208-9 Ap 2, 1-7 “Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita”. 08/04/2011
208-9 Ap 2, 1-7 “Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita”.

Lettere alle Sette Chiese: Apocalisse 2, 1-3, 22.

1 A Efeso: Apocalisse 2, 1-7.

Ap 2, 1 “All’angelo della Chiesa di Efeso scrivi: Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro: 2 Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. 3 Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. 4 Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. 5 Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. 6 Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch’io detesto. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”.

Luci su Ap 2, 1-7.

Ap 2, 1a “All’angelo della Chiesa di Efeso scrivi” : Gesù, Che dà Lezioni di Verità e Giustizia, attraverso Giovanni, al Pastore della Chiesa di Efeso.

2, 1b: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra” : annunciandosi come Colui Che ha fondato i Pilastri della Ricchezza Spirituale: i Sacramenti.

2, 1c “e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro” : e cammina nella Luce delle Verità di Dio, gli Insegnamenti del Padre attraverso la Testimonianza del Figlio, Che ha introdotto la Santità nella sua Casa Terrena, Concretezza sulla Terra.

2, 2a “Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi” : quante difficoltà, quanta fatica Gesù coglie nelle carni dei Consacrati, perché spogliarsi di esse per servire appieno il Padre comporta tante rinunce, tante difficoltà.
Il vivere il quotidiano, il difendersi dagli attacchi, l’annunciare la sua Parola e non essere scalfito dalle tentazioni: sono tutte verità che Gesù conosce e che dà Atto ad ogni Figlio che cammina nella Bellezza, perché chi fa questo vive la Comunione con i Cieli, una Fede Santa. Ma è in quella Santità che si combatte la tentazione e si alleviano i peccati, le sofferenze e le tentazioni ai Fedeli.
Quanta Forza scaturisce da quel Sigillo che Dio imprime a coloro che intraprendono la Via della Santità, a coloro che si mettono a Servizio nella Piena Totalità del Padre.

2, 2b “li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi” : Gesù, Che invita alla Meditazione, alla Prudenza, alla Preghiera, al partire dalla Sorgente, prima che dall’umano, perché ciò che parte dal pensiero, dalla concretezza umana non porterà mai frutti, ma solo amarezze.
Non fidarsi mai del proprio giudizio, del proprio io, ma di Ciò che il Signore ti dona nella Vera Fede, nel: “Credo”.
Il riconoscere la sua Parola: è Dio Che parla, se si è orientati a servirLo, ad accoglierLo con Cuore Sincero, apre sempre la Via della Verità, dà sempre Luce Piena per i Passi da compiere nella Concretezza.
È l’attingere dai Cieli che ti introduce nella Pace, in quella Pace il Perdono e nel Perdono la Ripartenza. Solo così non ci sarà il fermarsi ma, in quella caduta, il rialzarsi e il Continuo.

2, 3 “Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti” : Gesù, Che ha visto tutto questo compiersi in questo suo Servo, perché salda è stata la sua Fede. Attraverso Gesù vedo quanto è contenuto e il suo leggere i comportamenti di questo Pastore: poche cose ma che, dietro, ha una Grandezza Spirituale.
Il vedere attraverso gli Occhi di Gesù, il vedere nella pochezza degli occhi dell’Uomo.

2, 4 “Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima” : Gesù, Che non si ferma a guardare solo la parte esteriore, non si compiono gli Insegnamenti del Padre solo con gesti esteriori, ma quei Gesti: il Dire, il Sentire, il Vivere deve essere tutto accompagnato con l’Armonia dei Cieli.
È dai Cieli Che nasce l’Amore, da quella Sorgente e solo se si attinge l’Amore da quella Sorgente, che riesci a tenere Saldo la Promessa del Sacerdozio.
La Vera Fede è Pienezza quando in essa c’è la Libertà dell’Amore e l’Amore non è fatto di compromesso, ma di Libertà, quella Liberta che deve scaturire dal Cuore, dalla Coscienza, dall’Anima, quella Luce Grande che ti fa Servo Umile, Servo Amorevole, Custode delle Anime, Vigilante delle Anime, Protezione per le Anime.
La Cura di ogni Sacerdote per tutti quei Fedeli, per tutte quelle Anime di cui hanno la Responsabilità davanti a Dio di farli camminare nella Luce, con Insegnamenti Giusti, Veri, a Immagine e Somiglianza di Dio e non di se stessi.

