778 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Marco 14, 1-15, 47. 24/03/2024
778 Luci Donate da Gesù alla Portavoce su Marco 14, 1-15, 47.

Dal Vangelo Secondo San Marco.

Marco 14, 1 Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. 2 Dicevano infatti: “Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo”. 3 Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo capo. 4 Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: “Perché tutto questo spreco di olio profumato? 5 Si poteva benissimo vendere quest’olio a più di trecento denari e darli ai poveri!”. Ed erano infuriati contro di lei. 6 Allora Gesù disse: “Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona; 7 i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. 8 Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto”. 10 Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. 11 Quelli all’udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l’occasione opportuna per consegnarlo. 12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: “Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?”. 13 Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: “Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo 14 e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi”. 16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. 17 Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. 18 Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: “In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà”. 19 Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: “Sono forse io?”. 20 Ed egli disse loro: “Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. 21 Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Bene per quell’uomo se non fosse mai nato!”. 22 Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. 23 Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti. 25 In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio 26 E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27 Gesù disse loro: “Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto: “Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”. 28 Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea”. 29 Allora Pietro gli disse: “Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò”. 30 Gesù gli disse: “In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte”. 31 Ma egli, con grande insistenza, diceva: “Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò”. Lo stesso dicevano anche tutti gli altri. 32 Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: “Sedetevi qui, mentre io prego”. 33 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 34 Gesù disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”. 35 Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora. 36 E diceva: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu”. 37 Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora sola? 38 Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. 39 Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. 40 Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli. 41 Venne la terza volta e disse loro: “Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. 42 Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino”. 43 E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 44 Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: “Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta”. 45 Allora gli si accostò dicendo: “Rabbì” e lo baciò. 46 Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. 47 Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio 48 Allora Gesù disse loro: “Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. 49 Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!”. 50 Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. 51 Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. 52 Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo. 53 Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54 Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. 55 Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56 Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi. 57 Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58 “Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d’uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d’uomo”. 59 Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde. 60 Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?”. 61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: “Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?”. 62 Gesù rispose: “Io lo sono! E vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo”. 63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: “Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?”. Tutti sentenziarono che era reo di morte. 65 Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: “Indovina”. I servi intanto lo percuotevano. 66 Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote 67 e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: “Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù”. 68 Ma egli negò: “Non so e non capisco quello che vuoi dire”. Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. 69 E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: “Costui è di quelli”. 70 Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: “Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo”. 71 Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: “Non conosco quell’uomo che voi dite”. 72 Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: “Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte”. E scoppiò in pianto. 1 Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero e lo consegnarono a Pilato. 2 Allora Pilato prese a interrogarlo: “Sei tu il re dei Giudei?”. Ed egli rispose: “Tu lo dici”. 3 I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse. 4 Pilato lo interrogò di nuovo: “Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!”. 5 Ma Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato. 6 Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta. 7 Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio. 8 La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva. 9 Allora Pilato rispose loro: “Volete che vi rilasci il re dei Giudei?”. 10 Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. 11 Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. 12 Pilato replicò: “Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. 13 Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. 14 Ma Pilato diceva loro: “Che male ha fatto?”. Allora essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”. 15 E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. 16 Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. 17 Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. 18 Cominciarono poi a salutarlo: “Salve, re dei Giudei!”. 19 E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. 20 Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. 21 Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. 22 Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio, 23 e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. 24 Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. 25 Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. 26 E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. 27 Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. 28. 29 I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: “Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, 30 salva te stesso scendendo dalla croce!”. 31 Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano: “Ha salvato altri, non può salvare se stesso! 32 Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo”. E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. 33 Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. 34 Alle tre Gesù gridò con voce forte: “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?”, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 35 Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: “Ecco, chiama Elia!”. 36 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce”. 37 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. 38 Il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto in basso. 39 Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”. 40 C’erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, 41 che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme. 42 Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, 43 Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. 44 Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. 45 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46 Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. 47 Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto (Marco 14, 1-15-47).

Luci sul Vangelo.

La Portavoce: “L’Evangelista Marco ci Testimonia il tempo di Gesù che precede la Pasqua.
Due giorni prima c’erano i sommi sacerdoti e gli scribi che cercavano con l’inganno di uccidere Gesù e, nello stesso tempo, cercavano di non far conciliare ciò con la Festa, per non creare un tumulto tra il popolo.
