502 Gesù: “L’invidia: terzo vizio capitale”. 27/09/2020
502 Gesù: “L’invidia: terzo vizio capitale”.

Gesù: “Figlia, accogli e narra con Pace il Mio Insegnamento, Che sia Motivo di Discernimento per ogni Essere Umano, così da prendere una Saggia Decisione per potersi guadagnare il Mio Amore Che conduce alla Salvezza.
E così sia!
Ti benedico nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
L’invidia: uno dei sette vizi capitali, questa parola ha avuto inizio e compimento dalla disobbedienza: guarda l’immagine della tentazione e della ribellione verso il Mio Amore: il Dono Fatto all’Angelo più Bello e Maestoso, Che diventa il principe delle tenebre, padrone della cattiveria dove con la sua conquista dettatagli dall’invidia ha aperto le porte degli inferi, dove non dispone neppure le chiavi dell’essere padrone, in quanto il male nulla crea, se non sono Io Signore Che Lo permetto per Amore della Giustizia.
Cogliete, Uomini della Terra, quale sostanza malefica racchiude questa parola: come potevo Io, Signore, farla entrare nella Verità del Bene, del Dono?

NELL’INVIDIA È RACCHIUSA
LA MENZOGNA,
IL POSSESSO DEL DESIDERIO DELLE COSE ALTRUI,
LA MALVAGITÀ DEL FERIRE, ILLUDERE, RAGGIRARE,

CROCIFIGGERE:

CIÒ CHE HA SPERIMENTATO, VISSUTO E INCARNATO
IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE.

Figli, testimoniate la Verità dei Miei Insegnamenti, altrimenti porterete il Peso della Condanna.
L’invidia condanna ed è per questo che bisogna guarire da questa radice di male, altrimenti non si può incontrare il Bene, l’Amore, Che è Unica Fonte Che guarisce il Corpo e l’Anima.
Chi ama le Verità del Padre ama se stesso e gli altri.
Chi prova invidia non ama se stesso e, tantomeno, gli altri e nel Regno di Dio entra Solo l’Amore.
E così sia!”
Il Padre Celeste: “La Cura per tutti quelli che si mettono in Ascolto e anelano alla Guarigione: iniziate a fidarvi di Me, Che sono Padre e vi benedico fin dal Momento Che il Mio Pensiero si fa Concretezza nel Ventre di una Madre in Seno ad una Famiglia.
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
Ecco il Mio Insegnamento Che Conduce alla Guarigione: dopo che Mi avete Riconosciuto

PADRE
DI TUTTE LE COSE CHE EDIFICANO NELL’AMORE,

Abbandonatevi nel Mio Dire: prendete la vostra vita ed immergetela nelle Verità Che vi suscita la Preghiera, in Essa scaturisce il Tormento del Discernimento, ripercorrendo il vostro vissuto e separando ciò che è male. E Ciò Che è Bene: come si riconosce? Il male ha posto dei macigni nella vostra strada, dove avete inciampato e siete caduti.
Il Bene è Ciò Che avete Raccolto lungo il Cammino della Vita, Frutti di Sazietà, Quest’Ultimi teneteli Ben Stretti, perché vi servono come Specchio per attingere.
Mentre, per i macigni: riconoscetevi peccatori Pentiti e, con Tanta Umiltà, chiedete Perdono a Quella

CROCE

Che si fa Presenza Viva Davanti a voi, vi permetterà di scavalcare quei macigni dandovi Respiro di Luce, Che vi rintroduce sul Cammino della Verità, della Giustizia, vi ricarica di Quella Croce Che è il Cammino della Vita Terrena e vi porta alla Conoscenza e Conquista del Bene e dell’Amore.
Figlia, se tutti gli Uomini della Terra capissero che c’è il Figlio Mio Prediletto nel Quale Mi sono Compiaciuto perché si è Sacrificato per voi, Allora capireste che in un Padre non c’è fine se un Figlio non la vuole, non la cerca, ci sta lontano.

CAMMINATE IN TALE DONO DI GRAZIA
E AVETE DATO
GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO, ALLO SPIRITO SANTO,
TRINITÀ D’AMORE,
AMEN".

(26.09.2020 Sabato. S. Gedeone, Giudice. S. Greca. Ss. Giustina, Cipriano, Teoctisto).


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Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo.
S. Michele, Attraverso la Portavoce, si presenta, a noi far Tesoro di Questi Insegnamenti di Cielo per lodare con Lui il Nostro Salvatore Gesù Cristo.

206 s. Michele: “Io sono Colui Che veglia sulle Anime”.

S. Michele: “Figlia, che dall’Alto dei Cieli sei guidata, accogli il Verbo, Parola di Vita Eterna.
Io sono Colui Che veglia sulle Anime, sono Colui Che si pone davanti le Porte del Paradiso. Sono Forte di Spirito e Mansueto di Anima. Sono Creatura Docile al Padre. Sì, Figlia, sono s. Michele, il Custode dei Figli del Padre mio.
Non veglio contro il male, ma veglio sulle Anime, perché Esse non vengano mai raggiunte dal peccato, che si insidia nelle Vesti, nel Percorso della Purificazione.
Sono l’Arcangelo Servitore del Signore, guido le Anime verso la Casa del Padre; non sentono altro che Sollievo: più cresce la Preghiera, più si eleva l’Amore dalla Terra e più Esse camminano in fretta.
Vedi, Figlia, quel Viale Dove i Colori diventano più Leggeri? Più Nitidi? Sono i Colori del Respiro, il Sollievo che nutre le Anime e si elevano verso l’Alto: ogni peccato espiato, ogni Lacrima di Gioia bagna quelle Vesti. Ciò che vedi è la Purificazione, è il Sangue del Signore Versato, Che lava, rigenera e fa delle Anime quella Leggerezza e quel Respiro sempre più Puro, più Luce e sempre più Degne di mettersi davanti al Padre Celeste, Colui Che attende con le Braccia Amorevoli, attende il Ritorno alla Casa Eterna i suoi Figli.
Quanto Cammino e quanta Gioia incontrano le Anime Docili, Tutte quelle Anime che si affidano all’Amore dei Servi di Dio: gli Angeli, i Santi, gli Arcangeli, Tutte quelle Schiere Celesti, Che sono Luce e Guida verso il Padre.
Ora, Figlia, il Signore dei Cieli e della Terra, benedice te, Creatura, in te l’Amore e la Pace siano da Scudo agli Occhi della tua Anima, perché Ciò che per Grazia ti diamo di vedere, non sia per te tormento”.
Gesù: “Accogli, Figlia, sono Insegnamenti tra il Bene e il male, che i miei Figli si orientino nel loro Cammino terreno: non si vive solo di corpo, ma Ciò che vi aspetta è la Vera Vita, la Vita Eterna. Non nascondete a voi stessi le Verità già impresse in ognuno di voi, nella vostra Anima, perché le vivrete, che voi vogliate o le rinneghiate.
Io, Gesù, ti benedico, ti immergo nel mio Sangue, nel mio Spirito Santo, la mia Mamma Celeste ti benedice con il suo Cuore Immacolato. E così sia.
Guarda davanti a te le vie della tribolazione: sono Anime senza Dio, coloro che hanno fatto del loro Passaggio terreno uno scempio. Ora, dopo il Passaggio, vagano nel tormento, nella disperazione. Sono assetate, affamate, ma non trovano. Sono attaccate dal buio del peccato e non trovano difesa.
Quanto Dolore per il Padre mio, Che vede i suoi Figli nel dolore, nelle grida e non sentono il Desiderio dell’Amore, della Docilità, dell’Abbandono. Non gridano: “Abbà”, non gridano: “Signore”, non gridano: “Padre” e se non possono vedere quel Raggio di Luce che Le indica la Via del Bene, i Cieli non possono tendere la Mano e tutto per avere dato spazio alle glorie delle pochezze e quell’io innalzato. Mentre l’Io di Dio avrebbe fatto solo Meraviglie.
Ascoltate, Figli della Terra: Ciò che attende l’Umanità è la Scelta, Ciò che vi ho rivelato è Ciò che attende ogni Figlio, ma non nell’Eterno, nell’Aldilà, ma con la Separazione che il Verbo sta operando tra il Bene e il male: Ora, perché è Ciò Che il Padre, da Lungo Tempo, aveva previsto: i Nuovi Cieli e la Nuova Umanità.
I Cieli soccorrono gli Umili, i Poveri di Spirito, tutti quegli Agnellini Mansueti, tutti Coloro Che si affidano agli Insegnamenti del Sommo Maestro. Ciò che è rivelato, sia Suono di Tromba per tutta l’Umanità. E così sia!
La mia Croce sia la Guida, l’Immacolatezza della Mamma dei Cieli sia Luce Soave, le Schiere Celesti siano Fiammella Ardente.
Custoditevi, il male è alle porte, semina zizzania e morte.
Volgete gli Occhi al Cielo: sarete ricolmati di Pace, di Quiete, le vostre Anime accoglieranno la Luce e il Cammino sarà di Salvezza. E così sia.
Figli, meditate. Pregate, non sottraetevi. Non siate ciechi e sordi.
Beati coloro che ascoltano la Parola del Padre mio, perché vedranno le Porte della Nuova Era, la Nuova Umanità. E così sia! Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen” (23.03.2011 Mercoledì. S. Turibio di Mogrovejo).

Le Luci dell’Argomento 206 si trovano sul Sito
Santa Festa degli Arcangeli,
nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 29/09/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo.
Ecco l’Annunncio dell’Arcangelo Gabriele: “Figlia, sono Colui Che ha annunciato la Venuta del Salvatore. Così, Ora, annuncio a te la Venuta del Cristo Risorto sulla Terra: Opererà per la Giustizia del Padre. E così sia!”.

338 L’Arcangelo Gabriele: “Tutto è in Cammino”.

L’Arcangelo Gabriele: “EccoMi, Presente davanti alle Verità dei Cieli. Figlia, sono l’Arcangelo Gabriele, Che dico a te: non sottrarti dal Compito Che ti viene affidato.
Non sei tu che stai devastando la Fede, sempre più ad immagine e somiglianza dell’Uomo.
Ma, a breve, il Signore si riprenderà Tutto Ciò Che Gli appartiene, le Verità della Fede e saranno guidate da Degni Ministri di Dio. Tutto è in Cammino.
Figlia, sono Colui Che ha annunciato la Venuta del Salvatore.
Così, Ora, annuncio a te la Venuta del Cristo Risorto sulla Terra: Opererà per la Giustizia del Padre.
E così sia!
Figlia, ti sarà annunciato il Tutto durante l’Incontro. Questo è Insegnamento e Anticipo per voi. Tutto Quello Che ti viene richiesto: di non chiuderti. Rimani Docile all’Ascolto. Sarai Maestra in mezzo a loro, per Volere del Padre.
Tutto ti sarà dato: Insegnamenti Che tu riporterai Fedelmente al gruppo e poi donerete al Mondo con Grande Ardore, così come si conviene alla Parola del Verbo.
E così sia!
Figlia, in Questo Tempo Che precede l’Incontro in te regni la Pace e la Preghiera. La tua Voce sarà Incanto di Fede. Tutti avranno ad inginocchiarsi e a cominciarti a portare Rispetto, perché in te Chi opera è il Cristo Risorto.
Parola di Dio” (18.07.2013 Giovedì. S. Marina. S. Materno. S. Ruffillo. S. Bruno).

Le Luci dell’Argomento 338 si trovano sul Sito www.barbara82.i
nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 30/09/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo.
Quale Prezioso Amore del Padre nel donarci un Angelo Custode Che, Attraverso la Portavoce, si Presenta a noi per aiutarci nel nostro Pellegrinaggio Terreno.

161 L’Angelo Custode: “Non Mi si conosce, perché Invisibile”.

L’Angelo Custode: “Figlia, sono

l’ANGELO CUSTODE,
Colui Che accompagna ogni Anima di ogni Figlio di Dio.

In ogni Creatura c’è la Strada della Luce:

c’è chi la alimenta e Mi dà Pace, Mi dà Nutrimento d’Amore e illumino tutto l’Essere Umano, dando il Cammino da percorrere nella Serenità e nella Pazienza, Cibo che alimenta la Speranza, la Fede, la Gioia.
Non Mi si conosce, perché Invisibile, ma come sono Presente e Concreto nelle vostre Opere. Mi date Luce ed Io vi illumino nel quotidiano. Mi date ombra ed Io devo ritirarMi in un piccolo angolo, per non essere raggiunto e subire le bruttezze del male, che vi fa commettere tanti peccati, che danno bruttezza a voi e Dolore a Me, Che sono

LUCE dei CIELI.

E quanto Dolore, quando il Padre mio Mi chiede il Reso Conto del mio Accompagnamento. Ed Io, Umile Angelo del Signore, Umilmente dono i miei Frutti, pochi o tanti e tutto dipende dall’Essere Umano.
Questa, Figlia, è la Dinamica Spirituale che svolgono gli Angeli Custodi. Ma voi, Concretezza della Terra, non riconoscete, non date Atto a questo

Dono del Signore.

Ignorate l’Esistenza, ma non è la Verità Piena.
Io sono l’Angelo Custode, Colui che è Designato dal Padre Celeste, Che accompagno di continuo il Figlio di Dio. E così sia!
Gesù: “Figlia, a te dono la Pace. La Benedizione scenda su di te, ti rinfranchi il Cuore. Non appesantirti, non serve. Guarda i Cieli e confida nel Signore. Ogni Dono Celeste ha le sue Trafitture, perché Ciò che sulla Terra non si accoglie: si nega l’Amore del Padre.
Quale affronto gli Uomini che non riconoscono. Non sono nel: “Credo” e questo è peccare di superbia, di presunzione. Chi è l’Uomo per non accogliere? Per scansare? Per ignorare l’Amore del Padre Celeste?
Figlia, in Verità, in Verità ti dico, che in molti dovranno chiedere Perdono ai Cieli, perché

grande è la Responsabilità:
c’è in Gioco la Sorte dell’Umanità. E così sia!

Io, Gesù, poso lo Sguardo sulla Terra.

Benedico tutti i peccatori, li immergo nel mio Sangue, nel Spirito Santo. La mia Mamma Celeste li benedice con il suo Cuore Immacolato. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen” (03.06.10 Giovedì. S. Carlo Lwanga e cc. S. Clotilde. Beato Giovanni XXXIII).


Le Luci dell’Argomento 161 si trovano sul Sito
Santa Festa degli Angeli Custodi,
nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 01/10/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Da morti che eravamo per i peccati origilale e personali, Battezzati nel Sangue di Cristo Gesù rinasciamo Figli di Dio, Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù, Ricolmi dell’Amore dello Spirito Santo per vivere il Cammino della Vita Nuova

416 S. Francesco: “Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù”

S. Francesco: “Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù, siete piccoli nella Fede Vera, ma tanto volenterosi di ricevere senza tanto impegno.
Coraggio, trovate il tempo, testimoniate le Perle Che i Cieli vi donano: attraverso di voi deve arrivare il Sapere della Verità.
Sorella, coglievi Bene: Dio non ama i peccatori, ma ama il Pentimento dei peccatori; pregate per Questo, affinché il Padre possa donare il Perdono, per rifare il Cammino del peccatore, che entri nella Luce e nella Verità della Coscienza e, con un Buon Maestro, inizi un Nuovo Cammino Irto, Faticoso, ma di Perdono, Che è nelle Regole dell’Amore.
Ogni Volta Che vi viene Donato un Insegnamento, donateLo ai Fratelli, alle Sorelle, così possono cogliere nella Verità delle Cose.
Sorella, vedi Tanto, ma ti viene data anche la Grazia per portare Ciò Che vedi: la tua Forza sia la Preghiera, la tua Pace il Silenzio, Ogni Cosa a Suo Tempo. E così sia!
A voi, piccoli fratelli e sorelle, non affannatevi nel materiale: avete mai conosciuto la bellezza e la santità in esso?
Guardate Quando il Mio Signore vi dona una Parola, come le vostre Profondità si aprono e toccano una Dolcezza Che non si compra, ma Che si può donare a chi vi è attorno.
Riflettete su Ciò e avanzate.
Vi benedico nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen” (02.08.2015 Domenica. Maria Regina degli Angeli. S. Eusebio).