2, 5a “Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima” : Insegnamento di Gesù ai suoi Pastori: il quotidiano non deve avere spazi per il materiale, il tempo non deve essere rubato dagli impegni, ma donato ai Cieli: giornate fatte di Preghiera, di Meditazione, di Suppliche, dove ogni caduta può essere una Ripartenza più Forte, più Vera, ciò che non deve mai mancare ai Ministri della Chiesa o quella caduta si trascinerà nel tempo, nel dolore, nella sofferenza, nel buio.

2, 5b “Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto” : Gesù annuncia sempre, Gesù bussa sempre nei Cuori, ma ogni Figlio sa che dopo quegli Annunci c’è sempre il Compimento.
Dio non punisce mai se non per Amore: più Grande e la Promessa al Padre più Grande è la Responsabilità del dare Conto al Padre.

2, 6 “Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch’io detesto” : Gesù, nella sua Infinita Bontà, lascia sempre le Porte Aperte, lascia sempre qualche chance, Gesù, Che non chiude mai le Porte davanti ai nostri errori, davanti ai nostri peccati lascia quello spiraglio di Luce, per ascoltare le nostre giustificazioni, le nostre suppliche, il nostro chiedere: “Perdono”.
Il suo tendere la Mano è sempre di Misericordia, il volerci salvare fino alla Fine.

2, 7a “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” : in questa Piccolezza, ma in questa Totale Verità Divina, Dio sta donando la sua Saggezza. Meditare, accogliere, Ravvedersi: questo è il Tempo. La Scuola Divina e i suoi Insegnamenti per il Nuovo Inizio, la Ripartenza nella Nuova Era.
Gesù: “Chi ha orecchi per intendere, intenda”.

2, 7b “Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio” : la Ricompensa per tutti coloro che sono stati degni di guidare il Gregge del Padre, il portarli a quell’Ovile, l’introdurli nella Nuova Umanità sarà così Gradito al Padre, Che è Pronto al Perdono dei suoi Figli, perché da troppo tempo succubi del male, delle tentazioni, delle glorie umane, dell’immediato.
Dio, Che di Nuovo si fa Parola e riapre gli Occhi dell’Anima a tutti coloro che si incamminano sul Sentiero della Luce, il Sentiero che conduce al Padre.
Gesù: “E così sia!”.

Luci su Ap 2, 1-7: Visione.

