2. L’OBBEDIENZA AL SIGNORE E POI AI SERVI DEL SIGNORE. 22/10/2008
La sospensione “a Divinis”.


Trascorsi i quindici giorni, fra Lino viene convocato nella Curia di Chieti. Lo attendono il Vescovo, Mons. Bruno Forte, il suo Vicario, il Vicario per i Religiosi e il Cancelliere. Dopo la Benedizione introduttiva, il Vescovo invita il Cancelliere a leggere il testo di una lettera, che è la sintesi di questi due anni passati.
In essa si dice, tra l’altro: “…Quando sei venuto da me, raccontandomi delle presunte comunicazioni divine a una Signora di Sulmona, ti ho ascoltato, ho ascoltato lei, ho letto i testi dei messaggi che mi hai sottoposto, li ho fatti esaminare da persone di mia fiducia. Dopo averti espresso più volte il mio giuidizio a riguardo, hai chiesto che questo venisse messo per iscritto; così, con la mia lettera del 13 Agosto 2008, dichiaravo: “…di non riscontrare alcun elemento soprannaturale nei messaggi che hai voluto sottopormi e nelle persone coinvolte in queste pseudo comunicazioni con l’Altissimo”.
“Ti confermo che questo è anche il pensiero unanime della comissione che ha esaminato i messaggi, così costituita: Mons. Camillo Cibotti, Vicario Generale e docente di Teologia Morale; Mons. Angelo Bizzarri, Presidente del Tribunale Ecclesiastico Abruzzese-Molisano; Mons. Fabio Iarlori, Vicario per i Religiosi e docente di Liturgia; Mons. Cassio Menna, Vicario per gli Affari Economici e docente di diritto canonico. Ti ricordo che io stesso li ho esaminati come Vescovo e come teologo.
Tu, invece di accogliere umilmente il discernimento fatto, ti sei irrigidito nelle tue convinzioni, chiedendomi con continua insistenza, di istituire una commissione ad hoc; non hai voluto ammettere l’evidenza, e cioè che una commissione è già stata ascoltata ed ha pronunciato il suo giudizio unanime a riguardo. Inoltre tutto il materiale relativo è stato presentato alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che si pronuncerà a suo tempo. Resta il fatto che tu, presbitero incardinato nella Chiesa di Chieti-Vasto, che hai promesso a me e ai miei sucessori: “filiale rispetto e obbedienza”, ostinatamente continui a rifiutare tale obbedienza, dietro l’illusoria convinzione di dover obbedire prima al Signore che al Suo servo; ma non sai che è nell’ascolto umile e obbediente di coloro che lo Spirito Santo ha come guide della sua Chiesa che si compiono le grandi opere di Dio?...”.
Dopo la lettura della lettera parla Mons. Bruno Forte, riprendendo punto per punto tutti i passaggi di essa e poi, in ordine, intervengono coloro che lo affiancano.
Fra Lino, con tanta Pace, risponde che sia il Vescovo, sia la Commissione hanno espresso il loro parere unanime, che nei Messaggi e nelle persone coinvolte non c’è nulla di Soprannaturale; di più, Mons. Bruno afferma che sono pseudo comunicazioni. Il punto è che, nell’arco di questi due anni, circa, da quando fra Lino ha affidato i Messaggi, non è mai stata fornita una ragione che sia una, perché essi non sono autentici. Il Vescovo e la Commissione istituita si limitano a dire che non c’è nulla di Soprannaturale, ma non spiegano perché. Come può fra Lino avere Pace nella sua anima e nella sua coscienza, che non è Gesù, Maria e le Fonti Celesti che gli parlano?
Così fra Lino prosegue: se lui non ha questa sicurezza, come può allontanarsi e permettere che questa Realtà si spenga e si chiuda? Perchè viene allontanato? Perché questa Realtà non viene accolta e accompagnata per verificarla realmente se è autentica oppure no?
