373 S. Paolo: “Poi ho sperimentato la Luce”. 20/09/2014
373 S. Paolo: “Poi ho sperimentato la Luce”.

S. Paolo: “Figlia, la Gloria di Dio è scesa su di Me e Mi ha donato la Pienezza.
Figlia, ripercorri con Me, S. Paolo, la Via del Calvario, una Via Che è stata Identità del Vivere di Gesù.
Ma cosa è stato della mia Vita? Una Via fatta di dolore, di rabbia, di vendetta e quello è il vivere la vita, che pensavo fosse il mio cammino terreno.
Ma un giorno, di quel dolore che davo agli altri, il Signore l’ha fatto sperimentare alla mia Coscienza e anche quanto ero Io a pagare per ciò che avevo fatto agli altri. Vedi, Figlia? Non fare mai agli altri quello che non vuoi sia fatto a te.
Ma non è tutto, questo è l’umano.
Ora guarda questa prigione umana e vedila nelle mie Vesti Spirituali. Cosa vedi? Sì, Figlia, il vivere l’inferno. Quanto si soffre quando è l’Anima, il Cuore a soffrire: non vedi Figlia, perché è Doloroso, ma ti chiedo di ascoltare.
Non ascoltate insegnamenti che vengono dalle verità umane.
Gli Insegnamenti Divini sono la vostra Vera Vita. Cosa ne fai della libertà umana, quando dentro vivi la prigione? Il male, Figlia, incatena in tutti i modi.
Quando ero carnefice, vivevo tutto il riflesso della malvagità ed era sofferenza dentro e fuori il mio corpo, perché quella spada sembrava così penetrante nei corpi degli altri.
Invece quella spada penetrava nella mia Anima e Mi incatenava: catene di grandezza, di orgoglio.
Poi ho sperimentato la Luce e anche se vedi la mia prigione, era un sollievo per Me, era il debito da pagare, per sciogliere le catene che Mi tenevano inchiodato, senza alcun premio.
Figlia, non guardare se gli Uomini con la loro lingua ti incatenano e ti fanno sperimentare il dolore, perché quel dolore: diventano, giorno dopo giorno, Catene d’Amore e sono Queste Che danno Lode a Dio e Vita Vera ad ogni Creatura, Che vuole viverLe.
Vi benedico e vi accompagno. E così sia” (01.06.2014 Domenica. Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo al Padre. S. Giustino).

Luci sul Messaggio.

1 > S. Paolo: “Figlia, la Gloria di Dio è scesa su di Me”: è S. Paolo, Che racconta della Sua Conversione.
Vedo un Uomo d’altri tempi, a cavallo. E quanto si compiace della sua gloria.
E, ad un tratto, il capire Qual è la Vera Gloria: la Misericordia di Dio, Che scende su di Lui, Quella Gloria Che parla d’Amore.
S. Paolo: “Quell’Amore Che, in un Attimo, cambiò la Mia Vita, quel gran peccatore quale ero, convertito per Grazia dal Signore.
Incominciai a percorrere il Sentiero della Purificazione, così Dolorosa, che Ora, Figlia, ti do di percorrere nella Mia Testimonianza”.

2 > “e Mi ha donato la Pienezza”: Quando Dio sceglie, Quella Grazia Divina ti riveste di Vesti Nuove, Quelle Vesti Spirituali, Che ti danno di cogliere le Verità dell’Uomo: non solo peccatore, ma anche Santo.

3 > “Figlia, ripercorri con Me, S. Paolo, la Via del Calvario”: il suo Narrare sarà Specchio per tutti coloro che, con Cuore Umile, si avvicinano a Questa Parola.

4 > “una Via Che è stata Identità del Vivere di Gesù”: s. Paolo richiama

TUTTA LA TESTIMONIANZA CHE CI HA DONATO IL
FIGLIO DI DIO:
COME HA VINTO IL MALE CON IL BENE.