Intanto Gesù era a Betania, nella casa di Simone il lebbroso, dove si recò una donna, portando con sé un vasetto di alabastro pieno di olio profumato di nardo genuino, di gran valore e Glielo versò sul Capo.
Alcuni dei presenti, al vedere ciò, si sdegnarono, rimproverando la donna per tale spreco: si poteva vendere e dare il denaro ai poveri.
Allora Gesù Disse: “Lasciatela stare, perché le date fastidio?”. Parlava di Quell’Opera della donna come una Cosa Buona e Lo era, perché ciò che non comprendevano i presenti, era Giusto per Gesù, perché ella aveva dato Inizio alla Preparazione del Suo Corpo per la Sepoltura.
Gesù Rivelò Qualcosa di Più: il Suo Tempo era Arrivato, per i poveri, che restavano, c’era sempre il tempo per poterli beneficare. Mentre per Lui era Giunto il Tempo.
Anche Gesù diede una Ricompensa all’Opera che ha compiuto la donna, Dicendo: “In Verità vi dico che, dovunque, in tutto il mondo, sarà Annunziato il Vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto”. Il Vedere che le Promesse di Gesù Parlano di Eterno, il Suo Dire era Sempre per il Compiuto ma, ancora, non si era in grado di comprendere.
Anche l’opera che ha compiuto Giuda Iscariota si ricorda per l’eternità: colui che ha venduto il Suo Maestro per pochi danari: ponendo l’inizio dell’Opera Buona della Donna, con l’opera oltraggiosa del male.
Intanto i Discepoli si occuparono di dove potevano andare a mangiare la Pasqua, chiedendo a Gesù, Che inviò due di loro in città: “E vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua. Voi seguitelo e, entrati in casa, dite al padrone: “Il Maestro dice: “Dov’è la Mia Stanza, perché Io vi possa mangiare la Pasqua con i Miei Discepoli?”. Il padrone di casa gli mostrò la sala al piano superiore con dei tappeti, già pronta. Era già stato Tutto Stabilito, come l’Avanzare di Gesù era già stato Preceduto così come doveva essere.
La sera Gesù giunse con i Suoi Dodici e, mentre mangiavano, Disse: “In Verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con Me, Mi tradirà”. Essi si rattristarono e cominciarono a chiederGli: “Sono forse io?”. Gesù Disse: “Colui che intinge con Me nel piatto”.
Poi Aggiunse: “Il Figlio dell’Uomo se ne va”: Queste Parole Racchiudono Ciò Che Gesù Sapeva, Ciò che doveva Affrontare ma, fino all’ultimo, diede la Possibilità di desistere dal tradimento, Annunciando anche di quale sorte attendeva chi Lo stava per tradire.
Il Bene Porta Sempre Tutto alla Luce per la Salvezza. Mentre il male, una volta che viene reso cieco dall’avidità, dalla gelosia, non riesce a desistere.
Guai a quell’uomo che si chiude alla Conversione, perché è meglio che non fosse mai nato!
Gesù, Durante la Cena, Prese il Pane e, Pronunziata la Benedizione, Lo Spezzò, Lo Diede Loro Dicendo: “Prendete, Questo è il Mio Corpo”. Poi Prese il Calice e Rese Grazie, Lo Diede Loro e Ne Bevvero tutti. E Disse: “Questo è il Mio Sangue, il Sangue dell’Alleanza, Versato per molti”.
Gesù: “Vedi, Figlia, la Verità Che fa male Quando La si scrive: “Molti” non è: “Tutti”, perché non tutti Mi hanno accolto come Maestro della propria vita e, se Questo è, in quanti hanno reso vano il Mio Sacrificio. Nessuno legge: “Sacrificio di Morte” e “Morte di Croce” come un Dono Elargito dalla Misericordia del Padre Mio. Per Questo ogni Figlio ha il Giudizio nella Verità del proprio vissuto.
In Verità vi dico, che Io non berrò più del frutto della vite, fino al Giorno in Cui Lo Berrò Nuovo nel Regno di Dio”: Ancora il Dare l’Annuncio della Sua Ora.
