420 Gesù: “Nel Nome del Padre: il Dono della Verità”. 12/06/2016
420 Gesù: “Nel Nome del Padre: il Dono della Verità”.

Gesù: “Figlia, la Mia Benedizione scenda su di voi, nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
Figli, in Virtù di Queste Verità Teologali che richiamo tutte le Coscienze dei Figli della Terra: la Mia Casa Terrena è ricolma di false verità, Questo è Dolore per i Cieli.
Meditate sulla Benedizione, Ciò Che pronunciate con la bocca non siano più parole vuote, ma Parole di Vita Eterna:
- nel Nome del Padre: il Dono della Verità, della Testimonianza: “Ho un Padre, Che mi ha fatto Dono della Salvezza, attraverso la Fede.
- Il Figlio: Colui Che mi è Testimone di come si cammina con gli Insegnamenti del Padre, Insegnamenti Che mi fanno camminare sul Sentiero della Vera Vita.
- Dello Spirito Santo, Quell’Amore Che mi illumina nella Vera Sapienza di Dio, attraverso Colui Che è il Testimone.
- Amen: Parola Che racchiude il Tutto del vivere Immersi nel Sapere, nella Conoscenza, nell’Abbraccio del Cristo.
Basta Questo, Figlia, per non cadere in tentazioni.
Non ciò che esce da bocca stolta, ma Parola Che illumina le Menti ed esce dalla bocca come Amore di Pace, di Verità e di Vita. E così sia!
Figli, meditate Bene e con un Grande Coraggio incarnate Ciò Che da Tempo vi sto annunciando, affinché gli Uomini di Buona Volontà ritrovino il Sentiero della Vita. E così sia!
Figlia, annunciate la Vita e non la morte: Insegnamenti Faticosi, perché è una Conquista contro il male.
Ma Ciò Che vi sia di Sostegno, Che Io, Signore Gesù Cristo sono Colui Che vi precede, vi accompagna verso il Compimento della Mia Missione: il Trionfo del Bene Presto sarà Realtà sulla Terra.
In Nome del Cristo Risorto continuate il Cammino della Conoscenza. Sì, Figlia, la Conoscenza è un’Arma, perché ci fa da Specchio e ferisce. Più rivendichiamo le nostre ragioni e più soffriamo.
La Letizia Perfetta è chiedere Subito Luce e Grazia di Perdono.
Coraggio! Lezioni d’Amore vi attende.
Il vostro pranzo sia condivisione di Fede e non di chiacchiericcio. Non abbassate lo Sguardo.
Andate Sereni e Aperti.
E così sia!” (04.10.2015 Domenica. S. Francesco d’Assisi).

Luci sul Messaggio.

1 > Gesù: “Figlia, la Mia Benedizione scenda su di voi, nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”: la Benedizione del Signore, Prima di cominciare a donarci le Verità dei Cieli.

2 > “Figli, in Virtù di Queste Verità Teologali che richiamo tutte le Coscienze dei Figli della Terra”: Lo colgo un

MONITO DEL PADRE:
QUELL’AMORE COSÌ GRANDE, CHE PASSA ATTRAVERSO QUELLA

CROCE.

Davanti a me Quel Gesù Crocifisso: ed il Padre, Attraverso di Lui, Che dona Parola ai Figli della Terra, affinché si ravvedano, un Padre Che parla e richiama a guardare con gli Occhi di Quel Figlio Che abbiamo Crocifisso, Quel Figlio, da Cui attingere la Vera Fede, in Quella Vera Fede, la Speranza, nella Fede e nella Speranza, Quella Carità Che ci rende Umili al Suo Cospetto e Che ci faccia guardare nella Luce della Verità.
Un Rimprovero Che deve scuotere le nostre Coscienze ma, soprattutto, Coloro Che Gli hanno promesso Obbedienza.
Ancora una Volta Quel Richiamo di entrare nell’Umiltà, perché è Solo attraverso la Docilità dell’Ascolto dei Suoi Insegnamenti che tutto può tornare a cambiare, che ognuno può ravvedersi e ognuno può chiederGli Soccorso per poter risorgere nella Luce.
E chi entra in Quella Luce sarà Custodito, Protetto e Salvato da quelle ombre e da quelle tenebre che si sono impadronite delle menti, dei cuori e delle coscienze.

3 > “la Mia Casa Terrena è ricolma di false verità”: Gesù: “Miei Servi, scuotetevi! Chi vi sta guidando? A quale scettro appartenete?
Tornate ad elevarvi nella Fede e aggrappatevi con Tutte le Forze a Quello Scettro di Luce (il Cristo) da Cui attingere Verità e Salvezza per le Mie Pecorelle”.

4 > “Questo è Dolore per i Cieli”: Quanta Sofferenza si eleva, arriva Dritta su Quella Croce: Quel Figlio Che, di Continuo, anela a riportare la Gloria al Padre, soffre, perché siamo divenuti zavorra a Quei Suoi Piedi Trafitti.

5 > “Meditate sulla Benedizione”:

QUANTA VERITÀ RACCHIUDE, QUELLE PAROLE ETERNE:
NEL NOME DEL PADRE, VERO DIO.
NEL NOME DEL FIGLIO, VERO UOMO E VERO DIO.
DELLO SPIRITO: LA TRINITÀ
CHE ABBRACCIA IL PADRE, IL FIGLIO, LO SPIRITO
E LA SANTITÀ CHE COMPLETA QUESTO CERCHIO D’AMORE,
QUESTO ANELLO CONIUGALE,
QUESTA VERITÀ ETERNA.