Fra Lino continua, spiegando che ha chiesto ascolto sul “Progetto Divino” a più e più riprese e non l’ha mai ottenuto. Ogni volta si faceva finta che il “Progetto Divino” non esistesse. Visto che non ha trovato ascolto presso di lui, Vescovo di Chieti, ha continuato a bussare ai cuori di altri Pastori: il Vescovo di Sulmona, il Generale dei Francescani, per arrivare, finalmente, al Papa, perché questa è una Realtà di Luce che desidera risplendere. Da nessuno di essi ha ricevuto accoglienza e ascolto, ma solo rimproveri e provvedimenti restrittivi; così resta con i grandi pesi che continua a portarsi. La sola cosa che gli sapevano dire era una ed unica, e sarà il motivo del provvedimento finale: che è disobbediente.
Fra Lino ha detto a tutti loro riuniti: “Avete ragione voi, la realtà che sto seguendo è tutta una barzelletta e finirà in una grande risata. Ma se anche per una pallida, improbabile possibilità fosse vera, chi mi libera dalla responsabilità davanti a Dio, davanti alla Chiesa e davanti all’Umanità tutta? Vi ho detto che il Signore, a proposito del Seguito del Terzo Segreto, parla di conseguenze catastrofiche per l’Umanità tutta, per tutto l’Universo e i Cieli stessi, se non viene rivelato al Mondo e non si prega! Bene, ditemi voi, chi mi libera da queste responsabilità, se tutto questo accadesse? Chi mi rappresenterà davanti a Dio quando Lo incontrerò? Che gli dirò? Che ho lasciato che la Missione affidatami fallisse, perché un Vescovo, una Commissione e altri Pastori mi hanno detto di lasciar perdere? Lui mi risponderà: “Con la Missione che ti ho affidato, ti ho dato tutte le Grazie per portarla felicemente a termine. Che ne hai fatto della mia Grazia?”.
Fra Lino seguita dicendo che è vero che ha promesso filiale rispetto e obbedienza al suo Vescovo e ai suoi Successori, ma in questo caso, se lui in coscienza è convinto che è il Signore che gli parla, a chi deve obbedire al Signore o al Servo del Signore?
Fra Lino va avanti dicendo che non tengono conto che la portavoce dell’Altissimo è una persona semplice, con gli elementi basilari della Fede, moglie fedele e mamma di famiglia, addolorata per la perdita di un Tesoro di Figlia: può ora fra Lino lasciarla, senza preoccuparsi di cosa le succederà, con tutte le Realtà importanti e gravose che le sono state affidate? È Carità Cristiana, questa?
Va avanti dicendo che lui, nonostante il gran dolore, non può indietreggiare, neppure davanti alla sospensione “a Divinis”, perché in coscienza riconosce che Chi gli parla è il suo Signore, al Quale ha consacrato la sua vita con voto indelebile e incondizionato. Per questo, umilmente e docilmente, accetterà di obbedire a questa sospensione, perché riconosce e confessa che di Chiesa ne esiste Una ed Unica, unico Corpo Mistico del Cristo e unico Grembo dei Sacramenti, ma non può indietreggiare di un solo millimetro: è Ciò che Gesù gli chiede.
Termina dicendo che il suo unico dolore sono i suoi due genitori anziani: la mamma di 82 anni e il papà di 89. Mai e poi mai avrebbe voluto dare loro questo dolore: è la spina più grande nel suo cuore. Fra Lino sapeva che consacrarsi al Signore significa prendere la sua Croce ogni giorno e seguirLo; ma che i suoi cari siano coinvolti in questa vicenda lo addolora proprio tanto; li affida, però, e si affida al Signore, certo che non mancherà di soccorrere chi, con cuore sincero, vuole servirLo.
Infine fra Lino si augura di essere ascoltato quanto prima da una Commissione, perché i pesi che porta sono grandi e ha un solo desiderio: aprirli con i Membri di una Commissione Ecclesiale, perché si faccia chiarezza su tutto, dando Pace a chi si è già avvicinato con fiducia a questa Realtà di Luce.
L’incontro si conclude alle 11,50: gli viene consegnato il Decreto Penale di Sospensione “a Divinis” con l’unica motivazione di disobbedienza, solo perché, come servo inutile, vuole amare e servire il suo Signore con tutto se stesso.