Dopo aver Cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi, Gesù disse loro: “Poiché sta scritto: “Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea”. Ma c’era Pietro, che era pronto a sostenere che lui non si sarebbe scandalizzato.
E Gesù Gli disse: “In Verità Ti dico: proprio tu, oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, Mi rinnegherai tre volte”. Pietro, pronto a replicare che era pronto anche a morire, ma non a rinnegarLo.
Gesù Conosceva Bene la paura della Carne: i sentimenti contrastanti che assalgono davanti al pericolo, perché Conosceva Bene cosa vuol dire essere Vero Uomo, senza la Pienezza della Divinità, perché se Ne era Spogliato, Ciò a Testimoniare che Ciò che bisogna nutrire è il nostro essere con la Verità dello Spirito Santo, Che ti Suscita la Verità Tutta Intera, il: “Credo”, Che è la Fede Che Parla per l’Eternità, Ciò Che va oltre il Corpo.
Ed ecco Gesù si Racconta come Uomo: giunti ad un podere, chiamato Getsemani, Egli Disse ai Suoi Discepoli: “Sedetevi qui, mentre Io prego”. E, dopo aver preso con Sé Pietro, Giacomo e Giovanni, cominciò a sentire paura e angoscia e Disse Loro: “La Mia Anima è Triste fino alla Morte” e Li Invitò a restare e vegliare e, allontanandosi un po' da Loro, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da Lui quell’ora e diceva: “Abba, Padre! Tutto è Possibile a Te. Allontana da Me questo calice. Però non ciò che Io voglio. Ma Ciò Che Vuoi Tu”.
Gesù: “Ancora un Insegnamento: la fragilità umana porta a chiedere Soccorso ed è Giusto affidarsi. Ma Ciò Che è più Giusto aggiungere: “Non la nostra volontà, ma la Tua” affinché ogni Figlio dia un senso alla propria vita Rimettendosi alla Tua Volontà, Padre. Ciò Testimonierà che abbiamo Compreso che nulla ci è dovuto, perché Tu sei l’Amore e l’Amore è Sempre Dono”.
Poi Gesù, tornando indietro, Lì trovò addormentati e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora sola?”. Poi disse Loro di vegliare e pregare per non entrare in tentazione: “Lo Spirito è Pronto, ma la Carne è Debole”.
Cogliere ancora di più che Ciò Che si vive nello Spirito non si riesce a vedere e noi sappiamo gestire solo la concretezza del nostro corpo ed è proprio partendo dalla paura, dal dolore, dall’angoscia che possiamo aprirci alla ribellione e, diventando ciechi e sordi, non ci affidiamo al Padre, ma cadiamo nella tentazione. Cerchiamo di ascoltare Bene la Mano Tesa come La si Stringe. E come si apre la mano per non volere la tentazione, lasciandola andare.
Gesù, allontanandosi di nuovo, Pregava Dicendo le medesime parole. Tornato indietro Li trovò di nuovo addormentati. Finché tornò per la terza volta e Disse: “Dormite, ormai e riposatevi! Basta, è venuta l’Ora: ecco, il Figlio dell’Uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori”.
E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici e con lui una grande folla, armati di bastoni e spade, mandati dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Giuda aveva lasciato detto un segno: “Colui che bacerò, è Lui. arrestateLo e conduceteLo sotto buona scorta”, e, accostatosi a Gesù, Lo chiamò: “Rabbì” e Lo baciò, dando inizio all’arresto. Uno dei presenti estrasse una spada e tagliò un orecchio a un servo del sommo sacerdote.
Allora Gesù disse loro: “Come contro un brigante, con spade e bastoni, siete venuti a prenderMi, eppure ogni giorno ero in mezzo a voi ad insegnare e non Mi avete arrestato. Si adempiano, dunque, le Scritture!”. E tutti Lo abbandonarono e fuggirono. Un giovanotto Lo seguiva ma, quando fu preso al lenzuolo che portava, fuggì anche lui.
Preso Gesù, Lo condussero dai sommi sacerdoti, dove si riunirono anche i sacerdoti, gli anziani e gli scribi, per cercare di dare falsa testimonianza contro di Lui, senza trovarne, perché erano discordanti.