Chi non medita Questa Benedizione nella Sua Verità, nel Suo Compiuto è caduto nell’errore.

6 > “Ciò Che pronunciate con la bocca non siano più parole vuote, ma Parole di Vita Eterna”: colgo la Severità dell’Amore di Dio, com’è Incisivo:

LA VERITÀ ASSOLUTA.

7 > “nel Nome del Padre: il Dono della Verità, della Testimonianza”: chi può sostenere il contrario?
Chi può rinnegare Quel Padre Che, Attraverso Quel Figlio, si è Fatto Testimone del Suo Essere l’Onnipotente, Colui Che è Creante e Padrone di Tutte le Cose?

8 > “- Ho un Padre, Che mi ha fatto Dono della Salvezza, attraverso la Fede”: il Padre, Che mi fa ripercorrere Tutta la Verità della Fede, Quella Fede Che testimonia la Salvezza, Quella Fede Che ha Origine da Lui e torna a Lui, Dove è Ricolmo di Verità Assolute, Dove parla del Donarsi dei Cieli alla Terra, Dove Parte dallo Spirituale, passando Attraverso le Concretezze, per non cadere nell’errore.
Quel Padre Che dona Luce, Dove nessuno potrà sottrarsi e dire: “Non sapevo”, perché la Luce non trae mai in inganno.

9 > “- Il Figlio: Colui Che mi è Testimone di come si cammina con gli Insegnamenti del Padre”: il Dono più Grande Che un Padre possa elargire: un Sacrificio Che sia di Esempio per la Salvezza di tutti i Figli, un Sacrificio di un Figlio Che porta in Sé una Verità di Salvezza.

10 > “- Insegnamenti Che mi fanno camminare sul Sentiero della Vera Vita”: è il vedere lo Specchio delle Parole del Padre: da Chi attingere le Verità del Padre, se non da Quel Figlio Che Le ha Incarnate e ce Le ha Mostrate come Figlio di Questa Terra?
Il Divino Che si Mostra, si Concretizza.

11 > “- Dello Spirito Santo, Quell’Amore Che mi illumina nella Vera Sapienza di Dio, Attraverso Colui Che è il Testimone”: Questa è la Verità Assoluta: dove l’Uomo, nello Spirituale, può vivere la cecità, Gesù si è fatto Presente, come Uomo, affinché noi, con le nostre pochezze, le nostre debolezze, avessimo un Modello di Vita da poter copiare: copiando la Vita di Quell’Uomo noi ci saremo salvati da quelle tentazioni così ingannevoli che, nello spirituale, ci tenta di continuo.

12 > “- Amen”: la Custodia di Quella Verità Eterna: Dio Che parla Attraverso il Figlio per poterci guidare, istruire, salvare da quel vile tentatore che è la morte per la morte.

13 > “Parola Che racchiude il Tutto del vivere Immersi nel Sapere, nella Conoscenza, nell’Abbraccio del Cristo”: partire da Qui, per essere Illuminati per avere la Conoscenza di Tutta la Verità dell’Uomo: dell’essere Spirito, prima di essere carne, perché da Quella Sorgente di Quel Pensiero di Dio noi siamo stati pensati dall’Eternità per vivere l’Eternità perché siamo Figli a Sua Immagine e Somiglianza, figlio, come lo è stato il Suo Primogenito, Gesù.

14 > “Basta Questo, Figlia, per non cadere in tentazioni”: incarnare Questi Insegnamenti, per non cadere nell’errore di chi vuole testimoniare cose diverse, Insegnamenti Che il Padre ci sta rivelando Attraverso il Figlio: Quel Tutto Che racchiude Quella Croce.

15 > “Non ciò che esce da bocca stolta, ma Parola Che illumina le Menti ed esce dalla bocca come Amore di Pace, di Verità e di Vita. E così sia!”: chi è nell’errore è questo.
Imparare a riconoscere le falsità.
Imparare ad imitare Gesù per poter imparare a distinguere le tentazioni del diavolo.
Mi ripassa Gesù nel Deserto, S. Antonio Abate: un Esempio così Luminoso, Che ha seguito le Orme del Signore. Incarnando i Suoi Insegnamenti è riuscito a tenere testa alle tentazioni e Quanto il Signore Gli andava in Soccorso per rafforzarLo nella Fede, in Cammino Verso la Santità.
Tutto Ciò Che si attinge da Gesù è un chiamarLo, è un invitarLo a partecipare della nostra vita e Quanto Gioiosamente Lui ne entra a far Parte.
Quanto sospira la nostra Accoglienza e Quanta Gioia dà alle Sue Membra.