Le Luci dell’Argomento 416 si trovano sul Sito
Santa Festa di S. Francesco d’Assisi.
Nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 03/10/2020


Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù Pace e Ogni Bene a voi.
I Dieci Comandamenti? Sono la Via di Luce Che il Padre Amorevole dona per Amore ai Suoi Figli. Chi esce da Quella Via, sconfina nelle catene e nelle torture di satana.

Gesù > “Il mio Pellegrinare in estensione sulla Terra: Livelli Spirituali nei Cieli” : è come se Gesù dice che i suoi Passi Divini nella Concretezza, qui, sulla Terra hanno un riferimento al Divino, ai Cieli. Tutto Ciò che Dio ha compiuto sulla Terra: nulla è a caso. Ha Tutto un significato.
Colgo che, i 33 Anni di Gesù, Vissuti sulla Terra, è stato il Compimento del Contenuto dei 10 Comandamenti. Il Riflesso nei Cieli di questo Vissuto di Gesù, è la Distanza, senza tempo, per ripercorrere tutta la Purificazione, nel Purgatorio, della non osservanza dei 10 Comandamenti.
Gesù ha compiuto il suo Pellegrinare, illustrando i 10 Comandamenti, che racchiudono tutta la sua Scuola sulla Terra. Ma già era stato stabilito da Dio L’Ora del suo Passaggio in quella Croce, il Compiere dei 10 Comandamenti. In quella Croce colgo il Compiersi dei 10 Comandamenti.

Io sono il Signore Dio tuo!

1. Non avrai altro Dio fuori di Me: l’Unico nostro Signore. Non ci sarà più questo Compimento della Croce. C’è un solo Dio, ci dice. Ma per noi c’era Erode, il dio denaro, il padrone dei servi.

2. Non pronunciare il Nome di Dio invano: Lo abbiamo Insultato, Bestemmiato.

3. Ricordati di santificare le feste: il Giorno della Festa: entrare in Comunione con i Cieli: Preghiera, Penitenza, Digiuno. E noi: banchetti, oziare, festeggiamenti e danze e canti.

4. Onora il Padre e la Madre: non Rispetto per Gesù, per Maria. Il suo Amore, Onore per il Padre e la Madre. La nostra poca stima, il nostro poco Amore, lo scansarli.

5. Non uccidere: abbiamo ucciso Gesù. La sua Mano tesa, per redimerci dal peccato. Il nostro uccidere, il nostro saccheggiare l’Anima. La nostra ira.

6. Non commettere atti impuri: abbiamo oltraggiato Gesù, la sua Purezza, la sua Bellezza, la sua Onestà. La nostra perfidia, la nostra bestemmia, la nostra vigliaccheria, il nostro approfittare del Prossimo, anche sessualmente.

7. Non rubare: abbiamo rubato una Vita. Non ci spettava. Abbiamo preso tutto ciò che non ci spettava, dal piccolo, dal grande. Il gusto del compensare il nostro io.

8. Non dire falsa testimonianza: abbiamo giurato il falso. Di fronte al Bene: il non voler riconoscere, fino ad arrivare ad atti i più insulsi. L’arroganza, la mancanza di Umiltà.

9. Non desiderare la Donna d’altri: sotto la Croce, abbiamo la Presenza della Maddalena, mai sfiorata da Gesù: Insegnamento di un Amore Pulito, di un Bene Immenso, di un Calore che parte dall’Anima, non conosce Confini, non conosce quantità, non conosce limiti, durata.
Il desiderio del proibito, il non saper gestire i nostri desideri, la nostra voglia è solo ambizione.

10. Non desiderare la roba d’altri: Gesù non voleva niente per Sé, solo donare Bellezza di Santità a noi.
Non ti appaga il gratuito. Ciò che appartiene ad altri, non ti riempie, ma ti abbaglia. E poi ti spegne.

Il Compiersi di una Vita, Testimonianza di una Croce Dolorosissima: Frutti Dolcissimi.
In quella Croce colgo tutto il Compiersi dei 10 Comandamenti, l’Atto Finale di Gesù per testimoniare che, voler essere il Messia, il Cristo, non era per toglierci beni materiali, ma per farci Dono di un Bene più Grande: il volerci con Lui tutti in Paradiso
Gesù: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”: la nostra paura nel difendere i nostri averi, i nostri titoli, la nostra avarizia.
La sua Umiltà. La nostra cattiveria.
Il suo Amore. la nostra perfidia.
Il suo perdono. Il nostro chiuderGli le porte.
La sua Apertura alle Porte del Cielo.
E così sia!

> “Il mio Sacrificio, Inferno e Purgatorio: “Discese agli Inferi, per tre giorni”, il mio purificare l’umano, Ligio agli Occhi di Dio. le scorie che portavo nella mia Corazza Debole, Esile Corpo. La mia Risurrezione: Abbraccio dal Padre, Cospetto di Dio, il Sedere alla sua Destra, il Paradiso: ecco, figlia, cosa attende ad ogni Figlio di Dio” : il suo toccare quel Dolore così Atroce, scendere tre Giorni agli Inferi, il Passaggio del Purgatorio per purificare l’Umano. Gesù scese agli Inferi, perché portava impresso nella sua Veste il Passaggio sulla Terra, il suo Umano. E questo Gli ha permesso di portare un po’ di Luce nelle Profondità della Terra, l’Annuncio al Male della sua Sconfitta, il tremare della Terra e il tuonare dei Cieli, il Risorgere di Gesù, la Salvezza dell’Umanità, il comunicare a Satana che non prevaricherà mai sul Bene.

> “Il Concepimento: Atto umano, sì, ma quell’Atto è sempre preceduto da una Benedizione, da un Gesto Divino” : anche se il Concepimento avviene sempre tra un Uomo e una Donna, ma la Vita te la dà sempre Dio. È come se vedo l’unirsi di due Corpi, però l’Intervento di Dio nel donare l’Anima. L’Anima non ti arriva dall’Unione di due Corpi, ma solo Dio te la dona.

> “Figlia, ti ho insegnato una Dolcezza. La vita terrena, il percorso della Vita, il Passaggio nello Spirituale, l’Eternità” : questo è un Insegnamento Divino, che Gesù ti dona nell’Anima; la Scuola dell’Anima, dove i pensieri non possono attivarsi, tutto parte dall’Anima.

> “come basta poco per imparare a questa Scuola Divina” : ogni Figlio può accogliere la Scuola Divina, perché ad ogni Figlio è stata donata l’Anima. Basta solo risvegliarla con Umiltà, riconoscere la Forza della Preghiera, che risveglia l’Anima. Dio ci invita ad accogliere questo Dire del Signore. È tutta Grazia.
Gesù: “Se ogni Figlio capisse che Dio ci sta donando l’Arma della Salvezza: imparare a partire dall’Anima e non più dalla mente. Meditate, chiedete, cercate, ogni risposta vi sarà data. Ma questo è il Tempo della Verità di Dio: non nascondetevi, non ignorate. Non c’è più posto per Pilato. E così sia!
Le conseguenze di quel gesto le avete inferte al mio Corpo. Le conseguenze che scaturiranno dalla vostra indifferenza, il lavarvi le mani, ricadranno sull’Umanità”.

> “Ciò che non si è mai riusciti a cogliere con secoli di studi, a te, figlia, così piccola, così scansata da tutti, ma solo con un “Sì” Incondizionato di Barbara e il tuo “Sì” Incondizionato a Dio: per il grande Amore che porta in sé ogni Mamma terrena” : Gesù: “Figli, non chiedeteMi perché Dio ha poggiato l’Occhio su questa mamma. L’ha scelta come Portavoce, perché ad ogni Figlio arrivassero questi Insegnamenti e tutto questo è Frutto di un Amore Immenso, di un Amore Unico e Inconfondibile che nasce, cresce e si nutre in un Ventre: quella Culla, quel Calore, quel Tepore, dove batte un Cuore, dove accoglie un’Anima, dove vive la Bellezza del Dono più Bello, che Dio ha fatto al’Umanità: il Concepimento; quel cordone ombelicale che, umanamente viene reciso, ma che, Spiritualmente, non viene mai scalfito: la Ricchezza dell’Amore di Dio”.
È come se vedo i Cieli, come ad indicare il Padre, il Padre Celeste. L’Immensità, la Grandezza, la Croce, quel Figlio e Maria, l’Immacolata, con l’Aureola, la Luminosità, come se tutti questi Pasaggi sono tutti racchiusi in quel Ventre, nel Ventre di Maria, la Fonte dell’Amore. La Preziosità, quel Valore Inestinguibile agli Occhi di Dio.
È come se in quel Ventre è il Tutto, l’Inizio. È come se quell’Inizio, quella Trasformazione, quel Pezzetto di Cielo Che arriva sulla Terra con Gesù, la Spiritualità. È come se Gesù mi ferma qui, perché non basterebbe la Terra a contenere lo scrivere, perché più guardo e più si aprono gli Orizzonti. È come se, qualunque cosa ti si apra, la più piccola, la più grande o immensa, riconduce tutto ai Cieli, riconduce tutto a Dio.

> “Tutto Eredità di una Madre Immacolata, Maria sempre Vergine, l’Ave del Mondo. E così sia! Tutto questo è Frutto di una Grazia Speciale del Padre Celeste. Attingete, Figli, dal mio Dire, meditate, pregate: è in ballo la vostra Salvezza” : la Vita di Maria, il suo Dolce Amore, la sua Purezza, il suo Dolore, quella Sofferenza che ha provato solo Lei, perché nessuno Donna, nessuna Mamma provasse un Dolore così grande.
Vedo quel Cuore Trafitto, quel Sangue che sgorga dal suo Cuore, Segno che La distingue da tutte le Mamme. Il suo Sacrificio, accolto e vissuto due volte: per l’Amato Figlio Gesù, per il suo Dolore: quel Legame, che ha sprigionato un Legame così Forte tra Madre e Figlio, che ha permesso a Dio di far sì che nessun Figlio perdesse mai la Madre ed il Padre che, anche se con una Trasformazione necessaria, ma una Comunione Continua, un Nutrimento reciproco.
Mai un Cuore di Mamma può separarsi dal Figlio, mai un Cuore di Figlio, lascerà l’Amore di una Madre.

Figlia, ti benedico, ti custodisco. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”.


Dall’Argomento 95, sul Sito
Santa Giornata
Nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 17/10/2020


Nell'incontro di ieri ciò che mi ha commosso e fatto riflettere è un insegnamento prezioso che il Signore ha donato attraverso la Portavoce: per fare una richiesta al Signore si deve partire sempre dall' amore e ogni desiderio deve essere presentato nella maniera giusta altrimenti non arriva ai Cieli. È importante parlare con il Padre e se lui ci ritiene maturi da poter ricevere Egli dona sicuramente altrimenti siamo invitati ad accontentarci di ciò che già abbiamo perché nulla ci è dovuto. Se non crediamo alla Sua Presenza perché dovrebbe donarci ciò che chiediamo? Se chiedo cose per soddisfare le mie esigenze, il Signore non dona se sono matura nella Fede invece donerà. L' importanza di conoscere le Verità del dialogare con il Signore nella Verita è solo frutto di un cammino.ANTONIETTA
postato da: ANTO 22/10/2020


Con attenzione ho ascoltato le parole del Cardinal Bergoglio, che afferma: “Gli omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia, sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia, non si può cacciare nessuno da una famiglia, ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili in questo modo gli omosessuali godrebbero di una copertura legale. Io ho difeso questo” (dal documentario: “Francesco” di Evgeny Afineevsky 21 Ottobre 2020).
Dopo aver ascoltato queste parole, in preghiera, mi sono messo in ascolto della Parola della Sacra Bibbia e lascio che sia Questa Parola di Verità eterna a rispondere:

“26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. 27 Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. 28 E poiché hanno disprezzato la Conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, 29 colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, 30 maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. 32 E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa” (Romani 1, 26-32).

Sono Parole Che si commentano da Sole, perché sono Chiarissime: chi ha rapporti donna con donna, uomo con uomo, dice la Parola di Dio sono coloro che cambiano i rapporti Naturali Voluti da Dio e Vissuti in Maniera Santa, Feconda ed Edificante all’Interno del Matrimonio, con i rapporti contro natura, mossi, spiega s. Paolo, da passioni infami, ricevendo in sé stessi, già ora, la punizione delle loro scelte e disprezzanti la Conoscenza di Dio e, per Questo, nemici di Dio.
Se sono nemici di Dio, mi chiedo, come si fa a chiamarli: “Figli di Dio”? Se Gesù annuncia che il peccato rende schiavi di satana, da lui ora torturati e, un giorno nell’inferno, se si persevera, come si può chiedere tutela per il peccato avallandolo e moltiplicandolo?
Con piccolezza desidero soffermarmi solo su un Aspetto: la Verità dell’Uomo e della Donna Così come la Sacra Bibbia Ce La proclama:
“27 Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. 28 Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra” (Genesi 1, 27-28).
Quando Dio Crea un Suo Figlio, Gli dona l’Anima: ad un Figlio dona un’Anima Maschile, ad una Figlia dona un’Anima Femminile. Una volta che Quel Figlio nasce e cresce, se vive e si rapporta come donna, pur essendo nella sua Anima Uomo, vive nella menzogna e se una Figlia di Dio vive come uomo, pur essendo Donna nella sua Anima, vive nella menzogna. Chi vive nella menzogna non è Figlio di Dio, ma il padre è satana, come spiega Gesù:

“34 Gesù rispose: “In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 35 Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; 36 se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. …Gli risposero: “Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio! ”. 42 Disse loro Gesù: “Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 43 Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, 44 voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45 A me, invece, voi non credete, perché dico la verità” (Giovanni 8, 34-36.41-45).

Considero ancora un Altro Aspetto: “6 A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita. 7 Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio. 8 Ma per i vili e gl’increduli, gli abietti e gli omicidi, gl’immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte” (Apocalisse 21, 6-8).

Il mio dolore? Chi dovrebbe gridare la Verità della Sacra Bibbia del peccato che rende schiavi, tortura e condanna ora e per sempre, lo avalla, invoca leggi di tutela e lo moltiplica: chi fa questo, ama chi e nel peccato o lo condanna? Sia la Parola di Gesù a farci sollevare lo Sguardo per riconoscere in Quella Santa Croce la Guarigione e la Salvezza, per vivere come Figli Liberi e Degni in Questo Pellegrinaggio Terreno, per sperare nella Misericordia di Dio e nel Paradiso.
Con piccolezza Ciò Che mi sento di affidare alla vostra preghiera e meditazione è la Parabola del Buon Pastore:

“12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? 13 Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 14 Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli” (Matteo 18, 12-14).

Gesù va alla Ricerca della pecorella smarrita e, se la ritrova, la riporta nell’Ovile dei Giusti, non la lascia nel suo perdersi che porta a sprofondare.

Nel Signore,
fra Lino

postato da: Fra Lino 29/10/2020


Pace e Ogni Bene a voi, cari fratelli e Sorelle in Cristo Gesù. Gesù ci insegna che i Nostri Cari Defunti senza il nostro Aiuto di Preghiera e di Amore in Gesù e Maria, potrebbero perdersi per l’Eternità. A noi essere Mano Tesa.