Intanto, da lontano, c’era Pietro, che Lo aveva seguito fin dentro al cortile e si scaldava al fuoco tra i servi.
Gesù, Che veniva accusato, non rispondeva. Allora il sommo sacerdote Lo interrogò dicendo: “Non rispondi nulla?”. Ma Egli Taceva. Poi Gli disse: “Sei Tu il Figlio di Dio Benedetto?”.
E fu allora che Dette una Verità, Gesù Rispose: “Io Lo sono! E vedrete il Figlio dell’Uomo Seduto alla Destra della Potenza e venire con le nubi del Cielo”. L’Insegnamento di Gesù: “A cosa serve giustificarsi quando, chi muove delle accuse, sono false? Davanti alla menzogna meglio tacere, perché preda della cecità, si entra in un conflitto dove ci si fa solo male”.
Davanti alla Testimonianza di Luce di Gesù il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse che non c’era più bisogno di altre testimonianze, perché l’accusa era di aver bestemmiato, così avevano trovato di che accusarLo ed erano tutti concordi. È così che le Verità delle Scritture Continuavano a Concretizzarsi: Quel Figlio fu schiaffeggiato, deriso, percosso dai servi.
E anche il compiersi del rinnegare di Pietro, che era nel cortile, si adempi, quando una serva gli chiese: “Anche tu eri con il Nazzareno, con Gesù”. Ma Egli negò e il gallo cantò per la prima volta. La serva, per la seconda volta disse: “Costui è di quelli”. Ma Pietro negò. Gli fu richiesto, visto che era galileo, se Lo conosceva. Ma Egli cominciò ad imprecare e a giurare che non Lo conosceva e, per la seconda volta, un gallo cantò e fu proprio allora che Pietro ricordò le Parole di Gesù: “Prima che il gallo canti due volte, Tu Mi avrai rinnegato tre volte” e scoppiò in pianto. La Parola di Gesù Che Diventa Luce e, in Pietro, la Verità Diventa Pentimento.
Al mattino, dopo aver tenuto consiglio, misero Gesù in catene e Lo condussero da Pilato. Pilato cominciò ad interrogarLo, dicendo: “Sei Tu il re dei giudei?”. Ma Egli Rispose: “Tu lo dici”. Anche se i sommi sacerdoti muovevano molte accuse e Pilato continuava a chiedere a Gesù, Egli non rispondeva.
Gesù: “Figlia, Ciò Che ho Lasciato come Insegnamento a coloro che dovevano essere Miei Servitori era per far sì che si Convertissero, dopo che Tutto si Compì.
Mentre agli uomini di potere ho lasciato che facessero con le loro leggi: non sono gli uomini che possono giudicare Ciò Che è di Dio.
Il Giusto? Date a Cesare quello che è di Cesare. Date a Dio Ciò Che di Dio. L’uomo può punire sulla terra. Ma poi è la Giustizia di Dio Che ti dà di Vivere l’Eterno nella Sua Casa. O in quella di Satana”.
Pilato, meravigliato del fare di Gesù, Che non replicava, decise di rimettere la scelta di decidere al popolo, visto che era la Festa ed era solito rilasciare un carcerato, stabilì che la scelta cadesse tra Barabba e Gesù. Riunita la folla, Pilato disse: “Volete che vi rilasci il re dei giudei?”. Ma i sommi sacerdoti, erano invidiosi di Gesù, tant’è che incitavano la folla a chiedere di rilasciare Barabba, che era un ribelle e un omicida.
Gesù: “Figlia, ecco cosa succede a chi serve se stesso, usando la Parola del Padre, per invidia personale: Essa porta alla cecità, così come accadde a Lucifero.
Il culmine dell’odio venne alla replica di Pilato: “Che farò, dunque di Quello che voi chiamate il re dei giudei?”. Ed essi gridarono: “CrocifiggiLo!”. Pilato chiese: “Che male ha fatto”. Ma essi gridarono più forte: “CrocifiggiLo”. Allora Pilato, dopo aver rilasciato Barabba, per dare soddisfazione al popolo, fece flagellare Gesù e poi Lo consegnò per crocifiggerLo.