16 > “Figli, meditate Bene e con un Grande Coraggio incarnate Ciò Che da Tempo vi sto annunciando, affinché gli Uomini di Buona Volontà ritrovino il Sentiero della Vita. E così sia!”: è il Signore Che ci incoraggia a testimoniare Questa Scuola Divina, non per attaccare, ma perché quelli di Buona Volontà si ravvedano, soprattutto nella Chiesa.
Non si cammina più nelle Verità di Quel Grande Libro, nelle Verità del Padre e Questa è Cosa Grave perché tutta l’Umanità ne risente, perché si esce da Quella Protezione di Quella Luce e il buio avanza sempre di più.
Dove c’è confusione non c’è Verità Divina.
Si arriva Sempre alla Resa dei Conti, quei conti che non potranno mai ridare nella verità. Lì dove sembra che si sia arrivati alla soluzione, c’è solo un vortice dal quale non si riesce a tornare indietro, perché non si sa più dove attingere.
La mente conosce i suoi limiti. L’uomo non è più grande di Dio, non può cambiare le Leggi.
Se Dio Già ci ha Donato Tutto Attraverso il Figlio, perché non fermarsi e rimanere Saldi in Quelle Verità? Perché portare dei cambiamenti?
Questo è scavalcare Dio!
Come può Quel Padre Buono non aver visto Questa Umanità e di Ciò che aveva Bisogno? Quel Padre Che Lo riconosciamo Eterno, Dove ha in Mano Racchiusa Tutta l’Esistenza del Creato, come può essersi dimenticato di questi nostri tempi? Di questi cambiamenti?
Come può essersi dimenticato di scrivere su Quel Grande Libro qualcosa di diverso che sarebbe servito oggi, a noi, piccole creature della terra?
Chi può mettere in discussione l’Opera di Dio? Chi può attribuire a Dio un errore, una pochezza?
Quanto è Giusto e Santo fermarsi prima di essere travolti.

17 > “Figlia, annunciate la Vita e non la morte”: è Ciò Che ci chiede il Signore di fare.
In Gesù non si conosce la morte, perché Lui è Principio di Risurrezione.
Ciò Che Lui ci insegna: la morte del peccato per tornare a risorgere: il Cammino del Risveglio dell’Anima: Dove non conosce limiti e non conosce ostacoli, Dove anela alla Vita e alla Vita e al Vivere di Dio su Questa Terra.
Ciò Che ci insegna Gesù, Ciò Che Lui ha fatto, Ciò Che Lui ci ha Insegnato, Ciò Che Lui ci ha Mostrato: avere Queste Verità Impresse Dentro di noi, riconoscerLe, riconoscerLe come Dono del Padre, Che ci ha fatti per la Vita.
Questo è il Vero Cammino della Fede, Queste sono le Verità Eterne, Questo è Ciò Che ci chiedono di insegnare.

18 > “Insegnamenti Faticosi, perché è una Conquista contro il male”: Queste Parole possono far tremare a chi non è sincero, a chi vive nella falsità e nella furbizia.
Ma chi, con tutto se stesso, vuole camminare nelle Verità della Luce ha solo da gioire perché Quel Cammino Irto è Sostenuto da Quella Croce del Cristo Risorto e non ci darà né più e nè meno di quello che riusciamo a portare.

19 > “Ma Ciò Che vi sia di Sostegno, Che Io, Signore Gesù Cristo sono Colui Che vi precede, vi accompagna verso il Compimento della Mia Missione”: aggrapparci a Questa Verità, attendere Tutto da Lui e, noi, crescere in Umiltà e in Ascolto.

20 > “il Trionfo del Bene Presto sarà Realtà sulla Terra. In Nome del Cristo Risorto continuate il Cammino della Conoscenza”: è un Annuncio dei Cieli: Così come ci è stato Donato, Così va rispettato.
Alle Pecorelle che vogliono camminare in Questa Realtà Divina, continuare, vigilare ed essere Sempre più Diligenti in Questa Scuola, anelare ad apprendere Sempre di più, affinché Dio possa servirsi di ognuno di noi come testimoni della Sua Parola, attendere Tutto Come Dono e Come Pace.

21 > “Sì, Figlia, la Conoscenza è un’Arma, perché ci fa da Specchio e ferisce”: Quanto Coraggio ci vuole a mettersi Davanti alla Conoscenza Divina, perché è Quello Specchio Dove scorre la nostra vita e ogni piccolo peccato ci dà tormento.
Il Cambiamento, il rendersi Conto di quanto la nostra vita è stata un errore, di quanto abbiamo camminato a nostra immagine e somiglianza, Quanto dolore ci arreca, quanto è difficile questo passaggio: il morire all’uomo vecchio.
Per cambiare e risorgere Insieme al Cristo, Che ti illumina di Continuo la Vita.

22 > “Più rivendichiamo le nostre ragioni e più soffriamo”: la lotta che si deva affrontare con se stessi.
Beati coloro che sono poveri di spirito, perché avanzano più spediti verso la Luce.
La persona umile ha già in sé una Grazia Grande.

23 > “La Letizia Perfetta è chiedere Subito Luce e Grazia di Perdono”: come risuonano Festose Queste Parole, Quanto Abbracciano la Vera Fede.

24 > “Coraggio! Lezioni d’Amore vi attende”: ancora Insegnamenti da donarci.
Ci incoraggiano, perché già Tanto ci ha messo in Discussione.
Il Dire Spirituale è Sempre un Tuonare Interiore.

25 > “Il vostro pranzo sia condivisione di Fede e non di chiacchiericcio. Non abbassate lo Sguardo”: è il guidarci Passo, Passo nella nostra concretezza, l’Invito ad elevare Sempre lo Sguardo, affinché rimaniamo Aperti all’Ascolto.