355 Gesù: “Guarda Quell’Anima: è sul Ciglio della Strada”.

Gesù: “Eccomi davanti a te. Mi vedi seduto. Attendo te, che ti decida a seguirMi. Non temere, sono il Tuo Signore, Gesù Cristo. Incomincia con l’afferrare la Mia Mano.
Guarda, guarda, ma non lasciarti distrarre. Vedi il Cammino Che ti è dinanzi? C’è Luce, perché devo donare ai Miei Figli, un Insegnamento di Comunione con le Anime, Che sono orientate verso la Luce. Ma, come ti lascio vedere, hanno bisogno di Aiuto.
Guarda Quell’Anima: è sul Ciglio della Strada, non può più aspettare deve essere sostenuta. Deve avanzare, ma da sola non può. Ha paura di non essere degna di avanzare.
Ma per ogni Passetto c’è Bisogno di Volontà, di Fiducia, di Speranza. E chi può dare Questo a Lei, se non le Preghiere, Che danno a Lei Questa Forza, per affrontare l’Accoglienza del Perdono?
Vedi, Figlia, Tutto Quello Che sto dando a voi di sperimentare nel Cammino della Purificazione, è Tutto Ciò Che si sperimenta dopo il Passaggio, con una Grande Differenza, che in voi c’è ancora il Corpo, che non vi dà di sperimentare la Vera Nudità, Che si sperimenta dopo il Passaggio. Le vostre cadute sono molto più lievi come esperienza di Dolore.
Per le Anime del Purgatorio, Che vedono nella Luce della Verità e della Purificazione, Dove lo Specchio è il Signore, Che è così Amore, è Quell’Amore Che non si vede e si sente, ma Lo si incarna, Lo si sperimenta. Come poter vivere Tutto Questo, senza la Forza della Comunione, di Quella Circolarità di Fede, di Preghiera, Che fa Leva e spinge quell’orientarsi verso l’Amore di Dio, senza temere?
Figlia, Quando avrai pregato su Queste Parole, ti darò di vivere Questa Visione Interiore davanti ai Miei Figli, che hanno bisogno di accogliere con Fede Questo Insegnamento, così da essere Luce di Incarnato, di Pienezza di Luce nel Cuore, nell’Anima, nel Pensiero.
In te, Figlia, Fiducia, Abbandono, e Tutto il Mio Dire sarà Compimento sulla Terra. E così sia!
Vi benedico e confido in voi, nel predisporvi ad accogliere Questa Luce, Che porterà Sollievo a tanti Cuori e a tante Anime Che sono in Attesa del vostro operare, con Passi di Concretezza sulla Terra. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen” (01.12.2013 Domenica. S. Eligio. S. Fiorenza. B. Clementina Anuarite. B. Charles de Foucauld).

Santa Domenica.
Nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 08/11/2020


Pace e ogni Bene a voi Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Quanta Ricchezza il Signore ci dona sull’Apocalisse, Quel Libro Che ci accompagna fino alla Solennità di Cristo Re e attingere da Questa Sorgente nutre di Luce e di Anelito di Cielo.

208-9 Ap 2, 1-7 “Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita”.

Lettere alle Sette Chiese: Apocalisse 2, 1-3, 22.

1 A Efeso: Apocalisse 2, 1-7.

Ap 2, 1 “All’angelo della Chiesa di Efeso scrivi: Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro: 2 Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. 3 Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. 4 Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. 5 Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. 6 Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch’io detesto. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”.

Luci su Ap 2, 1-7.

Ap 2, 1a “All’angelo della Chiesa di Efeso scrivi” : Gesù, Che dà Lezioni di Verità e Giustizia, attraverso Giovanni, al Pastore della Chiesa di Efeso.

2, 1b: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra” : annunciandosi come Colui Che ha fondato i Pilastri della Ricchezza Spirituale: i Sacramenti.

2, 1c “e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro” : e cammina nella Luce delle Verità di Dio, gli Insegnamenti del Padre attraverso la Testimonianza del Figlio, Che ha introdotto la Santità nella sua Casa Terrena, Concretezza sulla Terra.

2, 2a “Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi” : quante difficoltà, quanta fatica Gesù coglie nelle carni dei Consacrati, perché spogliarsi di esse per servire appieno il Padre comporta tante rinunce, tante difficoltà.
Il vivere il quotidiano, il difendersi dagli attacchi, l’annunciare la sua Parola e non essere scalfito dalle tentazioni: sono tutte verità che Gesù conosce e che dà Atto ad ogni Figlio che cammina nella Bellezza, perché chi fa questo vive la Comunione con i Cieli, una Fede Santa. Ma è in quella Santità che si combatte la tentazione e si alleviano i peccati, le sofferenze e le tentazioni ai Fedeli.
Quanta Forza scaturisce da quel Sigillo che Dio imprime a coloro che intraprendono la Via della Santità, a coloro che si mettono a Servizio nella Piena Totalità del Padre.

2, 2b “li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi” : Gesù, Che invita alla Meditazione, alla Prudenza, alla Preghiera, al partire dalla Sorgente, prima che dall’umano, perché ciò che parte dal pensiero, dalla concretezza umana non porterà mai frutti, ma solo amarezze.
Non fidarsi mai del proprio giudizio, del proprio io, ma di Ciò che il Signore ti dona nella Vera Fede, nel: “Credo”.
Il riconoscere la sua Parola: è Dio Che parla, se si è orientati a servirLo, ad accoglierLo con Cuore Sincero, apre sempre la Via della Verità, dà sempre Luce Piena per i Passi da compiere nella Concretezza.
È l’attingere dai Cieli che ti introduce nella Pace, in quella Pace il Perdono e nel Perdono la Ripartenza. Solo così non ci sarà il fermarsi ma, in quella caduta, il rialzarsi e il Continuo.

2, 3 “Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti” : Gesù, Che ha visto tutto questo compiersi in questo suo Servo, perché salda è stata la sua Fede. Attraverso Gesù vedo quanto è contenuto e il suo leggere i comportamenti di questo Pastore: poche cose ma che, dietro, ha una Grandezza Spirituale.
Il vedere attraverso gli Occhi di Gesù, il vedere nella pochezza degli occhi dell’Uomo.

2, 4 “Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima” : Gesù, Che non si ferma a guardare solo la parte esteriore, non si compiono gli Insegnamenti del Padre solo con gesti esteriori, ma quei Gesti: il Dire, il Sentire, il Vivere deve essere tutto accompagnato con l’Armonia dei Cieli.
È dai Cieli Che nasce l’Amore, da quella Sorgente e solo se si attinge l’Amore da quella Sorgente, che riesci a tenere Saldo la Promessa del Sacerdozio.
La Vera Fede è Pienezza quando in essa c’è la Libertà dell’Amore e l’Amore non è fatto di compromesso, ma di Libertà, quella Liberta che deve scaturire dal Cuore, dalla Coscienza, dall’Anima, quella Luce Grande che ti fa Servo Umile, Servo Amorevole, Custode delle Anime, Vigilante delle Anime, Protezione per le Anime.
La Cura di ogni Sacerdote per tutti quei Fedeli, per tutte quelle Anime di cui hanno la Responsabilità davanti a Dio di farli camminare nella Luce, con Insegnamenti Giusti, Veri, a Immagine e Somiglianza di Dio e non di se stessi.

2, 5a “Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima” : Insegnamento di Gesù ai suoi Pastori: il quotidiano non deve avere spazi per il materiale, il tempo non deve essere rubato dagli impegni, ma donato ai Cieli: giornate fatte di Preghiera, di Meditazione, di Suppliche, dove ogni caduta può essere una Ripartenza più Forte, più Vera, ciò che non deve mai mancare ai Ministri della Chiesa o quella caduta si trascinerà nel tempo, nel dolore, nella sofferenza, nel buio.

2, 5b “Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto” : Gesù annuncia sempre, Gesù bussa sempre nei Cuori, ma ogni Figlio sa che dopo quegli Annunci c’è sempre il Compimento.
Dio non punisce mai se non per Amore: più Grande e la Promessa al Padre più Grande è la Responsabilità del dare Conto al Padre.

2, 6 “Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch’io detesto” : Gesù, nella sua Infinita Bontà, lascia sempre le Porte Aperte, lascia sempre qualche chance, Gesù, Che non chiude mai le Porte davanti ai nostri errori, davanti ai nostri peccati lascia quello spiraglio di Luce, per ascoltare le nostre giustificazioni, le nostre suppliche, il nostro chiedere: “Perdono”.
Il suo tendere la Mano è sempre di Misericordia, il volerci salvare fino alla Fine.

2, 7a “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” : in questa Piccolezza, ma in questa Totale Verità Divina, Dio sta donando la sua Saggezza. Meditare, accogliere, Ravvedersi: questo è il Tempo. La Scuola Divina e i suoi Insegnamenti per il Nuovo Inizio, la Ripartenza nella Nuova Era.
Gesù: “Chi ha orecchi per intendere, intenda”.

2, 7b “Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio” : la Ricompensa per tutti coloro che sono stati degni di guidare il Gregge del Padre, il portarli a quell’Ovile, l’introdurli nella Nuova Umanità sarà così Gradito al Padre, Che è Pronto al Perdono dei suoi Figli, perché da troppo tempo succubi del male, delle tentazioni, delle glorie umane, dell’immediato.
Dio, Che di Nuovo si fa Parola e riapre gli Occhi dell’Anima a tutti coloro che si incamminano sul Sentiero della Luce, il Sentiero che conduce al Padre.
Gesù: “E così sia!”.

La Visione e le Luci sulla Visione si trovano sul Sito.
Nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 16/11/2020


Pace e ogni Bene a voi Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Gesù dice: “Non si è ricchi fuori, se non si è Ricchi Dentro. La Fede è il vivere con le Ricchezze dei Cieli e quale Ricchezza può coronarti, se non la Ricchezza della Parola di Dio?”.

218-15 Ap 3, 14-22 Gesù: “Ecco, sto alla porta e busso”.

7. A Laodicea Ap 3, 14-22.

Ap 3, 14 All’angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: 15 Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! 16 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. 17 Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla”, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 18 Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. 19 Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. 20 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. 21 Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. 22 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.

Luci su Ap 3, 14-22.

Ap 3, 14a “All’angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi” : colgo una Luce Immensa nei Cieli: è Dio, la Sorgente. Poi vedo Gesù Glorificato, Gesù in Trasparenza, è come se è tra i Cieli e la Terra.

E poi vedo un Uomo di altri tempi, seduto, ricurvo, Pronto a scrivere e, alle sue Spalle, un Angelo Luminoso, posto lì a Protezione di Giovanni.

3, 14b “Così parla l’Amen” : Gesù fa cogliere a Giovanni che è il Pensiero del Padre che si inciderà su quei Fogli. Nell’“Amen” è come se Gesù gli comunica che questo è il Tutto degli Insegnamenti, l’Assoluto che si dona.

3, 14c “il Testimone fedele e verace” : il Pensiero del Padre, Che si fa Verità attraverso il Figlio e che arriva a Giovanni come Luce Incisiva: Dio, il Sommo Pontefice, Gesù il Sommo Sacerdote e Giovanni l’Umile Servo. È come dire: Dio è il Padre, Gesù, Sommo Sacerdote, è Colui Che divulga il Pensiero del Padre e Giovanni, Prescelto, che annuncia sulla Terra il donare dei Cieli.

3, 14d “il Principio della creazione di Dio” : vedo la Parola di Dio Che si incarna, è l’incarnare di Gesù, Colui Che è nato per Opera dello Spirito Santo, Colui Che, Vero Dio, Vero Uomo, ha incarnato la Parola di Dio, Colui Che ci ha reso Testimonianza della Presenza di Dio Creatore, di Colui Che è Invisibile, ma Che diviene Creazione di Concretezza Spirituale e Umana.

3, 15 “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!” : Dio, Che parla delle Profondità dell’essere umano, quel Dio Che non si ferma in superficie, ma che scruta le pienezze e i frutti di quella spiritualità interiore, di cui quel corpo ne è la Veste, portando alla Luce l’iniquità, l’indifferenza dell’essere umano, il vivere la superficialità degli Insegnamenti Divini, quel maniero semivuoto che né ti disseta e né trabocca per dissetare.

3, 16a “Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” : Gesù mi dà di cogliere questo Passaggio: dice Gesù: “Tutti coloro che pronunciano il Nome di Dio invano, perché tale è la loro fede, una fede di immagine e non di sostanza una fede vuota e non di contenuto, come possono sentirsi nell’Abbraccio di Dio, se non sono nella Pienezza?
A tutti coloro che si pongono davanti al mio Dire, sappiano leggere le Verità del Padre. Non si partecipa del Cristo, se non Lo si incarna: o si è nella Verità, nella Circolarità dell’Amore, in quel Partecipare in Cristo. O non si può essere veri discepoli, perché Dio è Luce è Amore, è l’Incontro Pieno, Veritiero, l’entrare nel suo Essere attraverso il Figlio, Che conduce nell’Abbraccio di questo Padre.
È necessario essere nel Bene: la Luce che incontra la Luce. Le tenebre non possono entrare nel Regno di Dio e non possono entrare in Dio e non possono incarnare Dio. Per questo nell’immagine di quella Bocca che vomita, non è altro che l’affermare: se sei nella Luce, sei in Dio e di Lui partecipi. Altrimenti non sostenere quel Nome: “DIO”, perché dai scandalo, perché Dio ti mette fuori da quella Bocca.
Quando Dio dice: “O con Dio. O contro Dio”, non ci sono due verità. In Dio c’è una Sola e Unica Verità.
Gesù dice: “Questo è il Dire Veritiero, quel Dire che parla solo per Amore, Colui Che fa indietreggiare il male, perché non gli lascia spazio di false interpretazioni. Non esiste luce a immagine e somiglianza dell’uomo, ciò che il male ci porta a seguire.
Esiste una Sola ed Unica Luce ed è quella a Immagine e Somiglianza di Dio”.

3, 17a “Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla” : quanto questo dire dell’Angelo è presunzione, è povertà davanti a Gesù, perché non è quell’abito, non sono quelle sue parole a portare frutti di ricchezza, perché quelle opere agli Occhi di Gesù non sono arrivate.
E adesso Gesù mi fa vedere le Opere che sono Gradite a Dio: vedo una Chiesa e vedo un Altare. Questa Chiesa ha tutte le Porte Spalancate, perché quell’Altare è Ricolmo di Luce e quella Luce la diffonde quell’Angelo. Questo è Ciò che è Dono per il Signore: tutti coloro che nella Celebrazione accendono la Luce di quell’Altare e, davanti a quell’Altare, tanti Fedeli che vogliono essere dissetati.
A cosa è chiamato un Discepolo della Chiesa? A imbandire quella Tavola e a donare Sazietà. Questa è una delle Opere Principali Gradite a Dio.

3, 17b “ma non sai di essere un infelice, un miserabile”: Gesù dice: “Non si è ricchi fuori, se non si è Ricchi Dentro. La Fede è il vivere con le Ricchezze dei Cieli e quale Ricchezza può coronarti, se non la Ricchezza della Parola di Dio?”. Non servirsi di Dio per riempirsi la bocca di belle parole, che ti fanno sapiente davanti agli Umili, perché quella non è ricchezza, è povertà, è infelicità, perché non è nutrimento, è solo parola che passa e che il tempo si porta via.

3, 17c “un povero, cieco e nudo” : quanta infelicità, quando davanti a Dio saranno aperte tutte le Verità, quanta tristezza lo scoprire l’infelicità del vissuto sulla terra! Quanto si poteva dare e avere, un’Immensità persa, per non aver ascoltato, per non aver udito Ciò che di più semplice il Signore vuole donare, quella Piccola Parola che è Amore e Umiltà.
E adesso vedo la Parola: “UMILTÀ”, che diviene come un Contenitore e come questo Contenitore ripieno dell’Amore di Dio si trasforma in una Ricchezza, in una Sapienza. Di nuovo quell’incarnare quella Parola di Dio sulla Terra, quell’essere Immagine e Somiglianza di Dio, Che riesce a donarsi e a compiere tutto il Volere di Dio, anche in un Breve Passaggio del Cammino Terreno.
Quanto si riesce a dare partendo da Dio e non da se stessi.

3, 18a “Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco” : è come se Gesù, con queste Poche Parole, fa vedere a questo Sacerdote quanta pochezza ha accumulato. È come se gli dà Luce della sua nudità: l’avere tanto e non avere niente, perché l’Unica Ricchezza di cui lui si deve rivestire è quella Ricchezza che può attingere solo dal Padre attraverso Gesù, perché Gesù è lì Pronto a lavarlo con il suo Sangue e a far risplendere in lui la Ricchezza della Santità.
Questa è la Ricchezza di cui ogni Sacerdote deve essere assetato e alla Ricerca Continua perché è una Ricerca alla quale può ambire gratuitamente.

3, 18b “vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità” : l’Invito a coprirsi con le Vesti Bianche, perché sono le Vesti donate dal Padre, le Vesti della Santità, perché è Ciò che deve risplendere in un Consacrato, perché tutto ciò che non è spirituale venga coperto, perché è tristezza per i Cieli e per la Terra.
Ogni Consacrato dovrebbe arrivare a vedere quella nudità come scandalo, come vergogna da accantonare, perché nutrirla senza comperare da Gesù, significherebbe aver dato spazio al materiale, alle ricchezze umane e non a quelle Spirituali.

