577 Gesù: “C’era un uomo ricco che aveva un amministratore” (Luca 16, 1). 27/11/2022
577 Gesù: “C’era un uomo ricco che aveva un amministratore” (Luca 16, 1).

Dal Vangelo Secondo San Luca.

1 Diceva anche ai discepoli: “C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. 2 Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. 3 L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. 4 So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. 5 Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: 6 Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. 7 Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. 8 Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce” (Luca 16, 1-8).

Luci sul Vangelo.

1 Diceva anche ai discepoli: “C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. 2 Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore” (Lc 16, 1-2) La Portavoce: “Gesù continua ad ammaestrare i Suoi Discepoli Attraverso una Parabola, Che racconta di un ricco che aveva un amministratore, che sperperava gli averi del ricco.
Quando il padrone fu informato, chiese spiegazioni all’amministratore. Di conseguenza ci fu un allontanamento dell’amministratore disonesto”.
“3 L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. 4 So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. 5 Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: 6 Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. 7 Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta” (Lc 16, 3-7) La Portavoce: “Egli si chiedeva come avrebbe fatto, visto che non aveva mai fatto nessun lavoro né nei campi, né a cercare l’elemosina, perché si vergognava troppo.
Allora pensò di conquistarsi la benevolenza dei debitori chamandoli e chiedendogli, ad ognuno, quanto doveva restituire al padrone e ad ognuno scontò il dovuto del debito, così che, quando il padrone lo cacciava, avesse qualcuno che lo ospitasse e lo sfamasse”.
“8 Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce” (Lc 16, 8) La Portavoce: “Alla fine il padrone lodò l’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza.
Gesù disse Loro: “I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari, sono più scaltri dei Figli della Luce”.
Se ci fermiamo ad uno sguardo umano, sembra che sia una parabola che ti porta ad essere disonesto.
Ma se meditiamo Attentamente, possiamo vedere come Gesù definisce i figli disonesti. Mentre i Figli Onesti Li chiama: “Figli della Luce” li differenzia e che i primi sono peccatori e astuti, perché chi li guida è il male.
Mentre i Secondi, Che sono Figli della Luce, sono Guidati da Lui, Che è Giusto”.
(04.11.2022 Venerdì. Ss. Agricola e Vitale, Martiri. S. Carlo Borromeo).


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