S. Paolo si è rispecchiato nelle Due Verità: ciò che era. E Ciò Che è diventato, ma in Lui la Consapevolezza del Calvario Che Lo attendeva, perché il suo peccato doveva essere espiato.
Il Cammino della Conversione ti porta Guarigione, ma Quel Viale da percorrere è Doloroso.

5 > “Ma cosa è stato della mia Vita?”: gli interrogativi di S. Paolo, Che mette a nudo la sua Esperienza di Vita, il suo interrogarsi.

6 > “Una Via fatta di dolore, di rabbia, di vendetta”: l’angoscia e il dolore di s. Paolo nel ripercorrere la sua Vita.
Quanto Dolore ha seminato e quanto Dolore ora ritrova nella sua Anima, nelle sue Profondità, quelle verità, che Lui portava avanti a sua immagine e somiglianza, il gloriarsi della morte dei suoi Fratelli.
Il ritrovarsi a guardare la Verità con gli Occhi di Dio e il dover fare: “Mia colpa”. Quanto dolore, quanta sofferenza, quanto si sperimenta le fiamme dell’inferno.
È un dolore che ti arde dentro, brucia fino al fondo delle viscere.
Vorresti cancellare tutto, ma non ti è possibile, finché non incontri la

MISERICORDIA DI DIO
.
7 > “e quello è il vivere la vita che pensavo fosse il mio cammino terreno”: s. Paolo: “Figli, meditate Bene su Queste Parole, quanto il maligno può trarre in inganno, fino a farti compiacere del tuo operato.
Ti lusinga, dandoti gloria, facendoti sentire un re.
Ma poi ti imprigiona”.

8 > “Ma un giorno, di quel dolore che davo agli altri, il Signore l’ha fatto sperimentare alla mia Coscienza”: s. Paolo mi fa cogliere quale dolore atroce, quando la sua Coscienza ha incontrato la Luce della Verità: la sua mano uccideva la carne.
Ora il Signore Gli fa sperimentare la morte della sua coscienza, perché lui l’ha uccisa con il male, rendendola sporca, seguendo la sua gloria, e non guardando con Coscienza che, agli Occhi di Dio, stava commettendo delle atrocità.
S. Paolo: “Figlia,

LA VERITÀ DELLA FEDE,
DELL’ESISTENZA DELL’UOMO,
PER ESSERE NEL GIUSTO:
TUTTO CIÒ CHE FAI DEVE DARE

GLORIA A DIO.

SOLO COSÌ, DI RIFLESSO, SARAI RIPAGATO NEL BENE”.

9 > “e anche quanto ero Io a pagare per ciò che avevo fatto agli altri. Vedi, Figlia? Non fare mai agli altri quello che non vuoi sia fatto a te”: Ora mi è Chiaro il Contenuto di Queste Parole:

CIÒ CHE TU PENSI CHE STAI FACENDO AGLI ALTRI,
SI IMPRIME TUTTO DENTRO DI TE,
SIA QUANDO DAI, CHE QUANDO RICEVI,
NEL BENE, O NEL MALE:
TUTTO È SCRITTO DENTRO DI NOI
E QUEL NOSTRO VISSUTO INCONTRERÀ LA

LUCE

E SARÀ ESAMINATO IN TUTTA LA SUA VERITÀ.

10 > “ma non è tutto, questo è l’umano. Ora guarda questa prigione umana e vedila nelle mie Vesti Spirituali”: è s. Paolo Che mi dà di vedere la sua prigione, perché ci troviamo nel Luogo Dove, ancora oggi, ci sono le mura della sua Prigione.
Guardando nell’umano è una prigione come tante che, in quell’epoca, esistevano.
Ma S. Paolo non vuole che mi fermi a ciò che vedono i miei occhi, ma Ciò Che Lui ha vissuto nella Fede, Quella Parte Spirituale, Dove Tutto si amplifica, Dove il Dolore si fa Immenso, perché non è più uno sguardo tra un Fratello e una Sorella, nella concretezza di un peccato, ma è

TUTTO VISTO NELLA
LUCE DI DIO,
CON LO SGUARDO DEL PADRE CELESTE,
CON QUEL DONO DEL FIGLIO SU QUELLA CROCE:
QUANTO TUTTO CAMBIA.