3, 18c “e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista” : Gesù mi fa vedere quanto la gloria umana ha reso cieco questo Consacrato, quanto il nutrirsi di materiale, di umano lo abbia allontanato dalla Vera Missione che lui doveva portare in quella Chiesa. Quanto è bastato poco al male insidiarsi, accecandogli la vista umana per accecargli la Vista dell’Anima.
Gesù lo invita a riavvicinarsi alla Luce, ancora una volta gli indica la Via per comprare la Medicina per riacquistare la Vista. La Vista si può ricuperare solo attingendo da una Sorgente di Luce.

3, 19a “Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo” : Gesù, Che parla come Maestro Severo. Ma, in quel Rimprovero, c’è solo Amore di Salvezza, perché l’unico castigo è quello di fargli da Specchio e riportarlo nella Luce: in Lui non c’è solo il Rimprovero, ma anche la Soluzione per riportarlo sulla Retta Via.

3, 19b “Mostrati dunque zelante e ravvediti” : l’Avvertimento di Gesù, il metterlo in guardia non come minaccia, ma come Prudenza, perché il male è sempre in agguato. E Gesù teme per le sue scelte.

3, 20a “Ecco, sto alla porta e busso” : colgo tutta la Delicatezza di Gesù, il fare arrivare il suo Messaggio, attraverso Giovanni, Pieno di Insegnamenti, un invitarlo a ravvedersi, un riaprirgli gli occhi e, dopo aver annunciato e dato Luce a tutte le Verità che erano presenti in questo Sacerdote e nella sua Chiesa, ora Gesù si presenta così Rispettoso, in Maniera così Delicata, fino a chiedergli il Permesso di poter entrare, di essergli Mano Tesa, soccorrerlo e aiutarlo a riportargli Luce e Grazia a quella Promessa, fatta al Padre suo.

3, 20b “Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” : quanto è Pronto Gesù a farsi Piccolo, Pronto al Perdono, Pronto a rialzare le cadute dei suoi Fratelli. Quanto Gesù tiene ai suoi Discepoli, perché sono la Testimonianza dei suoi Insegnamenti sulla Terra.

3, 21a “Il vincitore lo farò sedere presso di me” : l’Amore di Gesù che porta alla Luce tutte le opere del male, che si insidiano nei suoi Discepoli: li rialza, li soccorre, non li giudica, non li condanna, ma se si ravvedono è Pronto a premiarli.
Gesù mi fa rivedere la Tavola Imbandita con i suoi Discepoli e quando alla sua Tavola c’era quel Piatto Pronto e quel Bicchiere anche per Giuda.
Gesù: “Ascoltate i miei Insegnamenti. Sono lì, Pronto a darvi Soccorso in qualsiasi momento Il male può essere sconfitto e la Gloria di Dio può ripartire, perché in Dio c’è la Misericordia: vivetela come Ancora di Salvezza, non dimenticatela mai, perché in Essa si cela la Speranza, il Ritorno alla Luce. Di questa Grazia fatene Tesoro, incarnate queste Parole e ritroverete la Via della Ripartenza”.

3, 21b “sul mio trono” : il Trono di Gesù è un Trono fatto d’Amore, fatto di Piccole Opere Spirituali. È un Trono ambito da tutti ma, in Gesù, vedo quanto è difficile per i suoi Consacrati capire questo Concetto; sono più orientati alla gloria umana, che alla Gloria di Dio, nonostante che per sedere in quel Trono ci vuole solo tanta, tanta Umiltà, tanta Piccolezza, tanto Amore, tutte Cose Gratuite.
Eppure l’Uomo è pronto ad affannarsi un’esistenza per arricchirsi, per diventare potente, per accumulare tesori, per poi non ritrovarsi niente. Quanto è stolto l’Uomo! Tanto più il Consacrato, che dovrebbe essere nutrito dalla Parola Eterna.
Ora è come se Gesù mi fa dare uno Sguardo sull’Umanità e chiede: “Figlia, chi incarna la mia Parola? Se su questa Umanità non si vede salire neppure una Nuvola Bianca, dov’è la Ricchezza della mia Chiesa?”.

3, 21c “come io ho vinto” : vedo Gesù sulla Croce. E poi vedo questo Trono Bianco dove Lui è seduto. E il cogliere che quell’Atto d’Amore nel Corso dei Secoli è rimasto Irripetibile.
Quanto c’è da imparare da quella Croce e quanto l’Umanità è rimasta sempre così distante.

3, 21d “e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono” : colgo tutta la Gioia e la Gloria del Padre, di questo Dono fatto alla Terra. Colgo come se la Venuta di Gesù sulla Terra e il suo Cammino sempre orientato al Padre, senza mai lasciarsi corrompere dal peccato, è come se ha acquietato l’Ira del Padre, è come se ci ha ridato anni di sopravvivenza, secoli di sopravvivenza.
È come se Gesù da questo Passaggio sulla Terra ne sia uscito Vittorioso, Glorioso, Umile, Obbediente, Amore e, in questa sua Incolumità, riportando la sua Vittoria al Padre, partecipando della sua Gloria di Continuo, ha fatto sì che il Padre ci perdonasse.
Colgo quanto Amore Sconfinato, quanta Pienezza c’era in Gesù.

3, 22 “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” : Gesù si è fatto Piccolo, Gesù ha riportato alla Luce quegli Insegnamenti da lungo tempo donati, ma sempre accantonati. Questo è il Tempo che i suoi Discepoli ritrovino lo Spirituale, la Vera Preghiera, la Vera Meditazione, il Vero, Sano Discernimento: allontanarsi dal materiale e tornare ad ascoltare lo Spirito Santo.
Chi si predispone ad accogliere la Voce dello Spirito Santo, avrà in Dono la Grazia di tornare sulla Retta Via e di ricondurre il Gregge sulla Retta Via. Questo è Ciò che è Gradito a quella Croce, per dare Gloria al Padre.

La Visione e le Luci sulla Visione si trovano sul Sito
Santa Giornata
Nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 17/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, cari fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Quanta Luce scaturisce dall’Apocalisse, per insegnarci a riconoscere e ad adorare Dio Presente nel Trono della Nostra Anima, in Attesa di adorarLo in Eterno nello Splendore del Paradiso, Dove i Nostri Cari ci hanno Già preceduto.

221-16 Ap 4, 1-11 “Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente”.

Il Trono.

Ap 4, 1 Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. 2 Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c’era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. 3 Colui che stava seduto era simile nell’aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. 4 Attorno al trono, poi, c’erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d’oro sul capo. 5 Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. 6 Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d’occhi davanti e di dietro. 7 Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo, il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola. 8 I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene! 9 E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, 10 i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo: 11 “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono”.

Luci su Ap, 4, 1-11.

Ap 4, 1a “Dopo ciò ebbi una visione” : vedo Giovanni. È come se viene avvolto da un Torpore, come se stesse dormendo ed è Gesù che opera questo in lui.
È come se lo colgo come un Agnellino Mansueto, che attende che il suo Pastore lo guidi.

4, 1b “una porta era aperta nel cielo” : Gesù precede Giovanni e lo conduce davanti ad una Porta del Cielo.
Colgo lo Stupore di Giovanni nel vedere la Concretezza del Regno dei Cieli. Trova una Porta Aperta: è quella Porta che Gesù gli ha aperto per fargliela varcare, portarlo nella Conoscenza della Vita Spirituale.

4, 1c “La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito” : questo Invito di Gesù a Giovanni a mostrargli la Porta Aperta dei Cieli era per dargli Prova che Ciò che lui avrebbe visto erano Rivelazioni, che solo i Cieli potevano sapere.
È come se Giovanni dovesse attingere dal Compiuto di Dio.
Quante Rivelazioni fatte a Giovanni, quanto Infinito è stato dato di vedere e di sentire a Giovanni. Colgo di quanta Pace Gesù avesse inondato Giovanni, per poter cogliere Tutto nell’Abbandono.
È come se attraverso gli Occhi di Giovanni vedessi tutto lo scorrere della Storia dell’Umanità, fino ai giorni nostri. E quanto Giovanni conoscesse le Sorti di questa Umanità! L’unico che ha avuto la Grazia dal Signore di poterci rivelare Tutto Ciò che sarebbe stato, per il Ritorno del Signore su questa Terra.
Colgo quanto è Importante che tutte le Verità scritte nell’Apocalisse vengano portate alla Luce, perché attraverso le Rivelazioni di Giovanni, Gesù possa operare in Pienezza in questo Tempo, perché Egli prepari il Sentiero alle Coscienze dell’Uomo, ai Cuori, alle Menti e poi Gesù, varcando quella Soglia di quella Porta, possa dare Compimento dell’Opera di Dio.
Non si può scappare da Ciò che è già stato stabilito da Dio!
Il restare in disparte, il restare in silenzio non è altro che firmare la propria condanna, perché non sta all’Uomo compiere la Salvezza dell’Umanità, ma solo Dio può compiere tale Grandezza.
Solo la Forza dell’Amore di Dio può riuscire in tale Opera! L’Uomo può accogliere, ascoltare e mettersi in salvo, ma Dio va al di là di ogni limite e può essere la Parola per tutti e operare la Salvezza per tutti.

4, 2a “Subito fui rapito in estasi” : quanta Luce in Giovanni! È come vedere una Scia di Luce che và, và verso l’Alto. È come se tutta la sua Vitalità, tutta la sua Forza è Protratta verso l’Alto, quell’Anima che viene attirata dalla Luce e il suo Corpo Inerme, Accasciato, così Piccolo Umile, Mansueto.

4, 2b “Ed ecco, c’era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto” : è tutta una Trasparenza, ma è Tutto Presente! Quel Trono che ti dà l’impressione di Qualcosa di Maestoso, perché seduto c’è un Qualcosa di così Immenso! Di così Grande! È Qualcosa che va al di là della conoscenza, al di là dell’immaginazione umana!
È un Qualcosa che non si descrive! Ma c’è, si vede!
È un Qualcosa che l’Anima riconosce, è quella Grandezza che vive l’Anima, ma che non è dato di cogliere all’Uomo, perché va al di là dell’orizzonte umano.
È come se è una Luce Che si modella e cogli che Lì, seduto, c’è l’Assoluto, Che si fa Padre, Che si fa Amore, Che si fa Sapienza e, per Grazia, dona a Giovanni il vedere e il sentire di Ciò che deve essere Testimonianza per l’Eternità!

4, 3a “Colui che stava seduto era simile nell’aspetto a diaspro e cornalina” : è come se vedo una Base fatta di Nuvole ed è il Trono e, poggiato su quella Base, è come se vedo una Pietra Preziosa: un Diamante.
È una Tale Preziosità! Una Tale Luce! È una Luce Infinita, non si riesce a vedere un Inizio. È Qualcosa di Accecante! Tanti Colori! Primeggia il Color Porpora, quel Giallo Oro e quel Rosso Rubino.

4, 3b. “Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono” : ancora Luce! Ancora Colori! Un Arco fatto di Preziosità, un Qualcosa che sta Lì, a coronare quel Trono.
È come voler dare Visibilità all’Amore, una Nota di Colori, di Preziosità, di Infinitamente Bello! Di Infinitamente Calore e Pace. È come se è un Qualcosa di introvabile, eppure Lì c’è, è davanti allo Sguardo di Giovanni, ha un’Esistenza e una Corposità!

4, 4 “Attorno al trono, poi, c’erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d’oro sul capo” : colgo che sono i Prescelti di Dio, coloro che vivono l’Eterno, Coloro Che contemplano quella Luce e quella Luce li ricolma d’Amore, rendendoli così Splendenti.
Colgo quei Troni, di Pietra Trasparente. Sono così arricchiti di Pietre preziose, così lavorati, con Disegni così Armonici: alcuni sembrano delle Facciate di Cattedrale.
E ognuno dei Ventiquattro Vegliardi ha una Corona e ognuno di loro: vedo queste Figure Bianche, Splendenti, che sono sedute a quei Troni. È come se in ognuno di loro c’è il narrare di ogni tempo e di ogni luogo: è come se sono dei Filtri, coloro Che narrano a Dio.
Li colgo come se sono i Ministri di Dio, Coloro Che vegliano su tutto il Creato.

4, 5a “Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni” : questo era il Linguaggio di questi Vegliardi: i Tuoni: era l’Amore che esplodeva, i Fulmini: era la Luce Che incontrava la Luce. Tutto era Eco nel Cielo, quell’Esplosione d’Amore, che raggiungeva ogni Lembo di Cielo. È il loro Linguaggio Universale. Tutto è Luce! Tutto è Armonia! Tutto è Suono!
È una Melodia d’Incanto.

4, 5b “sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio” : vedo dei Gradini Bianchi. Sopra a questi Gradini vedo un Tavolo di Luce, come di Nuvola Trasparente, ma è tutta color Giallo-Oro.
E, davanti, vedo come delle Torce Accese. Provo a spiegare come sono fatte queste Cose: è come se fossero Tutti Rami, Rami d’Oro. Sono Alti.
È come se dentro questi Alberi scorre una Fiammella: le colgo come Torce, ma con queste Forme. Sono Fiamme Trasparenti. Sono Fiamme d’Amore. Emanano Calore, ma è un Calore d’Amore: è l’Espressione di quell’Amore che arde, la Purezza che si trasforma in Fiamma. È Tutto così Strano, non si può descrivere.

4, 6a “Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo” : colgo che Tutto Ciò che è Cielo e Terra scorre in questa Trasparenza, in questo Cristallo: è come se Dio posa lo Sguardo su questo Specchio di Luce, dove lo scorrere non è acqua, ma il vivere di Tutto Ciò che ha creato.
E Dio vede attraverso questa Trasparenza: non è altro che la Concretezza dello Scrutare di Dio e come, di fronte all’Immensità di Dio, tutto Ciò che è Cielo e Terra, è come se è racchiuso in quel Piccolo Strato di Cristallo Trasparente.

4, 6b “In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d’occhi davanti e di dietro” : Ciò che vede Giovanni non è altro che l’Espressione del Pensiero del Padre, quella Forma Viva, tutti quegli Occhi, è come dire: che tutto è sotto lo Sguardo di Dio.
Dio è Colui Che crea. Dio è Colui Che è Presente, è Colui Che vede e sente, di Continuo, in ogni Dove, in ogni Luogo, in ogni Istante. Questa è Testimonianza per Giovanni e, attraverso Giovanni, la Rivelazione Eterna.
Colgo questi Esseri Viventi come se prendono l’Aspetto di questi Simboli: del Leone, del Vitello, dell’Uomo, dell’Aquila. E tutti questi Occhi di Luce sono delle stesse Profondità dello Sguardo di Dio, Che scruta tutto il suo Creato. È come se Dio, attraverso questi Occhi di Luce, scrutasse ogni Essere Vivente: il Simbolo della Forza, il Simbolo della Mansuetudine, il Simbolo del Creare, dell’Intelligenza e il Simbolo della Libertà, dell’astuzia.
È come vedere quanto Tutto è Vicino a Dio, queste Creature che sono al suo Cospetto, sono Creature Viventi di Luce, di Pienezza, che Dio osserva di Continuo. È come se sono lo Specchio, il Riflesso di Tutto Ciò che accade nel Creato: la Luce della Natura, la Luce delle Creature, la Luce dell’Aria, dei Venti, dell’Atmosfera, di Tutto Ciò che Lui ha creato.
La Luce di Cui è circondato Dio nella sua Casa è Luce di Concretezza. Il Pensiero di Dio Che crea di Continuo.
Ogni cosa che sussiste nel Creato è tutto davanti al Cospetto di Dio. Queste Immagini Spirituali è come se fossero Messaggeri dove Dio, di Continuo, osserva Tutto.
Il cogliere che in Dio non esiste la distanza, il tempo, Lui ha tutto davanti ai suoi Occhi. È come se Dio, in qualsiasi istante, può avere tutto il Resoconto di Ciò che stanno vivendo gli Esseri Viventi.
Colgo questi Esseri Viventi come dei Filtri: Dio, Che scruta attraverso quegli Occhi ma, nello stesso tempo, Dio non viene raggiunto dalle impurità. Sono Esseri Viventi a Servizio di Dio, come se fossero dei Custodi della Luce, della Purezza. È come se davanti allo Sguardo di Dio arrivasse una Supplica di Perdono e questo Perdono è per un atto gravissimo, un oltraggio a Dio; e vedo il Passaggio che, per arrivare a Dio è come se viene filtrato da questi Esseri Viventi, così che a Dio arrivi solo la Luce di quel Richiamo di Supplica.
Il cogliere questi Esseri Viventi come Guardie, come Custodi della Luce di Dio.