Richieste del Signore.


Il pomeriggio dello stesso giorno, la portavoce del Signore e fra Lino pregano e Gesù parla, invitando a pubblicare sul sito il Messaggio del 9 Settembre 2008, che Lui aveva donato in precedenza da inviare al Vescovo di Chieti sotto forma di lettera (e che fra Lino invierà puntualmente). Gesù in esso gli spiega che possono privarlo di tutto, ma non della Gioia di servire il suo Signore nella Preghiera, nella Verità e nell’Amore.
Ecco il Messaggio:
Gesù: “Figlio, è arrivato il momento di mettere per iscritto i tanti discorsi fatti e portati avanti fino ad ora: Decisione, Fermezza, Pace e Amore. A lei, padre e maestro (Mons. Bruno Forte).
Io, con Pace, mi accosto a voi, dicendovi ancora una volta, con umiltà, da circa due anni vi ho aperto questa Realtà di Luce: il Progetto Divino. Il Signore mi ha fatto questo Dono, chiedendomi di portare sempre tutto nella Pace e nella Luce alla s. Madre Chiesa ed io, come servo del Signore, ho donato alla Chiesa Ciò che Lui mi chiedeva.
Il Signore ha ancora tanto da donare in questo tempo così triste e grigio per la Chiesa. Egli vuole riportare l’attenzione ai Cieli, alle Fonti Celesti, ma cominciando dalla sua chiusura e poi continuando con quella del Generale che, con tutta franchezza, non mi spiego come mai all’inizio era aperto e poi, col passare del tempo, mi ha chiuso le porte, richiamandomi all’obbedienza a lei; così pure il Vescovo di Sulmona, che mi dice che devo fare capo a lei.
In verità il Signore mi dice che devo obbedienza a Lui.
Cosa devo fare, ora che il Signore mi tende la Mano e vuole che cammini con Lui ed apprendo altre sue Verità, che vuole donare a me attraverso una portavoce, alla Chiesa e al Mondo tutto?
Era tutto così semplice. Il Signore chiedeva riservatezza, accoglienza, discernimento e apertura a questa Nuova Luce e questo solo con un gesto di Umiltà e Amore, senza scavalcare il Signore Dio, Che è sempre e sarà sempre Accoglienza per ogni figlio.
Padre, ancora una volta io le dico che riconosco in coscienza questo Progetto Divino e ancora una volta le dico che sono a servizio di Dio prima che a servizio della Chiesa e, come dice il Vangelo: Chi scopre Dio non abbia a temere: Lo segua fino in fondo e sarà ricompensato nell’Alto dei Cieli.
Il Signore mi nutre l’anima, la mente e il corpo. La Chiesa mi nutre la mente, il corpo, lasciandomi l’anima sepolta. Lei, padre, cosa vorrebbe nella sua vita (tra queste due possibilità)?
Non mi sento di insistere ancora. Sono così felice dei Frutti che il Signore mi mostra, che nella mia vita non chiedo altro che di servirLo e di servirLo attraverso la Chiesa, perché è la sua Casa Terrena; ma con Amore e Pace, sono pronto a rimettermi a qualsiasi decisione i Ministri della Chiesa prendano riguardo al mio futuro.
Sono certo che il Signore provvederà a me. Mi possono spogliare di tutto, ma non possono denudare la mia anima e questo è l’unico Dono che cerco e desidero: servire il Signore nella preghiera, nella Verità, nell’Amore, riconoscendoLi come miei Creatori e come Padre e Madre Amorevoli e Accoglienti.
La saluto con tanta Pace e Amore nel cuore. Prego per lei.
Lei mi benedica, che io rimanga sempre fedele al Signore, Verità e Vita. Amen
” (11.09.08).

Gesù: “Non vi ho mai abbandonato”.