26 > “Andate Sereni e Aperti. E così sia!”: Ciò Che ci attende: l’Apertura, il restare Sereni, perché Tutto Ciò Che ci viene Donato, saremo Pronti ad accoglierLo, a sostenerLo.
Solo dopo, attraverso la Tanta Preghiera e Meditazione, che avremo un po’ a soffrire, per poter incarnare gli Insegnamenti Divini Che, di Continuo, ci fanno da Specchio.

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Pellegrinaggio a Collevalenza dello 04.10.2015, Domenica, 2 Parte della Via Crucis.
Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Gesù, ancora una volta ci prende per mano e ci guida nel Mistero del Suo Amore di Figlio del Padre Celeste, Che si è fatto Uomo, per esserci di Esempio nel nostro vivere sulla terra, perché come ha camminato Lui, possiamo, Dietro le Sue Orme, imparare a camminare anche noi, per tornare da Colui Che ci ha creati, il Padre Celeste.
Tra le Diverse Stazioni meditate, mi ha colpito la Stazione in Cui Gesù viene Inchiodato sulla Croce.
Lui, Figlio di Dio, Creatore di Ogni Creatura nei Cieli e sulla Terra, Innocente, Puro e senza peccato, ingiustamente viene condannato e, ingiustamente, viene inchiodato su Quella Croce.
Lui, come Mite Agnello, accoglie quei chiodi che Lo sospenderanno su Quel Legno: Questo Gli chiedeva il Padre per Amore verso l’Umanità peccatrice e Gesù, per Amore del Padre e per Amore nostro, si lascia inchiodare.
Il Frutto Che L’ha portato ad amare così il Padre e noi è stato l’Umiltà. In Quell’Umiltà il lasciarsi crocifiggere, in Quell’Umiltà il morire per noi, per la nostra Salvezza.
Questo Frutto il Padre Celeste Lo imprime nell’Anima di Ogni Suo Figlio e, quando ci guarda, non parte dalle nostre iniquità, ma parte da Quell’Umiltà del Figlio Impressa in ogni Anima e, per Questo, è Pronto a perdonarci ogni peccato.
In Quella Croce, infatti, sono presenti i peccati dell’ieri, dell’oggi e del domani, fino alla fine dei tempi e per ogni peccato c’è il Sangue del Figlio Pronto a lavare, laddove trovi Pentimento e Desiderio Sincero di Conversione.
Di più, contemplando Quell’Immagine, Gesù alltraverso la Portavoce ci insegna la Forza Vitale della Sofferenza: Quanto più Gesù veniva maltrattato e ingiustamente Lacerato e Oltraggiato, Tanto Più Lui risplendeva nell’Amore Che attingeva dal Padre e riversava sui suoi carnefici.
Ecco, ci insegna Gesù, la differenza della sofferenza vissuta con Lui, o senza di Lui.
La sofferenza qualunque essa sia per malattia, per cadute, per ingiustizie fatte o subite, se riportata a Gesù, a quella Sua Umiltà, ci porta a morire sempre di più a noi stessi, all’uomo vecchio e, sempre di più, in Lui, rinasciamo a Vita Nuova, diamo Gloria al Padre Celeste e attingiamo Forza per vivere il nostro quotidiano, crescendo di giorno in giorno, verso la Pienezza.
La sofferenza vissuta senza Gesù porta alla via del buio, della perdizione.
Ancora una volta, tutto è nelle nostre Mani, come ci insegna Gesù, a noi scegliere, consapevoli che ciò che seminiamo, raccoglieremo.

Luca 25, 33 “Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. 34 Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno. 35 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”. 36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: 37 “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. 38 C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei”.

postato da: fra Lino 24/06/2016


Ciò che mi ha colpito nel pellegrinaggio a Collevalenza è stata la XI stazione Gesù muore in Croce e in particolare la figura di Maria..Lei che ha dovuto guardare in faccia il peccato ..la sofferenza non era solo per il Corpo Martoriato di Gesù ma cosa ha operato il peccato..il dolore di una Madre per ogni figlio della Terra che si sarebbe perso, rendendo inutile quel Sacrificio di Gesù..Maria è stata docile a DIO e la sua Immacolatezza ha potuto reggere un compito cosi pesante e doloroso. Dopo questo insegnamento è come se in me c’è più consapevolezza di quanto dolore ho dato a Maria con il mio peccato e quanto gliene do ogni volta che scanso la Luce di Gesù e do spazio al mio ‘IO’ ...già, umanamente una madre soffre per un figlio problematico,malato o altro...figuriamoci la nostra Mamma Celeste quanto soffre...Lei che ci ama di Amore Puro vuole la nostra Salvezza e si trova davanti figli indifferenti e ribelli al suo Richiamo! Quanto è Viva e presente Maria nel mio quotidiano, riconosco però di non cercarla abbastanza..dovrebbe essere quella Culla dove andare a ripararmi e chiedere soccorso di Luce, di Amore, di Bontà..e non sempre è cosi...ma quando lo faccio sperimento tutta la sua dolcezza e la pace interiore..mi sento davvero abbracciata da una Madre Dolcissima..che insieme a Gesù mi hanno fatto il dono più Grande dopo la Vita...il Perdono! Il perdono di una vita poco dignitosa e che pian piano sta tornando nella Bellezza..Grazie al Padre Celeste per avermi donato una Madre cosi Bella e piena di Amore.ANTONIETTA
postato da: ANTO 25/06/2016