4, 7a “Il primo vivente era simile a un leone” : è come se il Primo Vivente è Colui Che riassume tutto il Mondo Animale: è lì, a guardia di tutte quelle Creature che Dio ha messo sulla Terra. Colui che è Lì, a Testimonianza del Richiamo del Mondo Animale.
Il cogliere il Richiamo della foresta, il Richiamo di Dio: “Sono mie Creature: Rispetto e Amore”. La Regalità, il richiamo del Rispetto, a ognuno il suo Spazio; quel colore del suo bel manto: il richiamo di un’Appartenenza ed un raggio di Luce. La sua ferocia per richiamare la distanza: “Non feritemi, non catturatemi, ho in seno la Libertà”: questo era Ciò che era nel Pensiero di Dio.
Dio Che ha espresso la sua Saggezza in Tutto Ciò che ha creato. Colgo che ha dato Vita dal più Piccolo Essere al più Grande, al più Diverso, ma è come se avesse, in fondo in fondo, armonizzato tutta la Creazione: da ogni essere ha tratto degli Insegnamenti per ogni Creatura.

4, 7b “il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello” : quel Vitello lo colgo come Colui Che dà, Colui Che rende Servizio. È come se Dio avesse dato una Tale Varietà e poi ci avesse anche indicato il leone, colui che è stato creato come Difesa, da cui stare a distanza. colui Che può difendere, ma è sempre pronto ad attaccare: un’Arma a doppio taglio: vigilare sempre sul leone.
E lo colgo come se fosse un animale simile a quell’io dell’Uomo, il suo temperamento lo porta ad incoronarsi.
E poi lo sguardo torna su questo vitello: un animale così Indifeso, ma che è Modello per l’Uomo. È come se le caratteristiche del vitello debbano essere prese da Esempio dall’Uomo, perché è colui che collabora, è colui che si mette a Servizio. È quell’animale di cui ci si può servire in vita e in morte.
È come se colgo che è un Animale Completo. Davvero è come se è Dono.
È come se vedessi l’ipocrisia dell’uomo. Vedo quell’incoronarsi come un leone, però tenercisi a distanza. E poi, a sua volta, il fare di quel vitello un idolo, perché è qualcosa che può tenere a bada, un qualcosa inferiore all’Uomo, che l’Uomo può gestire, può governare, può distruggere da un momento all’altro. È come se vedessi l’innalzamento dell’uomo e poi tenersi a distanza dalle cose che possono sopraffarlo.
Questo è un Insegnamento di come il più forte schiaccia il più debole, l’uomo che si fa leone, per mettersi al di sopra di tutto, servendosi dei più deboli. E vedo come l’uomo non fa mai delle conquiste partendo dalla Verità, dalla Giustizia e dalla Luce, ma i più deboli li schiaccia e i più forti li conquista con menzogna, con l’astuzia e con intrighi.

4, 7c “il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo” : adesso, quando arriva l’Uomo, è come se vedo con un altro Sguardo, come Dio aveva pensato quel Leone e quel Vitello e come, invece, per l’Uomo quel leone e quel vitello erano idoli da adorare; e come nel corso del tempo l’Uomo, attraverso gli Insegnamenti di Gesù, è riuscito ad accantonare questi idoli: il leone, il vitello.
Ma non è mai riuscito ad accantonare il suo io come idolo.
E vedo l’Uomo. E vedo il leone e quanto Dio l’ha fatto con le stesse caratteristiche, dando al leone la possibilità di difendersi dalle insidie della foresta. Così aveva dato all’Uomo il difendersi dal male, l’essere Ricco di: adesso vedo l’Uomo e vedo il Vitello: per l’Uomo avere quella Ricchezza della Mansuetudine di quel Vitello, dell’avere quella Completezza per servire, davvero il poter dare Tutto, perché Completo di Tutto: all’Uomo non manca nulla!
Se l’Uomo avesse accolto il Dono di essere a Immagine e Somiglianza di Dio, con quale Dignità sarebbe stato Re del suo Essere, perché Discendente della Sapienza di Dio. E quanta Pace! E quanta Pienezza se si fosse contentato di Ciò che Dio gli aveva donato.
E vedo il pascolare del Vitello: quell’erbetta verdeggiante.
E quel Pane e quel Vino: il Nutrimento dell’Uomo.
Colgo quanto per gli animali lo sguardo si ferma sulla terra: il cibo che viene dalla terra e il tenere la testa china.
Poi vedo il Nutrimento dell’Uomo, l’attingere dalla terra, l’orientarsi ai Cieli e il potersi sollevare da terra: quella Ricchezza in più, che è nell’Essere Umano, ciò che lo differenzia dagli animali: l’animale che è ancorato alla terra.
E l’Uomo che ha il Dono di sollevarsi dalla Terra, perché è orientato ai Cieli.

4, 7d “il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola” : l’Aquila, il Simbolo della Libertà, le Ali come gli Angeli, quel sollevarsi da terra, quel Simbolo di Compimento per ogni Creatura, per ogni Vivente la Meta Ambita.
È come se con questi quattro Esseri Viventi si potesse racchiudere Uno dei tanti Significati del Pensiero di Dio. È come se Dio mostrasse a Giovanni l’Essenza di Ciò che sta nei Cieli e quella Concretezza che sta sulla Terra.
Come il Pensiero di Dio è diverso dal pensare dell’Uomo!
Ciò che noi distorciamo del Dono di Dio, per poter sfruttare, per poterci servire, per poter governare, quanto invece Dio, su ogni Cosa che ha creato, aveva uno Sguardo Tutto Diverso.
Ogni Singola Cosa creata da Dio aveva un Compiuto di Bellezza e di Salvezza. Era tutto visto con un Occhio d’Amore. Il tempo, il peccato, molte cose le ha rese vane, ma Giovanni contempla Ciò che è lo Sguardo di Dio, Ciò che Dio aveva creato, nel Pensiero di Dio è rimasto immutato.
L’Umanità ha distorto tutto. E ne paga le conseguenze.
Ma nei Cieli, Dio non ha cambiato niente: nel suo Regno Tutto è rimasto immutato e Tutto tornerà ad essere così come Dio aveva stabilito.
È come se Dio ha dato una Lezione d’Amore a Giovanni, facendogli vedere le Verità che sono rimaste impresse nel Pensiero di Dio. Dio ha mostrato a lui delle Concretezze, perché in lui fosse Luce e perché lui desse Testimonianza ai Figli della Terra.
È come se Giovanni sta con lo Sguardo rivolto a quest’Aquila.
È come se cogliessi un Insegnamento da questo Sguardo di Giovanni, che si posa su questo Essere Vivente: come Dio l’ha resa Libera, quella Libertà di cui quest’aquila riesce a disporre: la Possibilità di volare e la possibilità di rimanere ancorati alla terra.
E se decide di volare e di riprodursi, come se volesse prendere Coscienza che il suo posto non è attaccato alla terra, ma è il Volare verso la Libertà e, una volta che ha preso questa Decisione, il Signore le mostra che il suo Posto è in alto, le offre la Protezione di insegnarle per essere libera: “Vola Alto, poggiati in Alto e non c’è nessuno che può raggiungerti”.
Questo è Ciò che doveva sfruttare l’Uomo come Esempio: il sollevarsi da terra, per spiccare il Volo verso l’Alto e il riposarsi in quegli Orizzonti, Dove Dio opera: il vivere la Parola di Dio, la Bellezza dei suoi Frutti e poi Lì riposarsi, custodirsi in Alto e continuare il riprodursi, portando quella Scia di Sapienza, perché così come l’Aquila, per insegnare ai suoi Piccoli a volare, stando da quel nido così in Alto, così l’Uomo che, raggiunta quella sua Libertà e poi da lui il generarsi, la Discendenza: non può fare altro che trasmettere quella Libertà che ha raggiunto.
È come se fosse un Insegnamento Spirituale, come dal creare questo Animale il Signore avesse pensato di dare Esempio all’Uomo, di quanto si è protetti se ognuno ascolta Ciò che era il Pensiero di Dio.
Ogni Cosa era stata fatta perché facesse il suo Corso, ognuno avesse i suoi spazi, i suoi limiti. Ma quanto il peccato ha fatto diventare tutto così promiscuo, così confusione! Quante cose l’Uomo, partendo dal suo pensiero e creando, poi ci ha inserito Dio, ma si è sempre dimenticato di dire che era dell’uomo, ma non l’aveva pensata Dio.
Perché la Bellezza di Dio non porta distruzione, non porta dolore, ma porta solo Amore.
Colgo questi Quattro Esseri Viventi come l’Espressione di un Insegnamento, per poter discernere quell’Immensità del Pensiero di Dio, che si fa Concretezza e Piccolezza, per poter dire che il leone ha in sé quella Maestosità quella Forza.
È come se vedo questo, è come se è un volerci mostrare: in quell’essere c’è la Forza, c’è quell’essere Condottiero. Ma non basta essere solo forti. Quella Forza ha bisogno di quella Mitezza del vitello e di quella Forza e di quella Mitezza è ciò di cui ha bisogno quell’Uomo.
Forza, sì, per rispettarti e portare Rispetto; Mitezza sì, per essere Sostegno e sostenere, per essere Veritiero, ma Giusto, per essere così Completo, da possedere un’Appartenenza di Dio.
E se sei Tutto questo sei ad Immagine e Somiglianza di Dio e se Dio è nell’Alto dei Cieli, ci ha fatto Dono di quelle Ali di Aquila, per poterci sollevare da terra e raggiungerLo.
Colgo come Dio in questi Quattro esseri Viventi ha impresso e mostrato una Circolarità che è Uno dei tanti Esempi che appartengono al Pensiero di Dio. Un Insegnamento dove l’Uomo deve meditare per riuscire a cogliere quanto Dio ci ha resi Perfetti.
E quanto siamo usciti da quella Perfezione: e adesso ricomincia Giovanni con lo sguardo su quel leone e il frutto che viene fuori è la paura, il terrore, l’essere divorati e il divorare. In quel vitello: il non essere preso in Considerazione, il sopraffarlo da un momento all’altro, la poca stima il servirsene, e l’essere servito. In questo passaggio vedo che è sfruttato e mangiato.
E poi l’Uomo la sua arroganza, la sua presunzione, il suo farsi spazio, il suo incoronarsi re, l’essere servito, l’essere debitore e non sdebitarsi mai l’essere a sua immagine e somiglianza per non pronunciare un semplice: “Grazie”.
E poi il vedere quell’aquila che usa il suo volo per poter arrivare di soppiatto, prendere la preda, il catturare a tradimento, il suo volare che diviene pericolo, un pericolo da abbattere, un essere catturato, la fine della Libertà. Questo è il processo del male, che ha oscurato il Pensiero di Dio.
Quanto Dolore in Giovanni, che assiste a questa Scena. Il chiedere Pietà a Dio, il chiedere Perdono.
Quanto male! Quante ferite abbiamo arrecato ai Cieli!

4, 8a “I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi” : questi Esseri Viventi si presentano con sei Ali: due le colgo sulla Testa, due sulla Schiena e due un po’ più in basso: sono le Ali della Santità, l’Espressione della Libertà, che faranno da Specchio a quelle Anime in Cammino: anche la più piccola impurità deve essere sciolta e loro sono a Testimonianza di quanto le Anime hanno raggiunto la Purezza e la Purezza la valutano servendosi del Bagaglio della Sapienza impresso nelle Ali Sante, perché a Servizio del Padre.
I Quattro Esseri Viventi sono coloro che sono di Sostegno durante il Cammino di Purificazione, verso il Compimento della Purezza.
È come se stanno Lì, e scrutano e vedono tutto il vissuto delle Anime che arrivano alla Casa del Padre. È come se tutti quegli Occhi sono quei Fari che vegliano su quelle Anime dal momento del Concepimento, fino al Ritorno nella Casa del Padre. È come se ogni Anima va ad accendere una Luce in più su quelle Ali. Hanno una Sapienza molto Grande e hanno un Bagaglio di Eterno molto Grande. È come se in loro è impresso tutto il Cammino della Creazione: ogni Cambiamento di ogni Generazione loro ne sono a conoscenza.
Li colgo come coloro che vanno in Soccorso alle Anime, perché nei loro Occhi è impresso tutto il vissuto dell’Anima e in quel Vissuto è come se passa Gesù, fa da Specchio, ma poi rimane impresso in questi Esseri Viventi e loro poi sono Lì, a Servizio di Dio, perché ogni Anima ripercorra tutto il Vissuto e con questa Presenza di Gesù Che lava di Continuo e ogni Passo in Avanti che riescono a fare è una Luce in più di Bellezza, che si va ad imprimere a queste Ali, perché quelle Ali stanno a rappresentare il Baluardo della Casa di Dio.
Solo quando si è così Liberi di essere sorrette e portate in Alto ed è come se sono quelle Ali che Le fanno salire, le indicano la Via. Solo quando quelle Anime hanno quella Leggerezza di quella Santità di Ali, entrano a far parte di quell’Eterno di Dio. Dio Che si serve delle sue Creature per essere di Sostegno a quelle che varcano quella Soglia di Luce. È come se sono gli Operai di Gesù, coloro che aiutano a rendere Grazie a quelle Anime che tornano ad essere Appartenenti alla Casa di Dio.

4, 8b “giorno e notte non cessano di ripetere” : sono coloro che annunciano di continuo la Sapienza di Dio. Ogni Anima che entra a far parte della Casa del Padre è come se poi partecipano di questo Eterno. Alle Anime viene dato di vedere, perché loro narrano, parlano di Dio, del Pensiero di Dio.
Colgo come se è una Scuola dove si trova la Pienezza, il Tutto, perché è un Narrare, è un Raccontare di Dio. È come se chi abita nella Casa di Dio, che non conosce il Passato, davanti a questi Esseri trovano anche il Passato. È come se ognuno viene a conoscenza di tutta la Storia, è come se vengono messe a Conoscenza di Ciò che era il Pensiero di Dio, di Ciò che è stato con il peccato originale, proprio il far conoscere Dio nelle Vesti di Padre Buono.
È come se colgo che più le Anime si rivestono della Sapienza di Dio, dell’Amore di Dio e più le Ali di questi Esseri Viventi si riempiono di Gloria, quelle Ali Spirituali, quelle Ali di Santità che si nutrono e si arricchiscono narrando delle Lodi di Dio.

4, 8c “Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!” : colgo che rendono Lode a Dio per tutte quelle Anime che partecipano dell’Ingresso al suo Regno, per la Perfezione che Dio ha creato, quel Dono: il Pensiero di Dio che arriva sulla Terra con il Concepimento, che tocca ogni genere di vissuto, ma quella Perfezione che poi ridiventa Accoglienza e Ritorno al Padre, quello Spirituale che si fa Concretezza e poi si rifà Spirituale.
E questi Esseri è come se contemplano quanta Grandezza c’è in Dio e Gliene danno Lode.

4, 9 “E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli” : colgo quanto questi Esseri hanno preparato queste Anime, che è uno scorrere di continuo e sentono questo Amore di Dio Pronto a farle entrare in questo suo Abbraccio: Lì è l’espandersi della Pienezza, Anime che vivranno per l’Eternità.
Colgo la Gioia di questi Esseri, perché è Gioia in Dio, perché il suo Pensiero è tornato alla Casa e in questo Pensiero la Gioia dell’Amore che viene donata di continuo.
Colgo davvero un Dio Che è più per donare, che per ricevere. È quella Fonte Che genera un’Immensità d’Amore. È come vedere una Cascata di Luce, Che si ingigantisce sempre di più e che si effonde sempre di più. E questo è il ripetersi ogni Istante: le Anime che tornano al Padre, i suoi tanto Amati Figli.