Vedo s. Giuseppe, Che cammina nel deserto. Colgo il dissapore di s. Giuseppe, per ciò che hanno fatto al Figlio. E poi, dal frutto di questo dissapore di s. Giuseppe, vedo il frutto in Gesù e i suoi quaranta giorni nel deserto.
Vedo questa Bontà, questo suo Amore, questa sua Pace disarmare il male: questa è la Lezione che deve venire fuori: il Bene, che disarma il male e da questo suo Insegnamento la Scuola ai Padri: la Forza dello Spirito, del Bene, che deve regnare dentro la Chiesa, o l’avvertimento che sarà allontanato dalla Chiesa, che il male non regni mai dentro la Chiesa, o il primo ad essere allontanato è il Padre, che rappresenta gli Insegnamenti di Gesù.
Dio vigila sull’Operare di Gesù, ma questo suo Insegnamento non è stato colto dai Padri della Chiesa.
È come se vedo Gesù nel deserto e le tentazioni del diavolo, che Lo irritano. È come se in Lui ci fosse un piccolo cedimento della Pace. Ecco, forse, perché quando si dice che non basterebbe il Mondo, per contenere tutti i Libri scritti su di Lui, perché ogni Attimo di Gesù ha un Riflesso nella Storia, nel Tempo.
Colgo che questo po’ di cedimento che ha avuto, quando stava nel deserto, e subiva le tentazioni, era come un riflettersi nei Padri della Chiesa, nel Corso del Tempo. Ecco perché, ad ogni Pastore, gli è concesso qualche cedimento. Ma il Perdono di Dio, se si ravvede.
Vedo l’Ordinazione dei Sacerdoti o dei Vescovi, questo sdraiarsi per terra e baciare la Terra: è il cadere. È come se durante il suo Mandato, può avere delle cadute, ma questo rialzarsi è guardare la Croce e ripartire.
Vedo, però, quando per terra c’è un Sacerdote, davanti c’è un Vescovo però è vestito tutto d’Oro e, dietro a questo Vescovo, vestito tutto d’Oro, vedo una Croce, tutta rivestita d’Oro. È come se lo Splendore di questo Oro è un Canale che parte dalla Croce, passa attraverso questo Vescovo, vestito d’Oro e arriva a questo Sacerdote, che sta per Terra. Ed è come se Dio, Sorgente, non deve mai interrompersi questo Canale che parte dalla Croce e arriva fino a questo Sacerdote, che sta per terra.
Vedo una Chiesa e, in questa Chiesa, entrano i Fedeli Cristiani. È come se nella Chiesa c’è Dio e non il diavolo, entra la Pace e non la guerra.
La Ricompensa è la Vita Eterna (07.04.2011 Giovedì. S. Giovanni Battista de la Salle. S. Ermanno).

Luci sulla Visione.

1 > “Vedo s. Giuseppe, Che cammina nel deserto” : colgo in San Giuseppe la Docilità dell’Ascolto, il suo lasciarsi guidare dal Dire di Dio attraverso un Angelo. E l’immagine di questo deserto è l’aridità dei cuori, così chiusi, così poveri di fede, da non credere nell’Arrivo del Messia.
Come un Uomo semplice, nella sua povertà di sapienza, ma nella sua Forza del: “Credo”, ha seguito gli Insegnamenti del Padre, la Bellezza di non essere orientato al giudizio dell’Uomo, ma all’Obbedienza al Padre dei Cieli.

2 > “Colgo il dissapore di s. Giuseppe, per ciò che hanno fatto al Figlio” : in s. Giuseppe non vedo ribellione, non vedo il giustificarsi, il difendersi, ma solo l’Abbandono, per compiere le Volontà del Padre.
Ma in tutto questo non può nascondere il Dolore di non essere creduto: il Signore, Che dona alla Terra il Salvatore e Lo affida nelle Mani di S. Giuseppe e Maria, nella Semplicità e nella Povertà.

3 > “E poi, dal frutto di questo dissapore di s. Giuseppe, vedo il frutto in Gesù e i suoi quaranta giorni nel deserto. Vedo questa Bontà, questo suo Amore, questa sua Pace disarmare il male” : tante cattiverie subite da Giuseppe, tante porte chiuse, ma il rafforzare la sua Fede è il Frutto che coglieva nel Figlio, l’Amore di quel Bimbo, il suo essere Cielo sulla Terra, il suo Essere Amore, il suo essere in Comunione col Padre, che ripagava le Sofferenza del Padre Giuseppe.
Gesù, così Piccolo, eppure così Specchio per tanti.
Il Meditare di Gesù, il custodirsi nell’Abbraccio del Padre, nella Preghiera, il non fare spazio alle tentazioni: quanto il Figlio ha insegnato al Padre Giuseppe, quanto la Piccolezza dell’Amore può essere di Insegnamento alla saggezza dei grandi, questa Piccolezza che scavalca ogni grandezza, scavalca la Grandezza dell’Età del Padre, la Maturità del Padre: vedo Gesù Piccolo, Che dà gli Insegnamenti al Padre Giuseppe.