Barbara: “Quanta Bellezza attende ai Prescelti della Terra e dei Cieli!
Per Amore vi chiedo: ascoltate! Ci sono, perché sono Viva nella Casa del Padre Celeste e sono Viva nell’Anima della mia Mamma, che ha dato il suo Abbandono a Dio per Amore, morendo a se stessa.
Mamma, il mio Amore è Immenso e tu cogli le Verità di Tutto Questo. Stringi sempre quella Dolce Croce e quella Dolce Mano, Via e Guida.
Amore. Amore a tutti voi.
Barbara.
A presto, Mamma”.
Gesù: “Figlia, questo è Lezione di Santità, Luce per la Terra e così sia! Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen” (27.06.2011 Lunedì. S. Cirillo di Alessandria. S. Arialdo).

Quanti Frutti da Questo: “Sì” Incondizionato di Barbara a Dio e Quanto Dono per la Terra.
Chi desidera, chi vuole, preghi e mediti su Questa Scuola Divina Che il Signore sta donando, perché la Luce dei Cieli sia Luce di Cammino per ogni creatura di Buona Volontà.
Un Grazie di Cuore ai Cieli, a Barbara alla Portavoce, al Papà, al Fratello e Famiglia e a tutto il Gruppo Che hanno accolto nel Cuore Questo Dono dei Cieli, per camminare sulla Terra
postato da: fra Lino 26/06/2016


2 > “Figli, in Virtù di Queste Verità Teologali che richiamo tutte le Coscienze dei Figli della Terra”: Lo colgo un

MONITO DEL PADRE:
QUELL’AMORE COSÌ GRANDE, CHE PASSA ATTRAVERSO QUELLA

CROCE.

Davanti a me Quel Gesù Crocifisso: ed il Padre, Attraverso di Lui, Che dona Parola ai Figli della Terra, affinché si ravvedano, un Padre Che parla e richiama a guardare con gli Occhi di Quel Figlio Che abbiamo Crocifisso, Quel Figlio, da Cui attingere la Vera Fede, in Quella Vera Fede, la Speranza, nella Fede e nella Speranza, Quella Carità Che ci rende Umili al Suo Cospetto e Che ci faccia guardare nella Luce della Verità.
Un Rimprovero Che deve scuotere le nostre Coscienze ma, soprattutto, Coloro Che Gli hanno promesso Obbedienza.
Ancora una Volta Quel Richiamo di entrare nell’Umiltà, perché è Solo attraverso la Docilità dell’Ascolto dei Suoi Insegnamenti che tutto può tornare a cambiare, che ognuno può ravvedersi e ognuno può chiederGli Soccorso per poter risorgere nella Luce.
E chi entra in Quella Luce sarà Custodito, Protetto e Salvato da quelle ombre e da quelle tenebre che si sono impadronite delle menti, dei cuori e delle coscienze.

Commento.

Quel Padre Celeste, Che abita sì, nell’Alto dei Cieli, ma abita anche in Quel Pezzettino di Cielo Che portiamo nelle nostre Anime, da Luce Invisibile e Irraggiungibile, si è fatto Visibile e Presente in Gesù e in Gesù ci ha fatto arrivare Tutto il Suo Amore Eterno ed Infinito, un Amore Che Lo ha Spinto fino a sacrificare Quel Suo Figlio sulla Croce, perché Gli eravamo Cari e Preziosi Prima, Amati, ma Quanto più lo siamo Ora, che ci ha riscattati dagli artigli crudeli dell’inferno a Prezzo del Sangue del Suo Figlio Gesù Cristo.
In Quella Croce la Visibilità del Suo Amore per tutti, per ciascuno e in Quel Sangue la Nuova ed Eterna Alleanza d’Amore con noi.
In Quella Croce la Misura e l’Ampiezza dell’Amore di Dio per noi.
Da Qui il Monito del Padre: Quella Croce non si può ignorare, non si può scansare, Davanti ad Essa non si può restare indifferenti, perché Racchiude Tutto l’Amore del Padre Celeste per noi: in Quella Croce, la Salvezza, fuori da Quell’Abbraccio di Quelle Braccia Spalancate, la perdizione e la rovina.
Chi si chiude a Quella Croce, si Chiude a Tutto l’Amore del Padre e rende vano Quel Sacrificio del Figlio.
Solo da Quel Figlio, da Quella Croce possiamo attingere le Tre Virtù Teologali: la Fede, Che ci apre la Mistero di Dio, nella Fede la Speranza: Tutto Ciò Che ci è stato promesso, Tutto diventerà Dono per chi cammina Dietro le Sue Orme.
Nella Fede e nella Speranza il vivere la Carità, Carità Che trova la sua Espressione Massima su Quella Croce: Amare, Fino a dare la Vita per coloro che si ama. Non esiste un Amore più Grande!
Il Frutto della Fede, della Speranza, della Carità? L’Umiltà, Quell’Umiltà Che ci rende piccoli, bisognosi e aperti a Chiedere Soccorso a Dio.
Se c’è un Unico Signore, il Cristo, non possiamo essere noi i padroni. Se c’è un Unico Maestro, Gesù, non possiamo essere noi i professori.
Se c’è un Unico Salvatore, il Cristo, non possiamo salvarci da soli, non ci possono salvare altri e non possiamo salvare altri.
Quanto è Importante alimentare Questa Luce di Verità, Che ci insegna a percorrere di giorno in giorno la Via della Santità, perché Santo è il Padre nostro Che è nei Cieli e noi, come Suoi Figli, siamo chiamati di giorno in giorno di essere Sempre di più a Sua Immagine e Somiglianza.