L’indomani i due umili strumenti inutili del Signore riprendono la preghiera. Rosanna è avvilita e rattristata per la sospensione. Il Signore interviene per consolarli e incoraggiarli:
Gesù: “Non vi ho mai abbandonato e mai lo farò!
L’obbedienza al Signore e poi ai servi del Signore.
…Figlia, vi avevo preparato. È tanto che vi parlo di Commissione (già dall’Agosto 2007). Di che stupisci ora? Coraggio, donate Pace al Mondo. La Verità fa male, ma porta sempre una Giustizia vera.
…Quando uno è nella Verità, avanza sempre, anche se a piccoli passi, ma con un piede dietro l’altro. La Via che conduce al Padre è sempre dritta; forse un po’ scoscesa ma dritta e piena di Luce. È faticosa, ma è una fatica che è ricompensata dall’Amore.
…Dolcezza nei vostri cuori. Accoglienza nella vostra anima. Lo Spirito di Luce, la Trinità sia sempre con voi. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen
” (18.10.08).

Testimonianza della portavoce del Signore.

Rosanna, convocata dal Vescovo di Chieti, dopo numerose sollecitazioni da parte di fra Lino, lo incontra l’11 Luglio 2007. È emozionata. Incontrare il Vescovo per lei è incontrare una persona molto spirituale, per questo è imbarazzata. Sono tanti i sentimenti che prova. Prova tanto dolore, per la perdita della sua Bimba. Prova tanta vergogna, perché è una persona riservata. Prova tanta attesa piena di speranza mista a timore, perché spera nell’ accoglienza del Pastore, che la conforti e la confermi in quello che le sta succedendo. E con questo stato d’animo affronta l’incontro.
Rosanna: “Circa due anni fa ho incontrato il Vescovo di Chieti. Mi sono recata da lui dietro suo invito. Il nostro incontro è durato circa 20 minuti. Io, con tanta umiltà, vergogna e dolore, ho raccontato a lui ciò che portavo nel cuore. Avevo tanta paura, perché gli parlavo di una Voce che sentivo, che mi parlava, mi consolava e mi rassicurava. Gli dissi che mi sentivo tanto Calore e tanto buona dopo che avevo impresso sul foglio le sue Parole.
Il Vescovo mi disse di allontanarmi da questa Realtà, di non fantasticare, che era il dolore a farmi questo. Mi ha anche rimproverata, dicendomi: “Tu che sei una mamma, che ha perso una figlia, stai facendo del male a questo figlio di Dio (fra Lino)”.
Mi ha consigliato uno psicologo e poi ha aggiunto: “Tu sei di un’altra Diocesi, quindi adesso telefono al Vescovo della tua Diocesi (di Sulmona) e provvederà lui ad affiancarti un sacerdote, che ti faccia una Scuola Divina”.
Poi, timidamente, gli dissi: “Ma come posso io fermare ciò che sento? Non conosco la Voce del Signore. Posso dirle solo ciò che provo, dopo che L’ho ascoltato. Ma io riconosco la Voce della mia Bambina ed io, come mamma, come posso dire a mia Figlia: “Taci!”. Mi aiuti lei. E le chiesi timidamente: “Ma allora a me, Chi mi parla?”. Non ottenni risposta; anzi, mi disse a muso duro: “Io ti ordino di allontanarti da queste Cose! Io sono un teologo e ti dico che sono fantasticherie”.
In questo suo ordinarmi, rimproverarmi, non una parola di conforto: eppure ero così piena di dolore. Mi chiedevo: “Ma cosa sono venuta a cercare da questa persona? Il rimprovero o un minimo di accoglienza e conforto”.
Padre, ho raccontato la mia Verità. Non mi sono mai permessa di discutere le vostre decisioni e ne penso di conoscere o sapere più di voi; ma vi posso dire solo che, per amare ed essere umili non c’è bisogno di essere dotti.
Dopo circa due anni da quell’incontro, riconosco il Signore Gesù, perché quello che provo non può darlo il Male, un umano, ma solo le Fonti Celesti e adesso non mi sento più di chiedere: “Chi mi parla?”, perché davvero Lui, come Papà Buono, mi ha guidata, mi ha amata nel mio dolore, mi ha fatto così tanta Scuola Divina, che ora comincio a camminare verso un Amore ed una Pace davvero così Sovrannaturali che, con la mia quotidianità e con la mia semplicità mi abbandono nella preghiera e nel Loro Amore, che l’essere giudicata dal prossimo non può più toccare il mio Cammino della Fede. E questo, per me, è il Dono più grande che una mamma possa ricevere da Dio”.