4 > “questa è la Lezione che deve venire fuori: il Bene, che disarma il male” : l’Insegnamento di Gesù: quanto Tutto è stato contrastato sin dal Concepimento di Maria! Ma quanto l’Amore ha vinto sul male!
Chi si affida a Dio non ha nulla da temere.
La Docilità di Giuseppe e Maria sono Specchio per tutti coloro che vogliono camminare col Padre: Irto è il Cammino, ma se si vivono gli Insegnamenti del Padre, Tutto condurrà verso la Salvezza Eterna.

5 > “e da questo suo Insegnamento, la Scuola ai Padri: la Forza dello Spirito, del Bene, che deve regnare dentro la Chiesa, o l’avvertimento che sarà allontanato dalla Chiesa” : ogni Dire del Padre è Compimento nello Spirituale, ma è anche Riflesso di Concretezza nel Materiale.
Tutti coloro che danno Obbedienza al Padre, sanno già in partenza che davanti a Loro c’è un Cammino Pieno di insidie, di difficoltà, solo l’essere orientati ai Cieli, solo coloro che attingono a quella Sorgente di Luce possono essere Bellezza per essi, per la Chiesa, per i Fedeli.
La Luce di Dio può passare solo dove incontra Luce.
La Dignità, l’Umiltà e l’Abbandono fanno di un Consacrato Degno Figlio di rappresentare il Padre, ma solo coloro che riconoscono la Pienezza di quella Croce, Dove il Figlio di Dio è Morto a Se Stesso, per abbracciare l’Amore Purissimo, la Luce del Perdono che ha disperso ogni ombra ha ridato vista ai ciechi, ha ridato udito ai sordi, ha ridato ad ogni Figlio la Luce del Paradiso.
Tutto Questo non appartiene al passato, ma ha Origine Tutto nel Pensiero del Padre e, nel corso del tempo, ha avuto un Continuo: c’è un’Unica Verità ed è quella del Padre Celeste.
Ogni Degno Figlio deve Obbedienza al Padre, prima che a se stesso: non le volontà dell’Uomo si compiono, ma le Volontà di Dio.

6 > “che il male non regni mai dentro la Chiesa, o il primo ad essere allontanato è il Padre, che rappresenta gli Insegnamenti di Gesù” : in Dio non c’è il nascondersi, in Dio non c’è menzogna, in Dio c’è Verità.
È in quella Verità che Dio ordinerà al Figlio di portare tutto alla Luce: separerà il Bene dal male e chiederà Conto a coloro che hanno promesso Obbedienza al Padre, a tutti coloro che sono stati investiti di Grazia, per condurre il Gregge all’Ovile.
I Puri di Cuore saranno coronati. Coloro che hanno agito come sepolcri imbiancati, subiranno il castigo di Dio, perché il peccato più grave è fare Oltraggio a Dio.
Non si distorce e non si rinnega la Parola di Dio. Lui è il Sommo Bene, il Sommo Maestro, i suoi Figli tutti Servitori, MA PER AMORE, perché in Dio non c’è vendetta, ma Amore.
Ascoltare il Padre è Salvezza. Disobbedire al Padre è consegnarsi nelle mani di satana. E Dio, Che è Verità, ci ha donato il Libero Arbitrio e, nella sua Grandezza, nella sua Onnipotenza, Lui rispetta ogni volontà di ogni Figlio.

7 > “Dio vigila sull’Operare di Gesù, ma questo suo Insegnamento non è stato colto dai Padri della Chiesa” : il ripetersi: ogni Dono che il Padre Celeste ha pensato per i Figli della Terra, non è mai stato accolto.
Ogni Verità di Luce è stata osteggiata dai Sommi Sacerdoti, dai Padri, perché ogni Dono del Cielo è Specchio e fa tremare le Coscienze, fa tremare l’operare, fa sentire la Presenza di un Dio Vicino e non distante, non un Padre che ci attende dopo il Passaggio, ma un Padre Che cammina in mezzo a noi, è Presente in ognuno di noi e vigila su ogni singolo Figlio.