I soldati Lo portarono dentro al pretorio e convocarono tutta la coorte. Lo vestirono di porpora ed intrecciarono una corona di spine e Gliela misero sul Capo. Diedero inizio agli insulti: “Salve re dei Giudei” a seguire: sputi, percosse, piegando le ginocchia davanti a Lui. Quanta malvagità!”.
Gesù: “Figlia, quando gli uomini si lasciano condurre dall’odio, dalle catene di satana, questo è ciò di cui è pieno il suo regno: ve l’ho insegnato lasciandovi Questa Testimonianza. Prendete distanza dall’odio”.
Dopo che Lo avevano schernito, Lo spogliarono e Lo condussero fuori per crocifiggerLo. Passava di lì un tale di nome Simone di Cirene, lo costrinsero a portare la croce. Condussero Gesù al luogo del Golgota e Gli offrirono vino mescolato a mirra, ma non ne prese.
Erano le nove del mattino quando Lo Crocifissero e si divisero le sue Vesti tirandole a sorte! E misero il motivo della condanna sulla Croce: “Il Re dei Giudei”. Con Gesù crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. I passanti continuavano ad insultare Gesù, dicendo: “Ehi, Tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce”. Anche i sommi sacerdoti e gli scribi si prendevano beffe di Gesù, dicevano: “Ha salvato altri, non può salvare se stesso! Il Cristo, il Re d’Israele scenda dalla croce perché vediamo e crediamo”.
Gesù: “Figlia, il Culmine dell’Amore Che vi ho lasciato come Testimonianza: il farmi Agnello per Servirvi e potervi Redimere, dover sperimentare la morte. Non tanto morire con quel Corpo Martoriato da Ferite e Insulti, ma sentire l’Abbandono, la Distanza del Padre Mio per poter morire, perché l’Amore non può morire. Capiste Questo!”.
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù Gridò con Voce Forte: “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?” che significa: “Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato?”.
Gesù: “Figlia, su Quella Croce, Vero Uomo, ho Testimoniato che il Mio Spirito Mi ha lasciato per rifare Nuove tutte le cose. Ciò che è la Verità dell’Essere Figli: Vero Corpo e Vero Spirito. Il Corpo Resta. Lo Spirito Inizia il Nuovo della Vera Vita, o della vera morte, per l’Eternità.
Come poteva andare diversamente, se sono stato Inviato dal Padre Mio per la Salvezza dell’Umanità?”.
Alcuni dei presenti, sotto la Croce, udito le Parole di Gesù, dicevano: “Ecco, chiama Elia”. E uno prese una spugna, la inzuppava di aceto e la pose su una canna per darGli da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglerLo dalla croce”.
Ma Gesù, dando un Forte Grido, Spirò.
Il velo del Tempio si squarciò in due. Allora il centurione, visto come Spirò, disse: “Veramente Quest’Uomo era Figlio di Dio”. C’erano delle donne: Maria di Magdala, Maria, Madre di Giacomo, di Ioses e Salome ed altre, che erano salite a Gerusalemme.
Quando giunse la sera, che era la Parasceve, la vigilia del Sabato, Giuseppe d’Arimatea, che aspettava anche Lui il Regno di Dio, era un membro autorevole del sinedrio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il Corpo di Gesù. E Pilato, assicuratosi che fosse morto, concesse la Salma a Giuseppe. Giuseppe comprò un lenzuolo bianco e, calatoLo dalla Croce e avvoltoLo nel lenzuolo, Lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro.
Gesù: “Figlia, la Mia Vita a Testimonianza della Verità Tutta Intera, della Umiltà Tutta Intera, della Servitù Tutta Intera, della Misericordia Tutta Intera, della Vittoria Tutta Intera e della Luce dello Spirito Santo, Che è Dono di Sapienza Tutta Intera.
Beati i Puri di Cuore Che si Aprono alla Luce”.
Intanto Maria di Magdala e Maria, Madre di Ioses, osservarono dove veniva deposto il Loro Signore Gesù.
Gesù: “Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen”
(23.03.2024 Sabato. S. Turibio di Mogrovejo).


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