I Cavalieri di Gesù si interrogano e interrogano.

Gesù: “Ho scelto questo mezzo di comunicazione (il sito internet), perché ognuno abbia ad attingere e riflettere che Io, Verbo di Dio, porti Risveglio nelle anime e doni ad ognuna di esse la Via della Salvezza. E così sia!
Io, Gesù, ho parlato per Amore dei Miei figli.
… A voi, figli, liberarvi dai dubbi e dalle domande che sentite nel vostro cuore. Rivolgete ai Membri della Chiesa: sono o non sono loro i dotti e i pastori? Sono o non sono loro che devono guidare il Mio gregge sulla Via della Rettitudine e dell’Amore?
Confido nella vostra Umiltà, nel vostro Amore, ma anche nella vostra Verità, che in questi giorni vi portate in voi.
Figli, vi benedico. In voi passi la mia Benedizione. E così sia!
” (19.10.08).
Gesù si rivolge al nucleo dei giovani che è rimasto fedele e che Lui chiama: “I Miei cavalieri”. Essi, infatti, si interrogano davanti agli sviluppi che si sono avuti e il Signore li invita a esprimere ciò che vivono e a trasformarlo in domanda ai Pastori della Chiesa con Umiltà e Amore, ma anche con Verità.

Paolo: “Perché gli Alti Prelati della Chiesa, che dovrebbero essere a tutela dei Veri Valori Cristiani, dei quali si fanno portavoce, perché non decidono di prendere seriamente in considerazione un Progetto Divino, che è riuscito a far avvicinare al Signore dei giovani, facendo intravedere nella loro vita una Realtà che esula dal mero materialismo?
Sono perfino in grado di fare dei dialoghi con “Scentology”, con i rappresentanti della “Cabala” e si rifiutano di prendere in considerazione una Realtà che è Divina e fa del Bene? In questo nostro Cammino sono stati chiesti dei soldi? Si è usciti fuori dai binari?
Io ho trovato tanti benefici nella mia vita: ho imparato ad amare e a pensare di più prima al prossimo e poi a me
”.

Nico. “A questo punto, se dobbiamo credere al Signore, Tutto Ciò che ci dice Dio noi lo crediamo. Lei, perché non crede a questa Realtà? Lei ci dice che dobbiamo credere in lei; ma lei è una persona umana come noi. Cortesemente, ci dia una risposta adeguata a questa domanda.
Le avevamo fatto delle domande e le avevamo chiesto di incontrarla. Lei non ci ha dato le risposte e non ci ha voluto incontrare. Come mai?
”.

Gianni: “Nel pieno ed umile rispetto della decisione assunta nei confronti della nostra guida spirituale (fra Lino) e nella constatazione di questo evento, non scalfisce minimamente la Forza della Fede che stiamo maturando con il nostro percorso, ribadisco la mia umilissima disponibilità a condividere con la Chiesa la mia adesione a questo Cammino di Luce, sottolineando come, da un punto di vista personale e, sono convinto, delle persone a noi vicine, niente ci indebolisce, né ci rallenta nel nostro dovere nei confronti di Dio, che è quello di continuare a divulgare il Messaggio della sua Volontà”.

Nico: “Monsignore, si ponga una domanda: si è mai chiesto perché il Santuario di Monteodorisio prima era vuoto, poi si è riempito di fedeli con la presenza di fra Lino?”.

