847 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Luca 19, 11-28. 19/11/2024
847 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Luca 19, 11-28.

Dal Vangelo Secondo San Luca.

In quel tempo, 11 Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme e i discepoli credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. 12 Disse dunque: "Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. 15 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 17 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. 18 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. 19 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. 20 Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; 21 avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. 22 Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 23 perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi. 24 Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci 25 Gli risposero: Signore, ha già dieci mine! 26 Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 27 E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me". 28 Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme (Luca 19, 11-28).

Luci sul Vangelo.

Gesù: “Figlia, ti Benedico nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
Ecco il Discernere la Mia Parola Attraverso la Narrazione di una Parabola, per Aprire le Menti dei Figli della Terra.
Allora la loro comprensione era ancora con uno sguardo di concretezza, credevano che il Regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro, così Dissi Loro:
“Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare”.
Gesù: “Stavo Parlando di Me e Cosa Mi Attendeva. Ma non potei Dire di più, non avrebbero Compreso e non sarebbero rimasti con Me fino a che Tutto Gli Insegnassi.
Poi Volli Insegnare Loro come far Fruttare i Miei Insegnamenti, Chiamando Dieci Servi, ai Quali furono Consegnate Dieci Mine, Dicendo:
“Impiegatele fino al mio ritorno”.
Gesù: “Nel mentre, coloro che dovevano Accogliere, ma Mi odiavano, perché si erano fatti re, non Servitori, Mi Temevano e dissero:
“Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.
Gesù: “Ma il loro volere non era nella Volontà del Padre Mio, così le Cose Ebbero a Compiersi con Tanto Dolore, che Accettai per Amore e con Amore la Croce e, Dopo che Scesi agli inferi per Tre Giorni, Tornai per Ricostruire Quel Tempio Che Avevo Annunciato a quei padri che non Mi volevano accogliere, ma si Compì.
E, Tornato, Chiesi Loro come avevano Impiegato le mine. A chi Ne avevo Consegnato Dieci, e Ne fece Fruttare Altre Dieci, Diedi come Premio il Potere su Dieci Città: Premiai la Fedeltà e l’Onestà.
Chi Riconsegnò, oltre alle Cinque Mine, il Frutto di Altre Cinque Mine, Diedi Potere su Cinque Città: aveva fatto del suo Meglio, il Darsi da Fare per il Signore, Che non pretende ma, Comportandosi da Giusto, viene Premiato: il PrenderseNe Cura è Obbedienza e Riconoscenza Verso il Padrone.
Alla fine si presentò quel figlio infingardo che, con la sua giustificazione menzognera, si presa cura di una Mina, avvolgendoLa in un fazzoletto, per tenerLa riposta. Aveva paura del giudizio e rimase nella sua cecità, avarizia e disobbedienza.
Chi non fa Fruttare Ciò Che il Signore gli Affida, Egli sarà Severo, perché non è cresciuto nell’Amore, nella Luce, rinnegando gli Insegnamenti Che ti Portano a ServirLo, per Salvarti.
Quanta stoltezza nei Figli che vengono Ammaestrati ad un Cammino di Salvezza Eterna e La rifiutano, odiando la Luce e contentandosi del buio. Così il Signore Dice:
"Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio!”.
Gesù: “Questo è lo Specchio per ogni Figlio: il Giudizio è per ciò che siamo e abbiamo fatto nel corso della nostra vita.
Figli, a chiunque ha, sarà Dato. Ma, a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
La Portavoce: “Signore, Riconosco il Giusto del Tuo Giudizio, perché il Mettere in Pratica i Tuoi Insegnamenti: Arrivano come Lode a Colui Che ci ha Dato la Vita e ci si può Attendere la Salvezza.
Ciò Che mi Scuote sono Queste Parole:
“E quei miei nemici, che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”.
Gesù: “Figlia, Queste Parole Rientrano nel Giusto dell’Amore.
Così come fu Allora, il Velo del Tempio Che si Squarciò, la Terra Tremò, il Cielo si Oscurò, così sarà la Preparazione: il passato di peccato deve finire, per Ridare Inizio al Nuovo. Quella Gerusalemme che non Mi Accolse, è la stessa che sarà circondata.
Ed il Mio Riorno Rifarà Nuove Tutte le Cose di Questa Umanità.
E così sia!”
(19.11.2024 Martedì. S. Abdia, Profeta. S. Barlaam, Martire. S. Matilde).


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