640 Gesù: “Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio” (Luca 11, 20) (Giovedì III Quaresima).
Dal Vangelo Secondo Luca.
In quel tempo 14 Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. 15 Ma alcuni dissero: “È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni”. 16 Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 17 Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: “Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. 18 Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. 19 Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. 20 Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. 21 Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. 22 Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l’armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. 23 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde” (Luca 11, 14-23).
Luci sul Vangelo.
La Portavoce: “L’Evangelista Luca ci racconta di un Miracolo Che Gesù fece a un uomo che aveva un demonio muto e, quando uscì da quell’uomo, egli cominciò a parlare e la folla ne rimase Meravigliata.
Al contrario di alcuni della folla, che Lo accusavano di ciò che aveva operato: era in nome di beelzebul, capo dei demoni.
Altri, per metterLo alla prova, Gli domandarono un segno dal Cielo.
Ma Gesù, Che conosceva i loro pensieri, gli disse: “Ogni regno, diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra”.
Ciò Che Gesù voleva far capire loro era che, se Gli davano dell’impostore, perché scacciava in nome di beelzebul, come poteva il male liberare un uomo dal male, era controproducente per il suo regno.
E non basta, c’era anche qualcuno che Gli chiedeva di fare un segno che venisse dal Cielo, era solo un pretesto per attaccare Gesù.
Quanto è difficile riconoscere i Meriti, l’Operare di Bene, c’è sempre la gelosia, l’invidia, la malvagità degli uomini, che cercano di screditare, fino a protestare un’Opera di Bene e farLa passare per un potere del male.
Quando l’uomo non cammina nella Verità di Dio, non riuscirà mai a saper leggere il Bene e, tanto meno, ad inginocchiarsi Davanti a Tanta Grazia.
Gesù, Che era un Operatore d’Amore e Guarigione, fece una Domanda di Rimprovero a quelli della folla, dicendo: “Ma se Io scaccio in nome di beelzebul, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici.
Se invece Io scaccio i demoni con il Dito di Dio è Qui tra voi il Regno di Dio ed Io Ne sono Testimone”.
Aggiunse Gesù: “Quando un uomo forte, ben armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro”. È come Cogliere un Insegnamento di Custodia e Protezione: se accogli il Bene e te Ne prendi Cura, resterai Custodito e sarai al Sicuro.
Ma se arriva uno più forte e lo vince e gli toglie l’armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino, il Vedere che il Dire di Gesù era un Insegnamento che non si deve contrastare chi ha più Forza nella Grazia dell’Operare il Bene, perché era Colui Che era il Figlio di Dio e non ci si può contrapporre a Lui, facendoLo passare per il male, solo perché loro non erano all’altezza di compiere Tali Miracoli.
Ancora, Mai mettersi Contro il Sommo Bene, perché chi non è con la Luce è contro, con il buio e chi non accetta la Luce, non può raccogliere, ma solo disperdere il Bottino di Grazia.
Se ogni Figlio meditasse su se stesso, chiedendosi quanto è in grado di vivere il Bene Che ci ha Insegnato Gesù e di quanto, invece, Lo contrasta pur di non fare: “Mia colpa”, per quanti errori di peccato ha commesso, perché non L’ha accettato nella propria vita, camminando nelle valli oscure dell’incredulità, della presunzione, dell’arroganza e dell’innalzamento, che ci ha resi ciechi e stolti”.
(16.03.2023 Giovedì. S. Giovanni de Brebeuf, Martire).
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