Paolo M.: “Come può essere la Chiesa punto di riferimento per noi giovani e per tutta l’Umanità, se al primo ostacolo si rinchiude in se stessa e non accetta altro che la sua parola?
- La Chiesa oggi sta seguendo veramente la Parola del Signore o non l’ha sostituita con la ricerca di interessi materiali, di potere?
- La situazione che c’è oggi nel Mondo (le guerre, la fame, i problemi): è possibile che in tutto questo Essa non possa fare niente o in tutto questo caos Essa non trovi una situazione di comodo, perché così rafforza il suo potere?
- La fortuna di noi giovani è che siamo rimasti vicini alla Parola del Signore. Ma quanti altri giovani, inconsapevolmente, seguono strade sbagliate, quali sette o organizzazioni quali scentology e non trovano sostegno nella Chiesa.
- Tutto questo fa un po’ rabbia, perché la Chiesa dovrebbe salvaguardare la Parola di Dio, fa tutto tranne che testimoniare questa Parola.
- Dicendo queste cose, sento dentro un po’ di rancore verso la Chiesa perché, col passare del tempo, mi sono accorto che non è più una Realtà di Luce, ma oscura, con tanti segreti e tanti imbrogli e con tanti interessi materiali e così facendo si allontanano dalla Spiritualità.
- Tutte le vicende di questo periodo trascorso, fino alla sospensione di fra Lino, non hanno fatto altro che aumentare in me la consapevolezza di questo Progetto e che di esso c’è davvero bisogno, per risollevare le sorti dell’Umanità.
- Questo “Progetto Divino” mi riempie la giornata, togliendomi i pensieri e le preoccupazioni materiali del domani (un bel lavoro, una bella casa, una bella macchina…), perché in me è come se è scaturita la consapevolezza che la cosa più importante è vivere nella Grazia del Signore e avere Gesù come Amico e questo non mi fa preoccupare del mio futuro perché qualunque esso sia, sarà pieno di Felicità.
Per noi il “Progetto DIvino” è l’obiettivo della nostra vita: uno si sveglia la mattina e pensa a quello.
- Nel caso di Rosanna, io vedo che lei può dare sollievo ad altre mamme che vivono lo stesso dolore, perché lei ci è passata, l’ha superato e ha trovato qualcosa in più. Una mamma che non ha vissuto questa perdita, che tipo di sollievo può dare ad una mamma che ha perso un figlio?
- Fra Lino per me, oltre che essere un padre spirituale è un amico in cui trovare conforto. Per es. io mi sono confessato dopo tanti anni e mi sono sentito libero di dire tutti i miei peccati
”.

Nando: “Perché la Chiesa o, meglio, chi per essa, non ha dato nessuna motivazione vera all’allontanamento di fra Lino?
- Per quale motivo, dopo tutte le spiegazioni che sono state date alla “Chiesa”, la Stessa non prende più a cuore questo “Progetto”, invece di mettere i bastoni fra le ruote?
”.

Stefano: “Perché la Chiesa non da una risposta ben precisa, una spiegazione concreta a tutto questo?
- Perché sta cercando in tutti i modi di chiudere questa Realtà, affermando che siano solo “fantasticherie”?
- Perché non riescono a capire che così facendo metteranno a rischio tutta l’Umanità?
- Come faranno un giorno questi pastori a rendere conto al Signore?
- Se credono che queste rivelazioni sono false perché hanno allontanato Fra Lino? Perché cercano di mandarlo il più lontano possibile da Sulmona? Hanno paura di qualcosa? Magari che, in fondo in fondo, questa Realtà sia tutta vera?
- Come mai il Vescovo di Sulmona dopo l’incontro con lui non ci ha dato una motivazione seria? Non sapeva cosa dire?
- Come mai il Ministro Generale dei Frati Minori prima avrebbe detto di aiutare Fra Lino e poi invece lo ha rimandato dal Vescovo di Chieti, non volendo più occuparsi di questa Realtà? Cosa è successo?
- Questi Vescovi si sono resi conto che Fra Lino non è solo? Ma che devono rendere conto anche ad un nutrito gruppo di ragazzi convinti fermamente a questo “Progetto Divino”?
”.

Gesù ai giovani del Mondo.


Gesù: “A voi, giovani del Mondo, che volete conoscere la mia Verità di Luce, camminate per Sentieri di Verità, che mai nessuno abbia a confondervi le idee: la Verità è la Luce e la Saggezza del cogliere, capire e meditare. Nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen” (18.10.08).
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