4, 10a “i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli” : sono in rappresentanza di tutti quei Padri Che regnano nella Casa di Dio: tanto più cresce questo Regno, tanti più Figli tornano al Padre e tanto più questi Vegliardi si prostrano per ringraziare.
È come se colgo questi Vegliardi di continua Preghiera, e ogni Figlio che entra a far parte di quell’Eterno è Vittoria e Canto per i Cieli: Tutti hanno collaborato, Tutti hanno partecipato affinchè quelle Anime fossero riportate a quel Regno Dove Dio dimora.
Colgo questa Immensità di Luce nella Casa di Dio: è come se in tanti vi partecipano e vi abitano, ma quando succede questo Processo, colgo che sono quelle Anime più vicine a Dio, più Ricolme di Luce, più Rivestite di Santità, sono Coloro che, a loro volta, possono ridonare a quelle Anime che sono più in Basso.
È come se colgo che le altre Anime sono in Cammino verso Dio, invece quelle che sono passate davanti ai quattro Esseri Viventi e che c’è stata questa Lode di Ringraziamento dai Ventiquattro Vegliardi, sono coloro che hanno visto più da vicino la Luce di Dio e vivranno per l’Eternità e doneranno per l’Eternità, perché sono arrivate alla Pienezza e, in quella Pienezza, Pronte a donare.
Colgo come se sono coloro che attingono da Dio ed espandono nei Cieli. E Dove arrivano, conquistano un Pezzo di Cielo, donando Santità, ricoprendolo di Santità: è come se non possono essere più inquinate, non possono più perdersi, ma contemplano Dio di Continuo e possono operare nei Cieli.

4, 10b “e gettavano le loro corone davanti al trono” : quelle Corone sono Corone di Umiltà, Corone di Ricchezza Spirituale. Colgo che queste Corone racchiudono il loro Bagaglio di Santità e il gettarle davanti a Dio non è altro che un chiedere, un attingere: un attingere ancora più Santità, più Bellezza; è un chiedere a Dio di ricolmarle, perché è Ciò che aspirano, è Ciò che attendono di continuo, poterle riindossare con una Luce più Accecante.
La Ricchezza di Dio Indossata.
Colgo questi Vegliardi con una Devozione, con una Adorazione così Grande verso il Padre. Il loro ServirLo è una Ricompensa così Grande per loro, perché riconoscono la Pienezza del Padre e quanto, per Grazia, loro sono i Prescelti che possono attingere, coloro ai quali viene permesso di contemplare il Volto del Padre.
Colgo un Luogo di Estasi, c’è così tanta Gioia così tanta Luce: è la Pienezza dell’Amore. Non c’è Regalità più Grande che portare la Corona dell’Amore e in questi Vegliardi c’è tutta la Pienezza del Riconoscerlo e Dio gli dona di viverla.

4, 10c-11a “dicendo: 11 “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza” : il testimoniare davanti a Dio di questi Vegliardi è il riconoscere in Pienezza l’Assoluto: Dio come il Tutto e davanti a Chi prostrarsi e adorare se non davanti a Colui Che è Che è stato e Che sarà?
In questi Vegliardi il riconoscere come hanno utilizzato l’attingere dalla Sapienza di Dio: li ha ricompensati di Gloria, ma una Gloria di Ricchezza, la Ricchezza dell’Amore.

4, 11b “perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono” : il riconoscere Dio come Creatore, perché Tutto Gli appartiene, da Cui Tutto ha avuto Origine, di quell’Origine ci ha resi tutti partecipi, ma è Lui, Quello Che detiene Tutto nel Palmo della sua Mano.
Se ogni Figlio incarnasse queste Parole quanto avrebbe da vivere la sua Vita come un Dono e tutto Ciò che conquista è solo Dono, perché già è stato conquistato dal Padre.
Colgo lo Stupore di Giovanni, che ha avuto il Dono di varcare la Soglia del Cielo guidato da Gesù e gli ha mostrato alcuni Pensieri del Padre e, in quel Piccolo scrutare il Cielo, è come se gli ha dato solo una Piccola Parte da vedere, è come se in quel Piccolo Assaggio è stato donato a Giovanni Ciò che è il vivere la Pienezza di cui Dio aveva pensato per ogni Essere, per ogni Creatura Vivente.
Colgo come se Giovanni si rendesse Conto che in lui tutto è Luce tutto è Verità, tutto è Saggezza e tutto è Presente, perché Gesù gli ha tolto quel velo di grigiore del peccato e il cogliere che, essere nella Luce di Dio: ogni Uomo avrebbe una Vista e un Udito Giusti e Veritieri e si potrebbe vivere un Mondo così come ci è stato insegnato dal Padre Celeste attraverso Gesù.
Gesù: “Il Principio dell’Amore che accomuna tutti nel Rispetto e nell’Aiuto. E così sia!”.

La Visione e le Luci sulla Visione si trovano sul Sito.
Santa Giornata
Nel Signore,
fra Lino

postato da: Fra Lino 18/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, cari fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Solo nella Croce dell’Agnello Immolato, il Cristo Signore, c’è l’Apertura del Paradiso e la Salvezza. A noi, se vogliamo, entrare in Questo Dono di Grazia per parteciparNe ed essere Creature Nuove.

236-17 Ap 5, 1-14 “Il Libro coi 7 Sigilli”.

Ap 5, 1 E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. 2 Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?”. 3 Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. 4 Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. 5 Uno dei vegliardi mi disse: “Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli”. 6 Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. 7 E l’Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. 8 E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9 Cantavano un canto nuovo: “Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione 10 e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra”. 11 Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia 12 e dicevano a gran voce: “L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione”. 13 Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli”. 14 E i quattro esseri viventi dicevano: “Amen”. E i vegliardi si prostrarono in adorazione”.

Luci su Ap 5, 1-14.

1 > Ap 5 1 “E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno” : Giovanni sta guardando l’Immagine di Gesù. Gesù, per narrare a Lui, ha in Mano una Pergamena arrotolata, dove è inciso il Passato, il Presente e il Futuro.
Lo scorrere di Gesù in questa Pergamena, non è altro che dare Lettura di Insegnamenti e di Rivelazioni per Giovanni: Gesù, Che sta dando Parola Eterna. È Gesù, Che sta aprendo le Verità Profonde, che sono Assise presso il Padre, la Pienezza di quella Sorgente, le Verità della Vita.

2 > “sigillato con sette sigilli” : Gesù ha aperto quei Sigilli e Ciò che è impresso su quel Foglio è Tutta l’Ampiezza del Padre, è il Racchiuso di Tutta la Creazione. Per questo solo Gesù può aprire quei Sigilli, perché è l’Unico ad esserNe Degno, l’Unico Che può donare le Rivelazioni del Padre suo, perché è l’Unico Che ha la Piena Conoscenza in Tutta la sua Interezza, in Tutta la sua Verità, in Tutta la sua Luce.

3 > “2 Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?” : vedo l’Immagine di Gesù, con Questa Pergamena in Mano, Arrotolata, ma con un Inizio di Apertura ed è Ciò Che ha davanti anche Giovanni.
Ma Ciò che scuote l’Angelo, ma che non è dato di vedere a Giovanni, è che quel Signore, Che si sta manifestando davanti a Lui è Gesù, il Figlio di Dio, ma in Lui c’è Tutta la Pienezza del Padre, perché Chi può operare Tanto è soltanto Dio, perché è l’Unico Che ha la Potenza e la Gloria di custodire quel Grande Libro.
Quel Grande Libro Che è nei Cieli ha una Forza Spirituale, ha una Luminosità, perché ogni Singolo Segno è stato Inciso dal Padre, Che ha operato con Tutta la Forza dello Spirito Santo. È una Forza d’Amore Straordinaria, perché custodisce l’Eterno.
E nei Cieli, nulla di Ciò che è Inciso, è vanificato.

4 > “3 Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo” : solo il Padre è il Detentore di questa Grande Verità e Lui si serve della Gloria del Figlio per poter estendere gli Insegnamenti a tutti i Figli.

5 > “4 Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo” : colgo che Ciò che in Giovanni ancora era Pensiero, in Dio già era Tutto Compiuto.

6 > “5 Uno dei vegliardi mi disse: “Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda” : Giovanni, Che si preoccupa che le Verità impresse su quel Grande Libro non possono essergli rivelate, perché talmente Prezioso per i Cieli, perché hanno in Essere le Rivelazioni del Continuo dell’Umanità e dei Cambiamenti.
Ma in suo Soccorso arriva un Padre, Che gli dona la Pace, lo invita a non piangere più, perché Dio aveva già stabilito Chi avrebbe aperto quel Grande Libro: quell’Innocenza di Figlio, Che nulla e nessuno può toccare, perché è tornato ad essere Tutt’Uno con il Padre.
E Chi, se non un Germoglio come il Figlio del Padre può avere la Forza dell’Amore Custodito in Dio, per aprire quel Grande Libro, Quei Sigilli impressi dall’Amore di Dio? Solo il Figlio, la Santità, per poterli aprire.
Il pianto di Giovanni ha richiamato l’Amore del Padre, e attraverso l’Amore del Padre, il Richiamo al Vegliardo, che ha dato Luce a Giovanni, dicendogli di non preoccuparsi, perché il Figlio di Dio, Gesù, è Colui Che ha il Comando di quel Libro e sarà Lui Colui Designato ad aprire e leggere il Contenuto, perché è Colui Che ha vinto ogni Battaglia con l’Amore, riportando Gloria al Padre.

7 > “il Germoglio di Davide” : Colui Che ha dato Origine a una Nuova Discendenza, il Seguito della Discendenza di Davide. Ma in Gesù il Germogliare di Nuove Verità, i Cambiamenti della Storia.

8 > “e aprirà il libro e i suoi sette sigilli” : colgo che, con il Compiuto delle Vittorie sulla Terra, con i Cambiamenti della Venuta di Gesù, tornando al Padre e portandoGli Lode e Gloria, che il Padre L’ha premiato come Colui Che ha accesso alle Grandi Verità.
Solo a Lui, al Figlio di Dio, l’Onore e la Gloria di divulgare il Contenuto che è posto in Essere in quel Foglio.

9 > “6 Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato” : Questi Esseri e Questi Vegliardi li colgo come Sostegno per un Grande Evento e quanto in quell’Agnello Immolato la Fiamma Ardente dell’Amore della Mitezza, quell’Amore Che disarma, che tiene lontano tutti quei lupi famelici che vogliono attingere da Quelle Verità per impossessarsi della Creazione di Dio.
Colgo quell’Agnello Immolato, Gesù, la sua Mitezza, la sua Piccolezza è stata Riempita di Potenza, di Sapere.

10 > “Egli aveva sette corna” : colgo che quelle Corna sono quegli Strumenti per aprire i Sette Sigilli, queste Corna prendono le Parole delle Sette Virtù (Fede, Speranza e Carità (Virtù Teologali), Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza (Virtù Cardinali).
Colgo che queste Sette Virtù è un Frutto della Sapienza di Dio, le Fondamenta per costruire il Rispetto delle Verità Impresse da Dio nel Libro della Sapienza, quelle Sette Virtù, Che sono la Base del Compimento del Vero Cammino del Cristiano, nel Rispetto dei Sette Sacramenti.

Fede:
la Fede racchiude la Fiducia e la Fedeltà in Dio.

Speranza:
il riporre la propria Vita nelle Mani di Dio, per non rimanere mai delusi.

e Carità:
l’essere Caritatevoli, Umili per poter essere predisposti ad accogliere l’Amore di Dio.

Queste sono le Tre Virtù Teologali, le Verità dell’Assoluto, che poi acquistano la loro Ampiezza, ma che sono Frutti dell’Albero Maestro.

Prudenza:
allontanarsi dal male e seguire sempre il Bene.

Giustizia:
esiste un solo Giusto: a Lui volgere lo Sguardo e attendere la Pienezza delle Verità.

Fortezza:
il fortificarsi in Dio non è insorgenza di dubbi e di smarrimenti.

e Temperanza:
l’essere Giusti davanti a Dio. Colgo che c’è una Linea di Equità, un Temperamento Giusto, una Fermezza Interiore, ma che sia Frutto della Fede, della Giustizia e della Carità davanti a Dio.

Queste sono le Quattro Virtù Cardinali: il Sunto del Cardine della Fede.

Colgo solo che quelle Sette Corna sono i Sette Sacramenti (Battesimo-Cresima-Eucaristia - Penitenza (Confessione) - Estrema Unzione - Ordine-Matrimonio). È come se queste Sette Corna: in ognuno c’è il Contenuto di Tutta Quella Ricchezza Che è la Chiave Maestra di Colui Che contiene Tutto Questo Insieme, Che Lo fa Unico Detentore di quella Chiave, per aprire questi Sette Sigilli.

Battesimo:
l’Appartenenza in Dio, l’appartenere a Dio.

Cresima:
il riconoscere di essere Veri Cristiani.

Eucaristia:
il Nutrimento di Dio al Vero Cristiano, come Dono.

Penitenza (o Confessione):
l’Arma per il riconciliarsi con Dio.

Estrema Unzione:
il poter entrare a far parte in Pienezza del Corpo Mistico del Cristo.

Ordine:
il rispondere alla Chiamata di Dio, il farsi Discepolo del Sommo Maestro.

Matrimonio:
le Promesse Coniugali della Terra al Cospetto di Dio.

È come se questo Agnello Immolato rappresentasse il Compimento di quei Sette Sacramenti, Che sono il Continuo costruire delle Sette Virtù.
È come se è Primo Piano e Secondo Piano.
La sua Opera è Compiuta, il suo Essere Immolato, perché ha dato il Compimento a Ciò che doveva essere il Vivere Eterno:

I SIGILLI DI DIO
per ogni
VERO CRISTIANO.

11 > “e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra” : quei Sette Sacramenti che diventa Luce: è attraverso quel Vedere che passano questi Sette Spiriti, Che portano impresso questi Sette Sacramenti e che sono quei Segni di Dio, Che fa il

COMPIUTO DELL’UOMO.

Sono i Sette Spiriti del Compimento in Dio, Che aprono le Vie per percorrere l’Amore in Dio. È come se un Cristiano, accogliendo le Verità di Questi Sette Spiriti: ti introducono sulla Retta Via, sul Cammino dell’Amore, Che Dio ti offre da percorrere.
E colgo questi Sette Spiriti, Che hanno visitato per primo le Sette Chiese, sono gli Spiriti dell’Amore in Dio, Coloro Che indicano la Struttura Dove ogni Figli dovrebbe entrare e custodirsi e la Verità e la Giustizia che ogni Cristiano dovrebbe incarnare.
A ognuna di quelle Chiese Dio ha dato la Primizia, lo Spirito Santo, Che si fa Messaggero, per adempiere al Volere di Dio e portare quei Tesori alla sua Casa Terrena, per poi espandersi, per investire tutta l’Umanità, il Pensiero di Dio, Che diventa Messaggero attraverso questi Sette Spiriti per portare il Vivere Eterno al Popolo della Terra:

INSEGNAMENTI SACRI
E RISPETTARE LA VOLONTÀ DI DIO

è Via e Verità nella Giustizia e nell’Amore, il Crescere in Dio, la Totalità dell’Essenza dell’Uomo.
Quei Sacramenti, Che si imprimono nell’Anima e che fanno dell’Uomo il Figlio di Dio, Figli di Dio. L’Abbondanza e la Ricchezza dell’Uomo è quel Seme Sacramentale Che Dio ha impresso nell’Anima, il suo Pensiero Che si fa Verbo, Quel Verbo Che regna in quel Sigillo, quel Sigillo che è l’Anima.
Dio, Che mette il suo Sigillo d’Amore in ogni suo Figlio, perché ogni Figlio non si senta mai orfano, perché Egli Padre di Tutte le Generazioni, di Tutti i Popoli, di Tutto il suo Creato. Il

PADRE,
Che attraverso un
FIGLIO,
ci fa Tutti suoi
FIGLI.

12 > “7 E l’Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono” : colgo il Figlio di Dio, Che guarda in quel Libro, Dove è inciso Tutto il Pensiero di Dio.

13 > “8 E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello” : Colui Che ha toccato quel Grande Libro è Colui Che appartiene a Dio: è l’Unico Che poteva avvicinarsi e toccare il Grande Libro: il prostrarsi davanti a Lui, il riconoscere l’Agnello Immolato come

APPARTENENZA DI DIO.

14 > “avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi” : colgo Gesù, Che incide su quel Grande Libro le opere riportateGli dagli Abitanti della Casa di Dio. È come se una Luce Immensa è dietro di Lui e colgo che, prima di arrivare a quella Grande Luce, è l’Agnello Immolato Che accoglie i Vegliardi con questi Doni, che vanno ad arricchire quell’Amore Infinito del Padre.