8 > “È è come se vedo Gesù nel deserto e le tentazioni del diavolo, che Lo irritano. È come se in Lui ci fosse un piccolo cedimento della Pace” : il cogliere, davvero, Gesù Che si è spogliato della sua Divinità, senza perderla ma, davvero, Vero Uomo e in questa sua Veridicità del suo essere Umano, quella sua Stanchezza, quella sua Debolezza Umana nel respingere gli attacchi, il suo crescere con gli Insegnamenti del Padre, non abbassare mai lo Sguardo, ma essere orientati sempre ai Cieli: solo Lì si può attingere la Forza per non farsi raggiungere dalle tentazioni.
Quanto Dire del Padre, quante Spiegazioni. Quante in ogni Gesto del suo Cammino Quotidiano, nel suo vivere Attimo per Attimo, quanti Insegnamenti si celano dietro anche a delle Piccole Immagini.
Quanto si medita poco, perché solo nella Meditazione si può cogliere Tutto Quello che si chiama: “Mistero”. Ma se ti apri agli Insegnamenti di quell’Unico Maestro, quanto ha da donare, quanto ha da rivelare: cose Semplici, Piccole, ma che costruiscono così tanto.
Mai porre dei limiti all’Infinito di Dio.

9 > “Ecco, forse, perché quando si dice che non basterebbe il Mondo, per contenere tutti i Libri scritti su di Lui, perché ogni Attimo di Gesù ha un Riflesso nella Storia, nel Tempo” : quando si dice che Gesù è l’Ieri, l’Oggi e il Domani, perché è sempre tutto un ripetersi, perché Egli è Eterno ed è sempre Tutto un Continuo: tante sfaccettature nel corso del tempo, ma che riportano sempre ad un’Unica Verità: attingere dagli Insegnamenti di Gesù per camminare nella Luce. Attingere dagli insegnamenti del male, per camminare nel buio.
L’ieri, l’oggi il domani è fatto di due verità: il Bene e il male.

10 > “Colgo che questo po’ di cedimento che ha avuto, quando stava nel deserto, e subiva le tentazioni, era come un riflettersi nei Padri della Chiesa, nel Corso del Tempo. Ecco perché ad ogni Pastore gli è concesso qualche cedimento. Ma il Perdono di Dio, se si ravvede” : e di nuovo il riportare l’Insegnamento di Gesù, cosa si nascondeva dietro a quei suoi piccoli cedimenti nel deserto: non era altro che il tentennare dei Pastori della Chiesa. Le troppe difficoltà, le troppe avversità, il mondo che schiaccia, ma solo se il tempo lo si lascia rubare dal male.
Ma il ravvedersi e il ridonare il tempo alla Preghiera, alla Meditazione e all’Ascolto riporta nell’Abbraccio del Padre, quel Buon Padre sempre Pronto a rialzare i suoi Figli.
Gesù dice: “Badate bene che il perseverare non viene perdonato da Dio. Dio, davanti al perseverare del Figlio si allontana e la sorte è fatta di buio, di precipizio.
Ravvedetevi in tempo: questo è il Tempo di Grazia!”.

11 > “Vedo l’Ordinazione dei Sacerdoti o dei Vescovi, questo sdraiarsi per terra e baciare la Terra: è il cadere. È come se durante il suo Mandato, può avere delle cadute, ma questo rialzarsi è guardare la Croce e ripartire” : il farsi Piccoli, il farsi Umili Servitori, il riconoscere che sono ricolmi di Grazia, ma solo per servire e non per servirsi.
Il rialzarsi, l’Inizio del Cammino Sacerdotale, l’essere orientati sempre verso la Croce, il non dimenticare mai che ogni caduta: siano cadute di Umiltà e non di superbia e arroganza.
L’Uomo è fatto di errori, di peccato, ma ritrovare sempre la Forza dell’Umiltà e dell’Amore, dove il Perdono ti avvolge, ti custodisce.
È quella Croce Che vigila su ogni Pastore, sempre Viva, quel Sangue che sgorga e che lava e ridona Luce per indicare la Via del Continuo. Quante opportunità all’Uomo, al Consacrato Dio ha dato attraverso quella Croce.
Quanto ci ama Dio.