Matteo 5, 48 “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.

Matteo 23, 8 “Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato”.
postato da: fra Lino 14/06/2016


Pace e Ogni Bene a voi, Cari Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù.
Desidero condividere con voi i tanti interrogativi e le tante perplessità suscitate in me dalla meditazione delle parole di Mons. Georg Ganzwein, alla presentazione del libro di don Regoli sul Pontificato di Papa Benedetto XVI (“Benedetto XVI, la fine del vecchio e l’inizio del nuovo, l’analisi di Georg Gänswein” (21 Maggio, 2016).
Le sue parole sono una contraddizione continua, afferma tutto ed il contrario di tutto.

Mons. Gänswein: “Come ai tempi di Pietro, anche oggi la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica continua ad avere un unico Papa legittimo. E tuttavia, da tre anni a questa parte, viviamo con due successori di Pietro viventi tra noi – che non sono in rapporto concorrenziale fra loro, e tuttavia entrambi con una presenza straordinaria!”.

> Afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: “937 Il Papa “è per DIVINA ISTITUZIONE rivestito di un potere supremo, pieno, immediato e universale per il bene delle anime” [Conc. Ecum. Vat. II, Christus Dominus, 2]».
Come si può parlare di un Unico Papa Legittimo e di due successori di Pietro viventi tra noi? Come Insegna il Vangelo, il Magistero, la Santa Tradizione della Chiesa e il Catechismo della Chiesa Cattolica, di Papa ce ne può essere Solo Uno ed è per Sempre, vita natural durante.
Ora si parla di un Unico Papa e di due successori: quando questo è successo, Uno era il Papa Legittimo, l’altro era antipapa. Cosa è cambiato oggi perché non sia più così?

Mons. Gänswein: “Perciò, dall’undici febbraio 2013 il ministero papale non è più quello di prima. È e rimane il fondamento della Chiesa cattolica; e tuttavia è un fondamento che Benedetto XVI ha profondamente e durevolmente trasformato nel suo pontificato d’eccezione (Ausnahmepontifikat)”.

> La domanda che mi suscita questo dire è: può il Papa, Che è il Servo dei Servi, modificare Ciò Che Cristo, Suo e Signore di Tutti, ha Stabilito? Ciò Che è di Istituzione Divina, può essere modificato dall’Uomo?
Prosegue il Catechismo della Chiesa Cattolica: “936 Il Signore ha fatto di san Pietro il fondamento visibile della sua Chiesa”.
Se Quel fondamento è stato profondamente e durevolmente trasformato, che ne sarà dell’Edificio che su di esso poggia?

Mons. Gänswein: “La parola chiave di quella Dichiarazione è munus petrinum, tradotto – come accade il più delle volte – con “ministero petrino”. E tuttavia, munus, in latino, ha una molteplicità di significati: può voler dire servizio, compito, guida o dono, persino prodigio. Prima e dopo le sue dimissioni Benedetto ha inteso e intende il suo compito come partecipazione a un tale “ministero petrino”.

> Mons. Gänswein sposta l’attenzione dalla Persona di Pietro, al Ministero Petrino.
Ma Gesù non ha istituito un Ministero. Gesù ha Costituito una Persona, Che ha fatto una Professione di Fede, Professione di Fede Che non Gli derivava né dalla carne, né dal sangue, ma dal Padre Celeste: “16 Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
E da Quà la Beatitudine: “17 E Gesù: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”.
Gesù, contemplando nelle Profondità di Pietro Ciò Che il Padre Suo aveva operato, Gli cambia Nome: non più Simone, ma Pietro-Roccia e la Sua Chiesa La edifica non su un Ministero, ma sulla Persona di Pietro, su Quella Sua Professione di Fede Suscitata dal Padre Celeste ed è per questo che le porte degli inferi non prevarranno sulla Sua Chiesa.
Continua Gesù: “19 A te darò le chiavi del regno dei cieli”: le Chiavi del Regno Gesù non Le affida ad un Ministero, non poteva, ma a Pietro.
Non esiste un Ministero Petrino al di fuori della Persona di Pietro, ma esiste Pietro al Quale Dio affida Quel Ministero, Che appartiene a Lui e Solo a Lui, Vita Natural Durante, come Papa Giovanni Paolo II ha testimoniato: Egli, infatti, pur non potendo parlare e agire per la malattia, è rimasto Fedele al Suo Mandato e mai come Allora il Signore ha potuto operare attraverso di Lui, smuovendo il mondo intero.