11 > “Cosa vedi? Sì, Figlia, il vivere l’inferno”: il tormento degli errori! L’Esame della Coscienza: quanto fa male, quanto doloroso!
E Qui l’Ampiezza dello Spirituale: ciò che s. Paolo aveva fatto, ora è come se aveva fatto tutto a se stesso: il male che lo ripaga con il male e non può esimersi dall’affrontarlo, viverlo, perché tutto deve essere sciolto, tutto deve essere purificato, per poi poter dare Gloria al Padre, Che Gli ha donato la Luce della Verità dell’essere Figlio di Dio, prima che figlio dell’uomo, il portare impresse le Due Verità:

L’ESSERE CARNE E L’ESSERE SPIRITO.

12 > “Quanto si soffre quando è l’Anima, il Cuore a soffrire”: c’è una grande differenza tra la sofferenza del corpo, concretezza umana e la Sofferenza di Quelle Parti, Dove è Impresso lo Spirituale.

13 > “non vedi Figlia, perché è Doloroso, ma ti chiedo di ascoltare”: i Cieli mi danno di cogliere, ma non mi danno di viverla, perché è una Pienezza troppo Profonda, è un Dolore Incontenibile, si sperimentano le fiamme dell’inferno.

SE L’UOMO AVESSE PRESENTI TUTTE QUESTE VERITÀ,
COSA ATTENDE OGNI FIGLIO:
CON QUANTA SUPERFICIALITÀ SI VIVE
E SI FANNO LE SCELTE.

14 > “Non ascoltate insegnamenti che vengono dalle verità umane”: s. Paolo, dopo averci donato la sua Esperienza, è come se ci pone delle Riflessioni: le verità dell’uomo non sono mai perfette, perché il male è ingannevole e può inserirsi, facendoci, delle nostre glorie di verità, scempio di menzogne.
Ora mi diventa Chiaro Ciò Che ci è stato insegnato: partire Sempre dall’Alto, dalle Verità del Padre, per non commettere degli errori, camminando nel Sentiero della vita il nostro vivere terreno, non abbassare mai lo sguardo, non attingere mai dall’uomo, ma

LA LUCE,
LA SORGENTE
ARRIVA SEMPRE DALL’ALTO.
SE L’UOMO CAPISSE QUESTO!
SE INCARNASSE QUESTO DIRE!

15 > “Gli Insegnamenti Divini sono la Vostra Vera Vita”: Quanto dicono Queste Parole:

LA VERA FEDE TI PORTA ALLA VERA VITA.
IL VIVERE LA VERA VITA TI INTRODUCE NELLA VERA FEDE:
È RICONOSCERE DIO COME PADRE,
MARIA COME MADRE NELLA SUA IMMACOLATEZZA,
TI INTRODUCE NELLA
VIA DELLA SANTITÀ,
IL CAMMINO CHE
DIO
AVEVA PREVISTO PER OGNI FIGLIO.

16 > “Cosa ne fai della libertà umana, quando dentro vivi la prigione?”: s. Paolo parla dei sepolcri imbiancati, parla della fede a propria immagine e somiglianza, parla delle ragioni umane: sono tutti misteri che appartengono all’Uomo, ma sono così ingannevoli, se non li guardi con lo

SGUARDO DI DIO.

