633 Gesù: “Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo” (Luca 16, 22) (Giovedì II Settimana Quaresima). 09/03/2023
633 Gesù: “Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo” (Luca 16, 22) (Giovedì II Settimana Quaresima).

Dal Vangelo Secondo San Luca.

In quel tempo Gesù disse ai farisei: 19 “C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. 20 Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, 21 bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23 Stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. 24 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. 25 Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. 26 Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. 27 E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento. 29 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. 30 E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. 31 Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi” (Luca 16, 19-31).

Luci sul Vangelo.

La Portavoce: “L’Evangelista Luca ci racconta che, in Quel Tempo, Gesù raccontò una Parabola ai farisei. C’era un uomo molto ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
Mentre fuori la sua porta c’era un uomo povero, di nome Lazzaro, che mendicava ciò che cadeva dalla mensa dei ricchi. E persino i cani andavano a leccargli le piaghe.
Un Giorno il povero morì e fu portato dagli Angeli in Seno ad Abramo.
Il Cogliere che le Porte dei Cieli ancora erano Chiuse e la Visione Che ci dà Gesù è un Luogo Dove anche i Padri della Terra Attendevano che si Compisse il Sacrificio di Gesù, per poter Riaprire le Porte della Casa del Padre, il Paradiso.
Poi morì anche il ricco e fu sepolto e la sua casa divenne l’inferno. Tra i tormenti levò gli occhi e vide da lontano Abramo e Lazzaro, Accanto a Lui. Allora gridò: “Padre Abramo, abbi pietà di me, manda Lazzaro ad intingere nell’acqua la punta del dito per bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura”.
Ancora un’immagine, seppur minima, di cosa si vive all’inferno: l’arsura dell’aridità, della mancanza del Nutrimento, l’arsura di quell’Acqua Fonte della Vita.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati, hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro i suoi mali. Ora Lui, invece, è Consolato. E tu vivi in mezzo ai tormenti”.
Il cogliere che la Vita Terrena è un Cammino di Possibilità di Conversione.
Mentre, dopo la morte, si raccoglie il Giusto di Dio, senza sconti.
Ancora, il Vedere come Abramo chiama: “Figlio” quel ricco, che si trova negli abissi, perché Questa è la Verità: anche lui era Figlio, Che aveva Ricevuto Vita dal Padre.
E Quanto Dolore per i Giusti, Che vedono i Figli di Quel Padre finire nelle fiamme dell’inferno, dove tra loro e Quelli Che si salvano c’è un Grande Abisso: coloro che sono all’inferno non possono passare in Paradiso.
E né, dal Paradiso, si può soccorrere chi è nell’inferno.
Allora il ricco pregò Abramo di mandare qualcuno ad ammonire i suoi cinque fratelli, perché anche loro vivevano come lui: “Affinché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”.
Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè ed i Profeti, ascoltino Loro”.
Ma al ricco non bastava Questa Proposta, perché anch’egli non aveva ascoltato Mosè ed i Profeti ed era certo che i suoi fratelli non si sarebbero convertiti. E pensava: “Se qualcuno dei morti andrà da loro, si ravvederanno”.
Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè ed i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi”.
Ancora una Volta Gesù ci insegna che l’uomo non deve attingere dalla sua carne corruttibile, ma confidare nel Signore, Che illumina i Cuori e ti conduce sulla Retta Via, Dove Incontri una Miriade di Insegnamenti, Che è Fonte di Vita, Che ti tengono Lontano dai tormenti delle fiamme e dall’arsura della sete.
Ognuno sa riconoscere con chi decide di condursi: con la sua carne.
O con la Luce del Signore, Maestro di Vita”.
(09.03.2023 Giovedì. S. Caterina da Bologna. S. Francesca Romana. S. Domenico Savio).


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