Mons. Gänswein: “Egli ha lasciato il Soglio pontificio e tuttavia, con il passo dell’11 febbraio 2013, non ha affatto abbandonato questo ministero. Egli ha invece integrato l’ufficio personale con una dimensione collegiale e sinodale, quasi un ministero in comune, …“cooperatores veritatis”, che significa appunto “cooperatori della verità”. Infatti, non è un singolare, ma un plurale, tratto dalla Terza Lettera di Giovanni, nella quale al versetto 8 è scritto: “Noi dobbiamo accogliere queste persone per diventare cooperatori della verità”.

> Mons.Gänswein si sofferma sul Motto dello Stemma di Papa Benedetto: “Cooperatores veritatis”, per giustificare la situazione che si è creata e cita la Terza Lettera di Giovanni.
“5 Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché forestieri. 6 Essi hanno reso testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa, e farai bene a provvederli nel viaggio in modo degno di Dio, 7 perché sono partiti per amore del nome di Cristo, senza accettare nulla dai pagani. 8 Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone per cooperare alla diffusione della verità” (3 Giovanni).
S. Giovanni non parlava nella sua Lettera del Ministero Petrino, bensì di coloro che sono partiti per Amore del Nome di Cristo per predicarne il Nome, persone che vanno di città in città e invita i Cristiani ad accoglierli nelle loro case, per cooperare, appunto, alla diffusione della Verità
Nel caso di Papa Benedetto non sono stati accolti dei cooperatori per la diffusione della Verità, ma è stato indetto un nuovo conclave, per nominare un nuovo papa, perché il Regnante si era dimesso.
Era possibile indire un Nuovo Conclave, se il Papa è Vivente?
Poteva lo Spirito Santo in quel conclave Imprimere il Suo Sigillo Perenne, se Già il Prescelto di Dio, Papa Benedetto, ancora Lo porta?
Può Dio affermare una Cosa e poi farne una esattamente opposta?
O la Verità di Dio è Eterna, perché in Dio Già Tutto è Compiuto? Dice, infatti, la Scrittura: “In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto” (Matteo 2, 18).

Mons. Gänswein: “Dall’elezione del suo successore Francesco il 13 marzo 2013 non vi sono dunque due papi, ma de facto un ministero allargato – con un membro attivo e un membro contemplativo. Per questo Benedetto XVI non ha rinunciato né al suo nome, né alla talare bianca. Per questo l’appellativo corretto con il quale rivolgerglisi ancora oggi è “Santità”; e per questo, inoltre, egli non si è ritirato in un monastero isolato, ma all’interno del Vaticano – come se avesse fatto solo un passo di lato per fare spazio al suo successore e a una nuova tappa nella storia del papato che egli, con quel passo, ha arricchito con la “centrale” della sua preghiera e della sua compassione posta nei Giardini vaticani”.

> Di nuovo si smentisce: prima dice che di Papa Legittimo ce n’è Uno Solo, ora, invece, parla di un ministero allargato con un membro contemplativo e uno attivo.
Di più: prima parla di un Collaboratore nella Verità, ora parla di un Successore e, continua, : non ci sono due Papi, ma un Ministero allargato.
Il Cardinal Bergoglio è Collaborarotore di Papa Benedetto, o suo Successore?
È lo stesso parlare di Collaboratore, o parlare di Successore?
Come dice Mons. Gänswein, Papa Benedetto ha custodito il Nome, la Talare Bianca, lo Stemma; l’Unico Segno che ha deposto è l’Anello Piscatorio. Ora non lo porta più Lui, perché?.
Mi chiedo: se il Cardinal Bergoglio è un Collaboratore della Verità, perché porta l’Anello Piscatorio? Gli spetta? O appartiene di Diritto e per Sempre a Papa Benedetto?

Mons. Gänswein: “Trentacinque anni dopo egli non ha abbandonato l’ufficio di Pietro – cosa che gli sarebbe stata del tutto impossibile a seguito della sua accettazione irrevocabile dell’ufficio nell’aprile 2005”.

> Ecco la Verità Che Mons. Gänswein richiama: una Volta Che si dice: “Sì” a Dio, l’Accettazione è Irrevocabile.
Dice, infatti, il Catechismo della Chiesa Cattolica: “882 Il Papa, vescovo di Roma e successore di san Pietro, “ è il PERPETUO e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]. "Infatti, il romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]“.
Afferma, ancora, il Catechismo della Chiesa Cattolica: “1369 Tutta la Chiesa è unita all'offerta e all'intercessione di Cristo. Investito del ministero di Pietro nella Chiesa, il Papa è unito a ogni celebrazione dell'Eucaristia nella quale viene nominato come segno e servo dell'unità della Chiesa universale”.
La domanda che mi nasce: Il Papa è Papa Benedetto, perché di Divina Istituzione, una volta che si dona a Dio l’Accettazione Irrinunciabile. Se è Lui, perché nella Santa Messa non si ricorda il Suo Nome?
Nel Rinnovare di Quel Sacrificio Eucaristico ai Cieli che si eleva, Gioia, o Dolore?
E, sulla Terra, Che si effonde?

Mons. Gänswein: “Con un atto di straordinaria audacia egli ha invece rinnovato quest’ufficio (anche contro l’opinione di consiglieri ben intenzionati e senza dubbio competenti) e con un ultimo sforzo lo ha potenziato (come spero)”.