12 > “Vedo, però, quando per terra c’è un Sacerdote, davanti c’è un Vescovo però è vestito tutto d’Oro e, dietro a questo Vescovo, vestito tutto d’Oro, vedo una Croce, tutta rivestita d’Oro” : il Luccichio, la Luce, la Spiritualità, la Fortezza: tutto scaturisce dalla Croce. Gesù Che opera, Gesù Che dona, Gesù Che si serve dei suoi Strumenti per infondere la Luce, le Verità Eterne, la Pienezza della Parola: solo Lui è l’Origine, è Colui Che può, è Colui Che vede, Colui Che sa, è Colui Che giudica con il suo Vedere, con il suo Sapere, con le sue Verità. Il suo Giudizio è di Santità.
Quanta Responsabilità nei Padri, se in loro non c’è il Compiuto di Ciò che Dio ha stabilito, quando si dice: la Fede è Immagine e Somiglianza di Dio e non dell’Uomo. Ora Gesù mi fa vedere tutta la sua Importanza, quanto pesa questa disobbedienza davanti al Padre.

13 > “È come se lo Splendore di questo Oro è un Canale che parte dalla Croce, passa attraverso questo Vescovo, vestito d’Oro e arriva a questo Sacerdote, che sta per Terra” : colgo tutta l’Importanza della Celebrazione Spirituale, che passa attraverso quella Croce, diventa Canale per i Servi del Signore.
La Preziosità della Luce in quella Celebrazione: il Verbo di Dio Che si fa Parola e Che si effonde nella sua Casa Terrena, nella Maestosità della Dignità del Consacrato, che celebra.
L’Importanza, la Ricchezza e la Preziosità di quelle Vesti che indossano i Consacrati, i Celebranti, coloro che danno Concretezza di Voce alla Parola del Verbo.
Quanto è Giusto e Santo: la Preghiera, la Meditazione prima di salire sull’Altare: più si è Belli e più quella Parola Che scorre opera in Santità e raggiunge i Fedeli, li sazia, li nutre, li lascia ricolmi di quel Luccichio delle Vesti.

14 > “ed è come se Dio: Sorgente, non deve mai interrompersi questo Canale che parte dalla Croce e arriva fino a questo Sacerdote, che sta per terra” : quanto più sono investiti di Grazia Spirituale, tanto più i Consacrati devono essere rivolti ai Cieli: la Responsabilità di non dare scandalo ai Piccoli, la Responsabilità dei Buoni Frutti Spirituali, la Responsabilità di donare Insegnamenti di Luce.
Più si è rivestiti di Cariche Spirituali e più sarà la Responsabilità davanti a Dio.
E Dio giudica in Verità e Giustizia: che queste Verità siano sempre Icona per i Pastori della Chiesa.

15 > “Vedo una Chiesa e, in questa Chiesa, entrano i Fedeli Cristiani. È come se nella Chiesa c’è Dio e non il diavolo, entra la Pace e non la guerra” : il giustificare di Dio ai suoi Figli: il rialzarli dalle cadute, perché il restare nella Chiesa, il Servire Dio su quell’Altare è Segno di Fedeltà, è Segno di Obbedienza, è Segno che credono in quella Croce. Ma in tutto questo colgo che le cadute umane sono quelle cadute dalle quali Dio li rialza.
Ma davanti alle cadute spirituali, dal fare la fede a propria immagine e somiglianza e non ad Immagine e Somiglianza di Dio: Dio in questo sarà molto Severo, perché Dio ai suoi Servi ha affidato le Anime da ricondurre al Padre e ogni Anima che si perde a causa dei suoi Servi, sarà scandalo davanti all’Uomo, ma sarà scandalo anche davanti a Dio.
Il Giudizio di Dio sarà Severo.

16 > “La Ricompensa è la Vita Eterna” : se per l’Uomo è importante orientarsi ai Cieli, quanto più è importante per i Consacrati attingere dai Cieli, perché Grande è la loro Responsabilità per la Sorte dell’Umanità.


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