631 Gesù: “E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo” (Matteo 23, 9) (Martedì II Settimana Quaresima). 07/03/2023
631 Gesù: “E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo” (Matteo 23, 9) (Martedì II Settimana Quaresima).

Dal Vangelo Secondo San Matteo.

In quel tempo 1 Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 2 “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente. 8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato” (Matteo 23, 1-12).

Luci sul Vangelo.

La Portavoce: “In Quel Tempo Gesù, parlando alla folla e ai Suoi Discepoli, disse di ascoltare ciò che dicevano gli scribi e i farisei e li invitava a farlo e ad osservarlo. Ma di non tenere conto delle loro opere, perché dicono e non fanno, tant’è che legano pesanti fardelli e li impongono sulle spalle delle genti.
Ma loro sfruttano il privilegio di essere scribi e farisei e amano mettersi in mostra alle genti, prendendo i primi posti nelle sinagoghe, amano posti d’onore nei conviti, amano i saluti nelle piazze, fino a lusingarsi, facendosi chiamare: “rabbi” dalle genti.
Gesù da tutto questo dissentiva, perché per i Cieli era solo una cattiva testimonianza.
Per Questo chiedeva ai Suoi Discepoli di non farsi chiamare “rabbi”, “Perché Uno Solo è il Vostro Maestro e Voi siete Tutti Fratelli”.
E Li invita a non chiamare nessuno “padre” sulla terra, “Perché Uno Solo è il Padre Vostro, Quello del Cielo”.
Quanto riconosco Veritiere Queste Parole: così come Allora, per i Discepoli, così Ora per i Discepoli, se la Propria Vita La si mette nelle Mani del Padre Celeste, Ciò significa che da Quel Momento i Discepoli sono Tenuti, Gioiosamente Aperti, ad Attingere e Camminare PAROLE ed OPERE con il Dire di Gesù, Quell’Inviato Che Indica la Via Eterna con un Inizio e senza una fine Partendo, da una Parte Spirituale, da Dove si Viene, Pensiero di Dio, e da una Concretezza, Paterna e Materna: Genitori, un Cammino di Pellegrinaggio da Riempire di Opere Buone, o cattive, a seconda della propria volontà, per poi finire in Quell’Infinito di condanna, Inferno. O di Salvezza, Paradiso.
Ancora Giusto e Veritiero Questo Insegnamento: “E non fatevi chiamare “maestri”, perché Uno Solo è il Vostro Maestro, il Cristo”.
Non mi rimane che dirTi Grazie, Dio Padre e Maestro Gesù Cristo, Che Me Lo avete Insegnato, perché Solo Voi potete dare Luce al buio dei Figli.
“Il più grande tra voi sia il vostro Servo.
Chi invece si innalzerà sarà abbassato.
E chi si abbasserà sarà innalzato”.
Capissimo Questo, Signore, sulla Terra, che ogni cosa incomprensibile agli uomini, o ti viene Donata dallo Spirito del Divin Maestro.
Oppure non avrai una verità che ti illumina e ti dà Pace”.
(07.03.2023 Martedì. Ss. Perpetua e Felicita).


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