> Da queste affermazioni mi sorgono tante domande: Ciò Che Dio aveva Operato non aveva in Sé la Pienezza? La Persona e il Ministero di Pietro finora non avevano in Sé la Pienezza? Perché ci fosse questo potenziare, era necessario il passo di Papa Benedetto? Quali i frutti di Ciò? E quali le conseguenze?
Ancora mi chiedo perché non si è preso in considerazione il Dire di Gesù.
Il Signore aveva una Parola per il Santo Padre Papa Benedetto, abbiamo fatto di tutto per farGlieLa pervenire.
Quanto è stato ascoltato? Mi rammarico e mi duole constatare che Ciò Che Gesù aveva annunciato si sta compiendo nella Santa Madre Chiesa.
Sarebbe bastata un po’ di Umiltà, un po’ di Accoglienza, perché adesso il Gregge del Signore non vivesse paura, smarrimento e tanta confusione.
Con Umiltà v’invito a meditare su Questa Realtà Divina, per attingere Insegnamenti di Verità e di Respiro, di Speranza.

Ecco il Messaggio Che il Signore aveva Donato alla Portavoce per il Santo Padre, Papa Benedetto:

286 Gesù: “Il Dono di Pietro deve essere per Sempre”.

Gesù: “Figlia, ascolta la mia Voce. Lascia che Io, Gesù, parli alle Genti di Questa Umanità. E così sia!
La mia Benedizione sia Luce di Protezione al mio Dire.
La tua Anima sia rivolta davanti all’Altare Celeste, Dove l’Amore ti dona la Pace e la Quiete per accogliere. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.
Figlia, ciò che la Terra sta vivendo non è altro che il compiersi di ciò che, da Lungo Tempo, sto annunciando:

L’APERTURA DELL’APOCALISSE,

il male che avanza sempre più violento, perché l’Uomo non crede.
Tutto quello che sta accadendo all’Uomo è il frutto della desolazione che scaturisce dalla Mia Casa Terrena.
Guarda come si sta conducendo l’indietreggiare di Pietro, l’Uomo, il Consacrato Che si ferma all’aspetto umano.
Ma dov’è finito l’Aspetto Spirituale? Meditate e vi accorgerete quanto si è indebolito in voi.
Un Annuncio di Pietro” e Gesù mi fa vedere la sua Croce e Chi era sotto Quella Croce: tutti che prendono distanza.
Così come Allora, il ripetersi: non un Consacrato che abbia pronunciato Parole di Incoraggiamento, di Sostegno per reggere le Mura di Quella Chiesa Spirituale, ma già tutto deciso, tutto accolto, come se il lasciare di Pietro fosse cosa normale.
Gesù: “In Verità, Figlia, ti dico che lo Squarcio fatto ai Cieli è Ben Grave, perché così come il Sigillo di un Consacrato è per Sempre, così il

DONO DI
PIETRO
DEVE ESSERE PER
SEMPRE.

Non può indebolirsi Pietro, perché vorrebbe dire che i Sostenitori di Pietro sono indeboliti. Guardate, Figli, nello Spirituale e non nelle pochezze umane”.
Colgo Tutto il Dolore dei Cieli per la poca Testimonianza che si sta dando della Forza di Dio nella sua Casa Terrena.
Gesù: “Figlia, dona

QUESTE GRANDI VERITÀ.

Alla Chiesa e al Mondo meditare sui Passi che stanno compiendo, Quale Gravità, Quale Dolore al Padre, alla Madre, ai Cieli e alle Anime, ai Figli di Dio Assetati e Affamati di Santità, di Fede, di Luce, di Spirituale, di:

“CREDO”,

QUELLE FORZE CHE CI FANNO CRISTIANI,
FIGLI DI QUEL CORPO MISTICO.

Quanto Dolore a quel Capo che si è fatto incoronare, affinché testimoniasse la Grazia del Padre Celeste, Che sostiene, Che aiuta senza mai lasciare cadere nessuno.
Figlia, Ciò che avevo da annunciare al Mondo è stato Compiuto. Chi ha orecchi per intendere intenda. E così sia!” (12.02.2013 Martedì. Santi Martiri di Abitene. S. Benedetto di Aniane. S. Damiano di Roma. S. Damiano d’Africa. S.Melezio di Antiochia. Beati Tommaso Hemmerford, Giacomo Fenn, Giovanni Nutter, Giovanni Munden).

La Portavoce: “Ancora una volta mi ritrovo ad affrontare il giudizio dell’Uomo, che non è mai magnanimo con me.
Ma non mi sento di sottrarmi dal Dire dei Cieli.
Chi vuole ascoltare, chi vuole riconoscere si metta in Preghiera, affinché Questo Dire possa arrivare al Santo Padre, Che abbia ancora a meditare, prima di fare un Passo così Importante, forse utile nell’umano ma, di sicuro, pericoloso nello Spirituale.
E lo Spirituale, come ci insegna Gesù, è più Concreto del materiale.
La Portavoce.

Se volete, se sentite, vi invito anche a pregare e meditare sui Seguenti Argomenti:

318 Gesù: “Non fate della Fede una politica umana” .

346 Gesù: “Qui vi ho radunati, per affidare a voi Verità Divine”.

347 Gesù, al Santo Padre: “Figlio, ho parlato per Amore di Verità” .

Santa Serata,
postato da: fra Lino 21/06/2016


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