Ti senti un uomo libero e non ti rendi conto quanto sei in prigione, perché il superficiale, la vita umana, ha un inizio. E ha una fine.
Ma anche in quell’inizio e in quella fine, se non cammini guidato dal Signore, ti presenta sempre il Conto e non sai né dove, né quando e né come e ti rendi conto di quanto, poi, sei in prigione, quanto ti manca il respiro, quanto nulla ti appaga, quanto l’insoddisfazione prende il sopravvento sul tuo essere, perché hai nutrito la tua persona, la pochezza dell’umano e non la

GLORIA DI DIO,
QUELLA CHE TI DÀ LA PIENEZZA,
QUELLA CHE, SE LA PERCORRI,
È SAZIETÀ CONTINUA.

17 > “Il male, Figlia, incatena in tutti i modi. Quando ero carnefice, vivevo tutto il riflesso della malvagità ed era sofferenza dentro e fuori il mio corpo”: s. Paolo mi richiama le sue battaglie, il suo essere carnefice lo nutriva di amarezze, perché il suo cuore si era indurito, perché lo scempio che aveva davanti non poteva viverlo appieno.
Ogni suo gesto malvagio aveva bisogno di una giustificazione, di una motivazione ed era tormento. Quel tormento che, poi, veniva coperto dall’essere osannato per la sua vittoria: il rimanere in vita e il far perire gli altri, la sua vita valeva più di quella degli altri: l’illusione, il sentirsi potente.

18 > “perché quella spada sembrava così penetrante nei corpi degli altri, invece quella spada penetrava nella mia Anima e Mi incatenava: catene di grandezza, di orgoglio”: questo sta davanti a Quello Specchio, Dove la sua vita riflessa è letta in una

VERITÀ ASSOLUTA.

Quelle ferite inferte agli altri, ora sono Ferite nella sua Anima, Ferite che hanno tanti nomi: l’orgoglio, la giustificazione, la difesa, la forza.
S. Paolo: “Figlia, tutto si tramuta in dolore, dolore che scorre e lacera: solchi che suonano di penitenza, quella penitenza che risuona di carcere”.
In un Attimo mi scorre davanti tutto ciò che ci è stato insegnato sull’io dell’uomo, dove l’orgoglio ne fa parte e quanto danno può recare.

19 > “Poi ho sperimentato la Luce e, anche se vedi la mia prigione, era un sollievo”: Queste Poche Parole Quanto dicono Tanto! La Luce Che ha incontrato s. Paolo, la Trasformazione nello Spirituale, Dove Tutto è Nuovo dentro di Lui.
Quelle carceri umane? Era Sollievo per Lui: erano così Leggere, dopo che aveva sperimentato Tutto Quell’Incontro della Luce Interiore e aveva visto la sua vita cosa ne aveva fatto e cosa stava riportando a Dio.

MA IL VEDERE NELLA LUCE,
IL COGLIERE LA
CONVERSIONE,
COME TUTTO SI TRASFORMA:
IL CAMMINO DEL PENTIMENTO
E IL DONO DEL PERDONO DEL SIGNORE:
TUTTO RISORGE,
TUTTO PUÒ ESSERE GUARITO,
TUTTO PUÒ RIDARE
GLORIA A DIO
E, DI RIFLESSO,
GUARIGIONE ALL’UOMO.

QUEL GRANDE PECCATORE, CHE PUÒ INCONTRARE LA
VIA DELLA SANTITÀ,
TUTTO PUÒ ESSERE RIPORTATO NELLA LUCE,
TUTTO PUÒ RISPLENDERE.

TUTTO IN DIO È POSSIBILE.

La Verità dello Sguardo di Dio: è così diverso da ciò che può l’uomo.
Ecco i limiti dell’uomo!
La Magnificenza di Dio, Che, con la Sua Misericordia, può riportare tutto allo Splendore: un Figlio peccatore, che ha dato morte e ha incontrato la morte e, Ora, che ritrova la Vita e dà Vita con la Sua Testimonianza, Dio Che si serve di un Uomo peccatore, per dare Luce di Verità.