15 > “9 Cantavano un canto nuovo: “Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato” : il lodare l’Agnello con un Canto Nuovo, perché Nuova è quell’Immagine davanti agli Occhi dei Vegliardi, Colui Che si avvicina al Grande Libro è Colui Che Dio ha designato come suo Erede, Colui Che assolve in Pienezza il Volere del Padre.

16 > “e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione” : danno Lode a Lui, perché è Colui Che si è sacrificato su quella Croce, ridando Luce Eterna ad ogni Fratello, ad ogni Sorella. Ha riaperto le Porte dell’Eterno, dando Salvezza a Tutti i Figli di Dio.

17 > “10 e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra” : Ciò che quell’Agnello ha operato sulla Terra: il costituire su Pietro le Fondamenta della sua Chiesa, Chiesa Che abbraccia quelle Sette Corna dell’Agnello, quei Sette Sacramenti, Che danno Vigore e Santità a quelle Case che accolgono i

Tabernacoli:
la
PRESENZA DI DIO SULLA TERRA.

Il Patrimonio che quell’Agnello Immolato ha costituito sulla Creazione di Dio: una Casa per i Figli di Dio e quei Pastori a Guardia del Gregge.
Colgo quei Sette Sacramenti come Passaggio dello Spirito Santo, per regnare qui, sulla Terra: la

PRESENZA VIVA DI DIO IN MEZZO A NOI.

18 > “11 Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia” : l’Infinito del Regno di Dio, abitato da Creature Celesti. Quanta Armonia e quanta Santità si sprigiona da quel Movimento degli Angeli. Tutto è Armonia è Tutto un Canto Dolcissimo: è l’Espressione dell’Amore Purissimo.
Sono gli Angeli Che attingono dalla Sorgente e poi donano Luce. È un amarsi Vicendevole: si coglie solo Gioia, tanta, tanta Gioia e tanta Dolcezza, Tutte Creature a Servizio di Dio, un Servizio d’Amore, Che sprigiona Amore.

19 > “12 e dicevano a gran voce: “L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione” : lodano Colui Che ha preso quel Grande Libro

COLUI
CHE RICEVE DAL
PADRE IL TUTTO,
L’UNICO CHE HA LA PIENEZZA DEL PADRE,
PERCHÉ È L’UNICO CHE PUÒ RICEVERE E SOSTENERE IL PADRE.
È COME SE
L’UNO APPARTIENE ALL’ALTRO

e questo viene lodato da quelle Creature, Che sono attorno a quel Trono. Quanta Grandezza c’è nei Cieli! È Tutto così Incisivo, è Tutto così Forte: c’è un Incanto, una Venerazione, una Complicità, un

VIVERE.

È un Qualcosa davvero Grande.

20 > “13 Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli” : Tutto ciò che è nei Cieli si riflette sulla Terra, perché lo Sguardo di Dio è uno Sguardo più Ampio: Egli vede attraverso le Anime e Ciò che vivono le Anime nei Cieli, si riflette nelle Anime sulla Terra.
Il Vedere di Dio non è il vedere degli uomini.
Quanto Dio ha impresso nelle Anime di Ciascuno di noi fin dall’Eternità! Per questo Lui conosce ogni Singolo Figlio, perché Egli ha impresso in ogni Singola Anima il suo Volere, il suo Dire, perché l’Anima Gli appartiene.

21 > “14 E i quattro esseri viventi dicevano: “Amen” : questi Quattro Esseri Viventi hanno ascoltato il Padre: è in Loro, la Conoscenza dell’Eterno, in quel Compiuto di Conoscenza Eterna il Sigillo degli Insegnamenti del Padre, con quella Parola:

“AMEN”.

22 > “E i vegliardi si prostrarono in adorazione” : il riconoscere la Sapienza Divina, il riconoscere il Figlio di Dio, il mettersi in Adorazione di quell’Agnello Immolato, come Colui al Quale appartiene lo Scettro di Dio. Il riconoscere il Maestro, il Padre, la Divinità del Creato.

La Visione e le Luci sulla Visione si trovano sul Sito
Santa Giornata.
Nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 19/11/2020


Nella Festa della Presentazione di Maria al Tempio, Pace e Ogni Bene a voi, Cari fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Maria: “Il mio Cuore si illumina ad ogni preghiera, ad ogni Santo Rosario e diventa sempre di più traboccante d’Amore per i Miei figli”.
La Preghiera del Santo Rosario sia il nostro Umile Dono a Colei Che è Madre Nostra e Desidera esserLo di Tutti.

45 Maria, la Madre di tutte le Madri.

Gesù: “Figlia, sono Gesù. Benedico tutti i peccatori, li immergo nel mio Sangue, nel mio Cuore, nel mio Spirito Santo. La mia Mamma Celeste li benedice con il suo Cuore Immacolato.
Figlia, segui il mio Dire. Ti darò da vedere i Cieli in Festa, sono Giorni di Maestosa Grazia. Sulla Terra si prega la Madre delle Madri, nei Cieli si contempla la sua Luce, la sua Grazia. Quella Luce che vedi come una Miriade di Cristallini, con tutti i Colori dell’Amore, la Bellezza della Purezza, dell’Innocenza e quel Raggio di Luce che parte dal suo Cuore Trafitto e si espande sempre di più, fino ad inondare d’Amore e Calore tutte le Anime Celesti e si riflette su tutto l’Azzurro del Cielo, dando riflesso anche sulla Terra. Quante Anime si sentono toccate e nutrite da questa Madre, Che è una Sorgente di Dolcezza per i Suoi figli. Lei è MAMMA: quanta Spiritualità racchiude questa Parola. Dire Mamma è dire Cuore di Mamma è Pienezza, è l’Essenza dell’Amore. Quando Dio L’ha accolta tra le sue Braccia, ha donato al Mondo l’Amore di questa Madre a tutte le Madri sulla Terra: è l’Espressione della Culla del Mondo, l’Abbraccio, la Tenerezza. Il dolore doveva essere allontanato dalle Creature perché Lei era la Protezione di ogni figlio.
Ora Io, Gesù, chiedo a tutte le Mamme del Mondo: quanto avete imparato da questa Madre? Quanto avete protetto i vostri figli? Quanto avete difeso i vostri figli? Quanta Preghiera e quanta Devozione avete dato a questa Madre, perché custodisse i Suoi figli, poi i vostri figli?
Non cercate ragioni, risposte dai Cieli: le avete tutte sulla Terra e ognuno di voi può ritrovare ciò che ha perso. Ancora e ancora una volta dico a voi, Popolo di Dio: pregate, nutritevi di Preghiera, nutrite con le vostre Preghiere i Cieli: le Santità Celesti volgeranno il loro Sguardo sulla Terra e saranno Scudo per essa e Protezione per l’Umanità. E così sia.
Figlia, l’Amore sprigiona Calore. Il Calore scalda l’Anima e l’Anima sprigiona la stessa Luce, che tu vedi partire dal Cuore di Maria. E a tanta Luce chi potrà mai avvicinarsi, se non un altro Raggio di Luce. Comprendi, figlia?
Colgo la Gioia che ti inonda il Cuore: sì, è questa la Dinamica Spirituale, che investe l’Anima. Beati coloro che vedono con gli Occhi dell’Anima, perché non conosceranno mai la morte, né il male. Amen.
Ti benedico, figlia, ti custodisco. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”.
Maria: “Figlia, la mia Benedizione scenda sui te e su tutti i Miei figli.
Ave alla Terra: che il Dire del Padre sia Consolazione per tutti quelli che ancora non camminano in questa Scuola Divina, nella Fede. Che ogni piccola Briciola di Sapere, diventi sempre di più Pane di Vita Eterna.
Il mio Cuore si illumina ad ogni preghiera, ad ogni Santo Rosario e diventa sempre di più traboccante d’Amore per i Miei figli.
Grazie, creatura di Dio. Prega e non lasciare mai spazio ai dubbi. Un giorno l’Uomo, l’Umanità capirà che Dio si manifesta come, quando e dove ce n’è bisogno, sempre per ricondurre i Suoi figli nell’Eden. Alleluia! Alleluia” (14.08.09 Venerdì. S. Massimiliano Maria Kolbe).

Luce.

“Figlia, l’Amore sprigiona Calore. Il Calore scalda l’Anima e l’Anima sprigiona la stessa Luce, che tu vedi partire dal Cuore di Maria. E a tanta Luce chi potrà mai avvicinarsi, se non un altro Raggio di Luce. Comprendi, figlia? Colgo la Gioia che ti inonda il Cuore: sì, è questa la Dinamica Spirituale, che investe l’Anima. Beati coloro che vedono con gli Occhi dell’Anima, perché non conosceranno mai la morte, né il male. Amen”: vedevo tanta Luce sprigionarsi da Maria e coglievo la mia Anima che si orientava verso quella Luce. E più sentivo quella Voce (di Gesù), più vivevo l’immergermi in quella Valle di Luce e più coglievo la Presenza di Barbara, così Bella! Così Bella!
Un Calore d’Amore mi inondava l’Anima, fino a farmi sentire Gioia nel Cuore, perché cominciavo a cogliere Ciò che il Padre Celeste vuole operare in ogni Anima Risvegliata. La Comunione con le Fonti Celesti può concretizzarsi nell’Anima, basta l’Abbandono a Loro, nutrirsi di Preghiera e un “Sì” incondizionato a Dio: riconoscere che Lui è il Tutto, è la Sorgente, è la Sapienza, è la Guida, è la Luce, è l’Amore Eterno.

L’Argomento si trova sul Sito
Santa e Gioiosa Festa di Maria Presentata al Tempio.
Nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 21/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Ci può essere Gioia più Sublime di avere il Cristo come Maestro, come Guida, come Salvatore e come Colui Che, Passo Dopo Passo, con Tanto Amore, ci guida Verso i Nuovi Cieli e la Nuova Umanità?

190 Gesù: “Luce e Verità, Pane Quotidiano di ogni Figlio. Amen”.

Gesù: “Figlia, sono Gesù, il Risorto. Porto a te la mia Benedizione Sacerdotale. Guarda con gli Occhi dell’Anima e cogli tutta la Bellezza della Benedizione dei Cieli, la Benedizione della Vita Risorta:

O Croce Luminosa,
Che effondi Verità di Luce e di Pienezza,
irradia le Vesti dell’Anima, sono tetre, sono pesanti,
ma la Luce della mia Croce sciolga la morte, che è impressa sulle Vesti
e dia Luce Nuova, Luce di Bellezza, Luce di Verità e Via.
Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.

Figlia, questa è la mia Benedizione, la Luce che illumina la Via che accoglie la mia Parola, che scioglie con il Sangue dell’Agnello tutti i peccati, che crea Luce per le Vie dell’Accoglienza e della Santità, Vesti pronte per la Purificazione, Vesti che accolgono il Dire dell’Eterno, Vesti che si rivestono di Candore, per condurre nelle Profondità dell’Anima, Dove c’è imbandita la Tavola della Santità, Dove ogni Figlio può partecipare con tutta la Preparazione che il Padre dona.
Ogni Banchetto preparato viene dal Frutto della Purificazione e della Conversione. Non si partecipa in Pienezza se non si è Degni. Ciò che ha stabilito il Padre Celeste avrà Compimento in ogni Figlio che vuole entrare a far parte dei Nuovi Cieli, della Nuova Umanità. E così sia!
Figlia, questa è la Via che attende l’Uomo di questa Umanità: non più corpi che camminano come sepolcri imbiancati, ma Corpi che illuminano il Cammino che devono percorrere; la Via che ci attende è pronta, la Luce chiama all’Amore, al Perdono, alla Preghiera, al Risveglio, alla Santità. E così sia!
Figlia, Chi ti ha donato l’Annuncio di questo Pellegrinare è la Luce Eterna, il Padre Che, attraverso il Figlio, si fa Parola di Annuncio e di Compimento. Chi vuole ascoltare questo è Tempo della Misericordia di Dio. Amen.
La mia Croce sia per te, Figlia, Sostegno e Protezione, che ogni Dolcezza sia Custodia per il tuo Cuore, che ogni Luce Celeste vegli sulla tua Anima, che la tua Mente trovi Sazietà di Pace, che sia l’Amore Divino a coronare Tutto Ciò che i Cieli donano per la Salvezza dell’Umanità: Luce e Verità, Pane Quotidiano di ogni Figlio. Amen. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen” (07.11.10 Domenica. s. Prosdocimo).

Le Luci dell’Argomento, se volete, si trovano sul Sito
Santa Solennità di Cristo Unico Re dell’Universo.
Nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 21/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Una persona mi ha scritto a proposito del Padre Nostro: “Quanta confusione!”. Ha ragione, da una parte si parla di un nuovo messale, che introduce: “E non abbandonarci nella tentazione” e, dall’altra parte, c’è chi non riconosce, Giustamente, questo cambiamento. La Risposta Dove La si trova? Nella Sacra Bibbia e la Sacra Bibbia Chi la Interpreta in Maniera Fedele? Il Catechismo della Chiesa Cattolica Che, a Questo Proposito, sancisce:
VI. Non ci indurre in tentazione

2846 Questa domanda va alla radice della precedente, perché i nostri peccati sono frutto del consenso alla tentazione. Noi chiediamo al Padre nostro di non “indurci” in essa. Tradurre con una sola parola il termine greco è difficile: significa “non permettere di entrare in”, [Cf Mt 26,41 ] “non lasciarci soccombere alla tentazione”. “Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male” (Gc 1,13 ); al contrario, vuole liberarcene. Noi gli chiediamo di non lasciarci prendere la strada che conduce al peccato. Siamo impegnati nella lotta “tra la carne e lo Spirito”. Questa richiesta implora lo Spirito di discernimento e di fortezza.

2847 Lo Spirito Santo ci porta a discernere tra la prova, necessaria alla crescita dell'uomo interiore [Cf Lc 8,13-15; At 14,22; 2Tm 3,12 ] in vista di una “virtù provata” (Rm 5,3-5 ) e la tentazione, che conduce al peccato e alla morte [Cf Gc 1,14-15 ]. Dobbiamo anche distinguere tra “essere tentati” e “consentire” alla tentazione. Infine, il discernimento smaschera la menzogna della tentazione: apparentemente il suo oggetto è “buono. gradito agli occhi e desiderabile” (Gen 3,6 ), mentre, in realtà, il suo frutto è la morte.

Dio non vuole costringere al bene: vuole esseri liberi. . . La tentazione ha una sua utilità. Tutti, all'infuori di Dio, ignorano ciò che l'anima nostra ha ricevuto da Dio; lo ignoriamo perfino noi. Ma la tentazione lo svela, per insegnarci a conoscere noi stessi e, in tal modo, a scoprire ai nostri occhi la nostra miseria e per obbligarci a rendere grazie per i beni che la tentazione ci ha messo in grado di riconoscere [Origene, De oratione, 29].

2848 “Non entrare nella tentazione” implica una decisione del cuore: “Là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. . . Nessuno può servire a due padroni” (Mt 6,21; Mt 6,24 ). “Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito” (Gal 5,25 ). In questo “consenso” allo Spirito Santo il Padre ci dà la forza. “Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita e la forza per sopportarla” (1Cor 10,13 ).

2849 Il combattimento e la vittoria sono possibili solo nella preghiera. E' per mezzo della sua preghiera che Gesù è vittorioso sul Tentatore, fin dall'inizio [Cf Mt 4,1-11 ] e nell'ultimo combattimento della sua agonia [Cf Mt 26,36-44 ]. Ed è al suo combattimento e alla sua agonia che Cristo ci unisce in questa domanda al Padre nostro. La vigilanza del cuore, in unione alla sua, è richiamata insistentemente [ Cf Mc 13,9; Mc 13,23; Mc 13,33-37; 2849 Mc 14,38; Lc 12,35-40 ]. La vigilanza è “custodia del cuore” e Gesù chiede al Padre di custodirci nel suo Nome [Cf Gv 17,11 ]. Lo Spirito Santo opera per suscitare in noi, senza posa, questa vigilanza [Cf 1Cor 16,13; Col 4,2; 1Ts 5,6; 1Pt 5,8 ]. Questa richiesta acquista tutto il suo significato drammatico in rapporto alla tentazione finale del nostro combattimento quaggiù; implora la perseveranza finale. “Ecco, Io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante” (Ap 16,15 ).

