero Amore. Quanta fatica, ma quanta Sazietà.
La conquista più Bella: l’amare e sentirsi amati, perché Figli di un Unico Padre”.
Gesù: “Se il Signore avesse lavorato nella sua Vigna così come state a lavorare voi, non ci sarebbe stata Umanità, ma piccole e poche creature.
A voi meditare sul mio Dire”.
Il Signore ci vuole più Liberi, più Aperti nel testimoniare la sua Scuola.
Gesù: “Il riconoscere gli Insegnamenti di Gesù fa di voi uno Specchio. Chi vive nella Verità, non ha bisogno di nascondersi davanti all’uomo, perché c’è un Papà Buono a Cui dare Conto.
Curatevi della vostra Anima, prima che della sazietà del vostro corpo.
Per essere accolti nell’Abbraccio del Padre c’è bisogno di Ascolto, di Obbedienza e di Partecipazione ai suoi I’Insegnamenti.
In Verità in Verità vi dico: non è l’uomo che fa la vostra Salvezza, ma Dio nostro Padre. E così sia!” ” (29.12.2010 Mercoledì. S. Davide, Re. S. Tommaso Beket).
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