QUANTO DIO AMA I SUOI FIGLI!
E QUANTO È PRONTO AL PERDONO,
ANCHE SE SI DEVE SPERIMENTARE,
NECESSARIAMENTE, LA TRIBOLAZIONE,
PERCHÉ TUTTO DEVE ESSERE ESPIATO,
TUTTO DEVE ESSERE LAVATO,
TUTTO DEVE RISPLENDERE.

20 > “per Me era il debito da pagare, per sciogliere le catene che Mi tenevano inchiodato senza alcun premio”: la sua storia umana, ciò che ha vissuto nella sua vita terrena, non era dolore per Lui.
Il suo Dolore era Quello Che portava Dentro, nelle sue Profondità.
Non era il debito che pagava con l’Uomo che gli dava gloria, che lo rifaceva nuovo, ma Ciò Che Gli ha dato di sperimentare il Signore, perché Lì ha trovato

LA RICOMPENSA,
LA GLORIA DEL PERDONO,
LA GLORIA DELL’AMORE,
L’AMARE E IL SENTIRSI AMATO,
IL RIAPRIRSI ALLA VITA,
IL POTER TORNARE NELLA
CASA DEL PADRE.

QUANTO DIO HA AMATO QUESTO FIGLIO
E QUANTO QUESTO FIGLIO SI È LASCIATO AMARE.

21 > “Figlia, non guardare se gli Uomini con la loro lingua ti incatenano e ti fanno sperimentare il Dolore”: s. Paolo parla del chiacchiericcio, di quanto l’uomo può ferire, di quanto ti può far sentire in prigione, perché non opponi resistenza, perché non tieni alla tua difesa: liberi di dire e disdire.
Ma non è il giudizio dell’uomo che, alla fine, trionfa,
Ma è il Giudizio di Dio Che farà Luce e quanto sarà Doloroso per chi ha avuto quella lingua biforcuta, perché non c’è stata accoglienza, non c’è stata preghiera, non c’è stato l’ascolto, per avere Luce se era Dio Che parlava.
Ma c’è stata ribellione, c’è stato porte in faccia, c’è stata menzogna e hanno alimentato solo il male e il male ripaga sempre con la stessa moneta.

BEATI
COLORO CHE, NELL’ERRORE, SI APRONO ALLA
LUCE
E SI LASCIANO GUIDARE
DA COLUI CHE STA DANDO LUCE A QUESTA UMANITÀ.

S. Paolo: “Figlia,

LA VOCE DI DIO HA ECO NEI CIELI E SULLA TERRA.
NESSUNO PUÒ SPEGNERE

L’ECO DEL PADRE”.

22 > “perché quel dolore diventano giorno dopo giorno Catene d’Amore”: è un Premio che l’uomo non potrà mai dare ad uno Strumento di Dio, perché dove l’uomo condanna, Dio premia, ti riempie della Sua Sapienza, ti guida, ti consola, ti sostiene, ti illumina, e non c’è pane che ti disseta come ti disseta la Sua Parola e senti Tutta la Crescita Interiore e senti Quanto è Divino e Quanto il Tuo Sapere va al di là delle conoscenze umane e Questo è il Santo Discernimento Che Dio dona ad ogni Suo Strumento.

23 > “e sono Queste Che danno Lode a Dio”:

È DIO CHE OPERA,
TUTTO GLI APPARTIENE.

24 > “e Vita Vera ad ogni Creatura Che vuole viverLe”:

IL DONO DEL VIVERE LA PIENEZZA DELL’ESSERE
FIGLI DI DIO,
DONO CHE ELARGISCE IN QUESTO TEMPO:
IL RISVEGLIO DELL’ANIMA,
DOVE SENTI LA SAZIETÀ INTERIORE,
CHE TI DONA LA PACE IN TUTTO L’ESSERE FIGLIO DI DIO.

25 > “Vi benedico e vi accompagno”: la Benedizione di san Paolo al gruppo, che è andato a far visita alle sue prigioni, dandoci Parola di Insegnamenti Divini.

26 > “E così sia”: la Pace regni tra noi.