La Sacra Bibbia dice: “Non indurci in tentazione”, il Magistero e la Tradizione Autentica Millenaria della Chiesa Cattolica confermano: “non indurci in tentazione”, Davanti a Queste Verità ogni confusione si scioglie e non ci resta altro che obbedire alla Parola di Dio, perché Questa Preghiera arrivi Gradita e Accetta al Padre e non come oltraggio.
Santa Giornata,
nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 26/11/2020


Come sarei felice di conoscere Santi sacerdoti rimasti fedeli alla Sacra Scrittura, alla tradizione della Chiesa e al Magistero Autentico per poterli incontrare e condividere con loro e per poter riascoltare una Santa Messa in pienezza. Sono certa che esistono ancora questi santi sacerdoti. Attendo fiduciosa che qualcuno mi apra le porte affinché si compia questo mio desiderio. ANTONIETTA
postato da: ANTO 26/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Un nuovo cambiamento della nuova messa riguarda il Gloria, si dirà: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal signore”.
Nella Lingua Greca Originale del Vangelo e nella Traduzione Latina si recita: “Gloria a Dio nell’Alto dei Cieli e Pace in Terra agli Uomini di Buona Volontà”, richiamando l’Annuncio degli Angeli ai Pastori, in Luca 2, 14.
Gli Angeli Quel: “Gloria” potevano offrirLo ai Cieli, per la Meraviglia di Quel Cristo Che, da Verbo si è Fatto Uomo e Quella Pace potevano offrirLa agli Umili Pastori perché erano Talmente di Buona Volontà che per adorare Gesù Bambino avevano lasciato incustodito quel gregge per il quale vegliavano ogni notte.
Ma Quella Pace gli Angeli non potevano offrirLa ad Erode, pronto ad uccidere il Salvatore, né avrebbero potuta donarLa ai Sommi Sacerdoti e a coloro che, con loro, avrebbero rinnegato e Crocifisso il Cristo.
Così come allora, anche oggi i Cieli Quella Pace non possono donarLa a chi rinnega il Cristo, a chi al Suo Posto, sceglie un altro dio e un’altra religione, a chi, disprezzando i Cieli e le Loro Verità Salvifiche, si occupano solo delle cose del mondo.
Mai modificare la Parola di Dio: è Parola Eterna. Se si modifica la Parola di Dio, Gli attribuiamo cose che Lui non dice e questo per Lui diventa affronto e non Gloria e per l’uomo sulla terra non sarà Pace, ma tribolazione crescente e condanna.
La Pace Che i Cieli Offrono richiede la Buona Volontà di prendere ogni giorno la propria Croce e, seguendo le Orme del Cristo, camminare Dietro di Lui e imparare dal Buon Maestro a compiere in Tutto la Volontà del Padre Celeste, nell’Umile Speranza di entrare a far parte del Suo Regno, il Paradiso.
Se Questo facciamo, Allora sarà Gloria a Dio nell’Alto dei Cieli e la Conquista di Questa Pace per gli Uomini di Buona Volontà, perché il Sacrificio del Cristo porta Frutti di Vita Eterna.
Santo Cammino dell’Avvento Nella Luce della Parola Eterna.
Nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 29/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Tanti cambiamenti nella nuova messa e, nel momento dello scambio della Pace, prima si diceva: “Scambiatevi un Segno di Pace”, mentre ora si dice: “Scambiatevi il dono della pace”.
Cosa cambia? Tanto!
Se di Gesù si dice che Lui è il Principe della Pace “5 Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; 6 grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti” (Isaia 9, 5-6), Questa Pace Gesù, come Uomo, L’ha conquistata dal Momento della Sua Incarnazione Fino alla Sua Passione, Morte e Risurrezione e, come Cristo Risorto dice ai Suoi Discepoli: “Pace a voi” (Giovanni 20, 26).
Solo Cristo Possiede Quella Pace Divina e Solo il Cristo può donarLa,
Questo significa che se non La si attinge da Lui, Questa Pace non La si possiede e, quindi, non La si può donare.
Se si dice: “Scambiatevi il dono della pace” significa che uno la pace la possiede e, quindi, può donarla e la si possiede indipendentemente dal Cristo, perché viene escluso, estromesso in questa formula.
Se uno invece dice: “Scambiatevi un Segno di Pace”, Quel “Segno” rimanda alla Sorgente, Che è il Cristo e, nella misura che uno si purifica, lavandosi nel Sangue della Sua Croce, uno Quella Pace può accoglierLa come Segno e non come Pienezza: Quella Pace il Cristo e protegge colui che La accoglie e colui al quale viene offerta perché Tutto si svolge nel Suo Abbraccio. E, in Questa Pace Divina, Riconciliati con Dio e con i Fratelli e le Sorelle, ci si può accostare Degnamente alla Santa Eucaristia, Cibo e Bevanda di Vita Eterna.
Se non la si attinge da Cristo, quella pace che uno dona è umana e non porta frutto in chi la dona e in chi la riceve.
Santa Festa di S. Andrea, Apostolo e Martire,
nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 30/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Mi sto interrogando sui cambiamenti del nuovo messale, mi chiedo e vi chiedo se, quando si afferma che: “Beati gli Invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, Che toglie i peccati del mondo”: si sta affermando che il Signore è salito su Quella Croce, ha assunto su di Sé tutti i nostri peccati e, risorgendo, si offre come Signore nella Mensa Eucaristica.
Adesso, nella nuova formula, si afferma: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui Che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’agnello”: dov’è la verità della testimonianza salvifica?
Partecipare alla cena dell’agnello vuol dire che ancora si deve immolare, quindi non c’è ancora il Compimento della morte dei nostri peccati e della Sua Risurrezione Che Lo rende Testimone della nostra Salvezza.
Come può essere benedizione di salvezza quell’eucaristia se non passa la Verità del Cristo Morto e Risorto?
Vedo più un cambiamento di apertura per le altre religioni, facendo passare quel Signore come agnello c’è apertura per gli ebrei, che ancora attendono il messia e per i musulmani, che al Cristo proprio non credono; allora troveremo sacerdoti cristiani, sacerdoti ebrei e imam musulmani uniti nella celebrazione?
Ma in questo, noi, quale apertura abbiamo creato, rinnegando la nostra Fede, la Parola Che custodisce, Che ci sazia, Che ci rende Figli di Dio e Fratelli e Sorelle Attraverso Quel Signore Che si è Sacrificato per noi?
Quanta povertà vedo in questi nuovi cambiamenti e non solo.
Torniamo alle Nostre Origini per non rendere vano il Dire dei Padri, dei Santi e dei Mistici Che da Duemila Anni riconosciamo e amiamo.
Santa Festa di S. Andrea,
nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 30/11/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Conclusa la celebrazione, si usano due formule.
La prima, nuova, recita: “Andate e annunciate il Vangelo del Signore”, dicendo così è come se il celebrante dica ai fedeli: “Vi dò una missione, annunciate il Vangelo del Signore”.
Se ci si mette in Ascolto della Sacra Bibbia, Essa insegna: “19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28, 1920): è una Missione Che Gesù affida agli Apostoli, dopo averLi istruiti per Tre Anni, Ora sono Pronti per portare al Mondo il Vangelo di Salvezza.
Ma Prima di inviarLi Gesù Li consacra con il Sigillo Sacerdotale e Li Ricolma di Spirito Santo nella Pentecoste e dallo Spirito Santo ricevono Ogni Grazia per annunciare la Parola di Dio con Fedeltà e Verità.
Ma Questo Compito Gesù non L’ha mai affidato alla Folla che Lo ascoltava.
Mi chiedo e vi chiedo: come può un celebrante caricare di una Responsabilità così Grande i Fedeli che partecipano ad una Santa Messa?
Era più Adatta la Formula Precedente che diceva: “Glorificate Dio con la vostra vita. Andate in Pace”: con la Vita si può, se si vuole, testimoniare Ciò Che si è Celebrato e Ricevuto nell’Eucaristia.
L’altra nuova formula di congedo è: “La gioia del Signore sia la vostra forza”, mentre la Formula Precedente era: “La Gioia del Signore sia la nostra Forza”.
Davanti a questo cambiamento si resta senza parole, ma con tante domande che mi pongo e vi pongo: il sacerdote non partecipa di questa gioia? Perché è solo dei fedeli? Per poterla vivere come forza, l’hanno prima ricevuta in quella celebrazione?
In questa nuova celebrazione invece di essere saziati si esce appesantiti e invece di essere di luce per gli altri, i fedeli sono i primi a non capire e a interrogarsi, senza risposte.
Nel Signore,
fra Lino.


postato da: Fra Lino 03/12/2020


Sento di condividere degli insegnamenti che Gesù ci ha donato attraverso la Portavoce meditando il brano di Matteo 9,27-31: qui c'è il compimento della profezia di Isaia di cui parla la prima lettura di oggi. I ciechi hanno riconosciuto Gesù come Signore in quanto conoscevano le Scritture ,non è stata iniziativa di Gesù ma hanno urlato ed Egli ha donato guarigione perché c'era il presupposto della fede in loro però ha ammonito severamente dicendo: tenetevelo per voi perché non tutti sono pronti a riconoscermi ma solo chi ha una grande Fede! I ciechi però sono stati disobbedienti a questo comando e ne sparsero la fama in tutta la regione. Insegnamenti per noi: Ascoltare Gesù perché Lui sa e se ammonisce è per custodirci; quando si riceve un Dono dal Signore, se si è sinceri non ci si può ritrovare in acque tempestose e se si dirotta dalla Retta Via è perché vuol dire che lo si fa volontariamente. La Fede non può essere dissacrata perché se dico di aver incontrato il Signore i frutti del mio albero non possono dare cattiva testimonianza perché vuol dire che della Grazia che mi è stata donata ne ho fatto cattivo uso per accentrare l'attenzione su di me e non per dare gloria a Gesù. Non devo ricercare motivazioni per seguire Gesù..devo cercarlo per Fede e non per miracoli e manifestazioni. Se entro in questo ascolto ho custodia dal Signore ed Egli è difesa della mia vita, di chi avrò timore? (Salmo 26) Buona serata a tutti.ANTONIETTA
postato da: ANTO 04/12/2020


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Nel nuovo messale cambia anche la II preghiera eucaristica, la Formula Precedente era:
“Santifica Questi Doni con l’Effusione del Tuo Spirito”,
mentre la nuova formula recita: “Santifica questi doni con la rugiada del tuo spirito”.
La prima Verità da considerare è che la rugiada dello Spirito Santo non è una Identità Biblica dello Spirito Santo, nella Sacra Bibbia non è mai detto che lo Spirito Santo sia rugiada: se questo è, non è la Parola di Dio Che si trasforma in Celebrazione, ma è la parola dell’uomo che sostituisce la Parola di Dio, perdendo Tutta Quella Verità e Potenza Divina Che Solo la Parola di Dio porta in Sé.
L’altro aspetto importante da considerare in questa nuova formula è che non si supplica il Padre Celeste di effondere dai Cieli sui Doni lo Spirito Santo, ma di far scendere su di essi una rugiada che non si effonde, ma si posa.
L’altro aspetto da considerare è che L’effusione dello Spirito Santo, nella Formula Originale, richiama il Padre Celeste Che, nel Figlio, effonde il Suo Spirito e Santifica.
La rugiada, al contrario, richiama la terra, la natura.
La Verità Che ci insegna la Parola di Dio è che lo Spirito Santo può effondersi e santificare perché il Cristo ha Sacrificato Se Stesso su Quella Croce per poterci lavare dai peccati, altrimenti noi Quello Spirito di Santità non L’avremmo Mai potuto ricevere.
Risorto, Gesù assicura: “4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni” (Atti 1, 4-5).
Se si parla di rugiada, invece, è come mettere da parte il Cristo e riportare lo sguardo alla rugiada, alla terra, come apertura a chi Quella Croce non La riconosce, quindi è vista come ostacolo da rimuovere per poter riunificare.
Ma scansare Quella Croce significa privarsi di Colui Che ha Riaperto il Paradiso e per Esso è l’Unica Via.
E aprire le porte a colui che solo condanna per odio e questo per l’Eternità.
All’uomo meditare e, Saggiamente, scegliere.
Nel Signore,
fra Lino


postato da: Fra Lino 04/12/2020


In questo pomeriggio con la Portavoce abbiamo meditato il Vangelo di Matteo 9, 35-10, 1.6-8. Desidero condividere con voi alcuni insegnamenti ricevuti. Gesù, nel percorrere villaggi e città, compiva un Cammino di Insegnamenti in cui predicava il Vangelo del Regno con tutte le Sue Verità ed ha potuto operare guarigioni di ogni malattia ed infermità perché in chi incontrava trovava la Fede in Lui e l'Accoglienza dei Suoi Insegnamenti. La Fede, dove viene accolta, guarisce. Mentre dove non c'è apertura nella Vera Fede leghiamo le mani al Signore che non può operare, non può guarire e far camminare verso il Regno dei Cieli. Ogni Evangelista ci dona la conoscenza del Regno e delle Sue Verità Eterne, Faro di guida che ci aiutano a comprendere a discernere la Verità e la menzogna, il Bene e il male, discernimento necessario per decidere a chi orientare la nostra vita: a Dio. O al male. Grazia
postato da: GRAZIA 05/12/2020


Pace e Ogni bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Nel nuovo messale, nella II preghiera eucaristica, si cambia la Formula dell’Inizio della Istituzione dell’Eucaristia.
La Forma Precedente diceva: “(Gesù) offrendosi liberamente alla Sua Passione”.
La nuova formula dice: “consegnandosi volontariamente alla passione”.
In: “(Gesù) offrendosi liberamente alla Sua Passione”: si testimonia Che Gesù è venuto sulla Terra per farci conoscere il Padre e per Questo a Lui si è Offerto fino alla Fine per riportarGli la Verità, il Compimento di Ciò Che è Venuto a fare sulla Terra; è un’Offerta Che abbraccia noi, ma abbraccia Innanzitutto il Padre: “6 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola” (Giovanni 17, 6) e per Loro Gesù si consacra in Offerta al Padre: “19 per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità” (Giovanni 17, 19).
Di più, Gesù Liberamente si offre al Padre come Sacrificio di Olocausto per riscattarci dalla morte eterna e riportarci al Padre Celeste: “Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, 8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; 11 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Filippesi 2, 5-11).
Nella nuova formula, invece, si dice: “consegnandosi volontariamente alla passione”: si lascia da parte il Padre Celeste, di Gesù si esclude la Libertà, Che porta in Sé la Pienezza dell’Amore Verso il Padre e Verso di noi e si considera la sua volontà, che parte da Gesù ed esclude noi. È come se è stata tolta la Verità Spirituale ed è stata snaturata Quella Crocifissione, Quel Sacrificio sulla Croce Che genera ai Cieli Figli per la Vita Eterna.
Ancora, sempre nella nuova II preghiera eucaristica, si sostituirà “e Tutto l’Ordine Sacerdotale” con: “presbiteri e diaconi”.
La Verità Spirituale è che Solo il Papa, i Vescovi, Successori degli Apostoli e i Sacerdoti hanno il Sigillo Sacerdotale, i Diaconi, no.
Nella Chiesa i DIaconi ci sono sempre stati ma, in questa nuova formula vengono equiparati ai Sacerdoti e non è una Verità. Sono di Aiuto, ma non hanno Quel Sigillo Sacerdotale.
È lecito chiedersi: perché non hanno lasciato: “e Tutto l’Ordine Sacerdotale e i Diaconi”?
Equiparando,invece, i Sacerdoti ai diaconi è un altro passettino verso l’abolizione della Gerarchia, Gerarchia Voluta da Dio?
E visto che da anni una commissione lavora sul diaconato femminile, questo è un passettino in avanti verso il sacerdozio femminile?
La Fedeltà alle Verità Insegnate e Testimoniate dal Cristo sono l’Unica Via Sicura da percorrere per custodirsi su Quella Via-Verità-Vita Che è Gesù Cristo, Unico Salvatore e Redentore.
Nel Signore
fra Lino


postato da: Fra Lino 07/12/2020


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