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In questi due giorni ho sperimentato la differenza di quando inizio la giornata lasciandomi sopraffare dalla pigrizia e dall'insoddisfazione o quando inizio con la preghiera del Santo Rosario prendendo la Sua Mano lasciandomi guidare da Lui nel mio quotidiano dedicando del tempo alla Preghiera e alla Meditazione dei Suoi Insegnamenti Divini..che differenza!!!!!!Quando mi lascio sopraffare dalla pigrizia mettendo da parte la Preghiera del Santo Rosario o recitandolo tanto per lavarmi la coscienza e con il pensiero alle cose da fare e mettendo da parte i Suoi Insegnamenti la giornata inizia male, dentro di me non c'è pace e la giornata non ridà e le cose che mi ero prefissata di fare non me ne riesce nemmeno una e tutto è accompagnato dal nervosismo e ce l'ho con me e con il mondo..mentre quando inizio la giornata con la preghiera rivolgendo lo sguardo ai Cieli con il solo desiderio nel cuore di stare con loro per attingere Dolcezza e Amore e ritaglio del tempo per la Preghiera del Santo Rosario e gli Insegnamenti Divini, perché sento il bisogno di stare con Loro come una bimba piccola che ha bisogno di Stare con il Suo Papà Celeste e Mamma Celeste lasciando il mondo fuori con tutti i pensieri e parlare con loro sicura di essere ascoltata, tutto nel quotidiano ridà e le cose che volevo fare le faccio tutte e con un respiro leggero e libero e senza affanno...Ed è quello che ho sperimentato ieri e oggi e ringrazio Gesù per avermi fatto sentire così vicino la Sua Presenza donandomi Pace e Serenità nell'affrontare le piccole cose della mia vita quotidiana e chiedo a Lui perdono perché sono ancora così fragile e titubante nella Fede ancorata ancora alla terra ho bisogno di Te Gesù affinchè in me cresca la Vera Fede!nel mio cuore timidamente sta crescendo in me la certezza e la fermezza che Gesù, Maria, il Padre Celeste e i Cieli tutti non sono distanti da noi..ma sono con noi e dentro di noi vivi e presenti nella nostra Anima pronti ad ascoltarci e a donarci soccorso se umilmente chiediamo aiuto...e ringrazio Gesù per questo!Cari amici afferriamo la Coroncina del Santo Rosario e mettiamo in ascolto della Voce del Buon Pastore tornato per riportare le sue pecorelle smarrite nell'ovile...tutto dipende da noi se vogliamo metterci in ascolto..il Signore la Salvezza ce la propone ma non ce la impone...
postato da: GRAZIA 23/09/2014


19 > “Poi ho sperimentato la Luce e, anche se vedi la mia prigione, era un sollievo”: Queste Poche Parole Quanto dicono Tanto! La Luce Che ha incontrato s. Paolo, la Trasformazione nello Spirituale, Dove Tutto è Nuovo dentro di Lui.
Quelle carceri umane? Era Sollievo per Lui: erano così Leggere, dopo che aveva sperimentato Tutto Quell’Incontro della Luce Interiore e aveva visto la sua vita cosa ne aveva fatto e cosa stava riportando a Dio.

MA IL VEDERE NELLA LUCE,
IL COGLIERE LA
CONVERSIONE,
COME TUTTO SI TRASFORMA:
IL CAMMINO DEL PENTIMENTO
E IL DONO DEL PERDONO DEL SIGNORE:
TUTTO RISORGE,
TUTTO PUÒ ESSERE GUARITO,
TUTTO PUÒ RIDARE
GLORIA A DIO
E, DI RIFLESSO,
GUARIGIONE ALL’UOMO.

QUEL GRANDE PECCATORE, CHE PUÒ INCONTRARE LA
VIA DELLA SANTITÀ,
TUTTO PUÒ ESSERE RIPORTATO NELLA LUCE,
TUTTO PUÒ RISPLENDERE.

TUTTO IN DIO È POSSIBILE.

La Verità dello Sguardo di Dio: è così diverso da ciò che può l’uomo.
Ecco i limiti dell’uomo!
La Magnificenza di Dio, Che, con la Sua Misericordia, può riportare tutto allo Splendore: un Figlio peccatore, che ha dato morte e ha incontrato la morte e, Ora, che ritrova la Vita e dà Vita con la Sua Testimonianza, Dio Che si serve di un Uomo peccatore, per dare Luce di Verità.

QUANTO DIO AMA I SUOI FIGLI!
E QUANTO È PRONTO AL PERDONO,
ANCHE SE SI DEVE SPERIMENTARE,
NECESSARIAMENTE, LA TRIBOLAZIONE,
PERCHÉ TUTTO DEVE ESSERE ESPIATO,
TUTTO DEVE ESSERE LAVATO,
TUTTO DEVE RISPLENDERE.


Commento.

Questo Argomento è così Chiaro, come Luminosa è Questa Luce 19, quasi che ogni parola di commento diventa superflua.
Dio è Luce. Noi da Dio veniamo, da Dio siamo creati e a Dio torniamo di Continuo. È una Verità così Semplice, ma non la vogliamo prendere in considerazione, ma non per questo non si compie attimo per attimo.
E ci sarà un Momento, come per s. Paolo, quando questa Luce illuminerà le nostre Profondità e ci diventerà Chiaro chi siamo, dove ci troviamo e cosa stiamo riportando a Dio.
Abbiamo vissuto come se Dio non esistesse e il camminare senza Dio è camminare nelle tenebre e l’edificare rovine.
Ora che il Cristo Risorto Torna, non è più possibile non incontrarLo, far finta di nulla.
Egli Viene come la Luce Che illumina non per condannare, ma per perdonare. Tutto Gli appartiene, Tutto Gli è sottomesso, nulla Gli è impossibile e Questa Sua Onnipotenza è Onnipotenza nell’Amore e nella Misericordia.
È così Bello contemplare Ciò Che ha operato in S. Paolo: era convinto di servire Dio, arrivando fino ad uccidere i suoi simili, invece stava servendo se stesso e seguendo la sua malvagità.
Incontrando Quella Luce nella sua vita, s. Paolo non è fuggito, ma ha permesso che illuminasse tutto il suo Mistero di Figlio dell’Uomo ma, ancor più, di Figlio di Dio.
Quella Luce Che si fa Sangue Versato su Quella Croce ha lavato tutti i suoi peccati, ha guarito tutte le sue ferite ha perdonato ogni suo errore e ora rialza Paolo e opera il Miracolo più Grande: rende Paolo Testimone della Sua Opera.
Pochi hanno peccato quanto Paolo. Ma, ancora di più: pochi hanno Testimoniato Cristo e la Sua Opera Quanto Lui.
Paolo ci dona Questa Sua Testimonianza Viva Oggi, perché Ciò Che il Cristo Risorto ha operato in Lui, Oggi vuole operarLo in Ciascuno di noi, in chi, anche se è Doloroso incontrarLa, non teme la Luce, ma La cerca, perché è una Luce Che ama, perdona, guarisce, illumina, guida fino a Quel Padre Che ci ha creati con Tanto Amore e con Amore Eterno anela a ricolmarci di Sé, perché il Suo Splendore, possa essere anche il nostro.
Anche noi, incontrando Quella Luce Che ci fa cadere da cavallo, domandiamo: “Chi sei Tu, oh Signore?” e la Risposta di Quella Luce sarà il farci Nuovi, Figli Degni dei Nuovi Cieli e della Nuova Umanità.

Atti 9, 1 Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote 2 e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati.
3 E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo 4 e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ”.
5 Rispose: “Chi sei, o Signore?”.
E la voce: “Io sono Gesù, che tu perseguiti! 6 Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”.
7 Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. 8 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, 9 dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda”.

postato da: fra Lino 24/09/2014


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